Il mercato senza soldi e gli errori commessi.

La logica sportiva della Juventus impone a Secco di operare sul mercato avendo un monte ingaggi da tenere il più basso possibile (i contratti “pesano” sul bilancio), avendo solitamente una ventina di milioni di € a disposizione (quest’anno sono un pò di più) ogni estate e non permettendogli questo di acquistare prima ed eventualmente cedere (o svendere) poi. Proprio perchè le 10 lire che investi oggi, non le potrai investire l’anno prossimo. La logica dell’autofinanziamento, la chiamano in Sede. Come ci si dovrebbe comportare, in queste situazioni, per essere competitivi ai massimi livelli e sperare di poter davvero “autofinanziarsi”? Ci sono diverse soluzioni. Quella scelta finora dalla Juventus è la meno adatta, a mio parere.

1) Puoi acquistare giocatori in rampa di lancio, giovani, pagandoli poco di cartellino, poco di ingaggio, e con la possibilità concreta di riuscire a “commercializzarli”. A piazzarli, cioè, in giro per l’Italia e l’Europa magari ad un prezzo maggiore di quello investito, permettendoti di avere in qualsiasi momento un “salvadanaio” costituito dai tuoi giocatori, cedibili e con mercato. (*) Oppure puoi lanciare giovani del vivaio, e cederli realizzando plusvalenze (es. De Ceglie, Marchisio e Giovinco sono a loro modo 3 “salvadanai” sicuri: quando sei in difficoltà e vuoi fare cassa, basta metterne uno sul mercato e in un mese lo hai già piazzato, a buon prezzo).

2) Puoi utilizzare la tecnica del “1-2 colpi all’anno, per migliorare la squadra ed in 5 anni raggiungere risultati di eccellenza”. Benissimo. Un anno compri un difensore forte, un anno un centrocampista e una punta, un altro anno un’ala e un terzino.. e pian piano metti insieme i pezzi del puzzle, senza cedere nessun big, ma appunto accumulandoli poco alla volta, sfruttando quei 20-25 mln di € che bene o male ogni anno hai a disposizione per il mercato.

Quanto alla prima ipotesi, vi porto a ragionare su alcune cifre. Vado a ritroso spulciando il sito ufficiale della Juventus. Le cessioni “rilevanti” finora realizzate sono state queste: Mellberg ceduto a 2.5 mln (ok, ma non ti cambia la vita); Palladino ceduto a 5 mln in comproprietà (ottimo); Lanzafame ceduto a 2.5 mln in comproprietà (ma dovremo pagarlo 6.5 mln l’anno prossimo volessimo riprenderlo); Boumsong ceduto al Lione a 3.5 mln (dopo averlo pagato il doppio); Blasi ceduto a titolo definitivo per 2.6 mln; Andrea Rossi a 1 mln; Miccoli ceduto a 4.3 mln (dopo averlo riscattato..); Kapo ceduto a 2.3 mln, Balzaretti ceduto a 3.8 mln.. Sono “queste” le nostre grandi cessioni! E allora… prima di preoccuparci tanto dei mancati acquisti, direi che dovremmo preoccuparci di “questo” problema. Finora, ed ho volutamente escluso la B per ovvie ragioni, non siamo riusciti a valorizzare a a vendere nessun calciatore, in maniera importante. Se consideriamo che nella top 3 delle nostre cessioni del dopo-Moggi ci sono al primo posto Palladino con 5 mln, al secondo Miccoli con 4.3 e al terzo Balzaretti con 3.8.. beh.. mi pare evidente come ci sia un grosso problema. Che diventa ancora più grave se si considera che dei citati, “solo” 2 su 9 sono giocatori acquistati e poi rivenduti dalla Società (Boumsong, svenduto, e Mellberg, che sostanzialmente pareggia la perdita e fa patta), mentre gli altri 7 sono giocatori che si son ritrovati in eredità dalla precedente gestione e che hanno trasformato in soldi (neanche tanti poi.. stiamo parlando di una ventina di milioni complessivi). Direi perciò di “bocciare” la soluzione 1. O meglio: non siamo riusciti ad attuarla.

Quanto alla seconda ipotesi, direi che anche in questo caso, pur non avendo la Juventus ceduto nemmeno un campione, c’è da dire che i “top players” arrivati sono troppo pochi. E i troppi errori (Andrade, Criscito, Tiago, Poulsen, Almiron) hanno inevitabilmente rallentato di parecchio il programma e, al tempo stesso, ci hanno portati alla situazione descritta nell’articolo precedente: un monte ingaggio troppo alto, e l’impossibilità di cedere giocatori acquistati (e pagati) come top players ma che tali non si sono rivelati. E’ una tecnica pericolosissima, questa. Basta sbagliare un paio di acquisti di fila e ti ritrovi con finti top-players che però paghi a prezzo intero…. e che vengono etichettati immediatamente come “bidoni” (e poi auguri quando vuoi cederli!).

Cosa fare, perciò? Come uscirne? Innanzitutto cercando di cedere i giocatori in esubero che abbiamo strapagato e che non hanno reso. Questo per permetterci di poterli sostituire. Poi, a mio avviso, andrebbe acquistata gente U-25, in grado di avere mercato e non ancora al top della maturazione, magari con un ingaggio medio, per permetterci eventualmente di non ritrovarci ancora con un caso Almiron, o Tiago, o Poulsen.. cioè con giocatori che ad oggi faremmo fatica persino a regalare. Vedo invece che ci stiamo dirigendo verso tipi di giocatori diversi. Per il centrocampo si pensa a D’Agostino, 27 anni già compiuti, al massimo della maturazione, che sicuramente non potremo in futuro vendere ad un prezzo maggiore di quello acquistato e che ad ogni modo molto difficilmente riusciremo a vendere a livello europeo (se non ha mercato in Europa dopo la splendida seconda parte di stagione di quest’anno, difficilmente ne avrà in futuro a 28 anni e passa). Inoltre, si parla di cifre molto elevate, con margini di “rivendibilità” che rasentano realisticamente lo zero. Non è un investimento su di un giocatore in rampa di lancio, perciò. E al tempo stesso non mi pare sia D’Agostino un “top player”, di quelli in grado di sistemare la squadra per i prossimi 4-5 anni (con tutto il bene che posso volere per Gaetano). Altro acquisto: Cannavaro, 36 anni. Vabbè, uno dice: “serve solo per un anno!”. E dopo? E ancora: si pensa a Dossena (che il top della sua carriera l’ha raggiunto al Liverpool, dove è finito sul mercato nonostante Fabio Aurelio, il titolare, si sia gravemente infortunato), che ha i suoi 28 anni, che non potrai più rivendere (perchè al momento a livello europeo non ha mercato e in Italia non lo vuole nessuno, col contratto che ha) e a Fabio Grosso, 31enne, anche lui ormai non più ragazzino da valorizzare. Il tutto cedendo, pare, Paolo De Ceglie (cedi un “salvadanaio” per prendere un giocatore che non è un top player e che non riuscirai più a rivendere? Quantomeno quando cedemmo Balzaretti prendemmo Molinaro……….). Serdar Tasci, che sarebbe potuto davvero essere un investimento a lungo termine interessante, pare lo abbiamo lasciato andare, spaventati dalle richieste (bisogna rischiare per “vincere” il banco). Giuseppe Rossi, altro che avrebbe costituito un buon investimento a lungo termine, ancora in fase di decollo e quindi “commercializzabile” anche fra 2-3 anni, piace ma non riusciamo a cedere Trezeguet. Gli altri sono Ledesma, Palombo, Diarra, si dice Pandev… resto ai giocatori che i giornali accostano alla Juve. Anche qui, stesso discorso. Difficilmente rivendibili (se non hanno mercato oggi perchè dovrebbero averlo domani?), non top players in grado di sistemarci per i prossimi 4-5 anni in maniera definitiva.

Urge quindi secondo me un cambiamento di rotta. Ormai diversi errori (inutile citarli) sono stati commessi. Abbiamo perso terreno e soldi per raggiungere l’obiettivo. Recuperiamoli investendo su giovani talenti in rampa di lancio. Prendiamo gli U21 di turno, prendiamo 2-3 giovani validi da aggregare in prima squadra, teniamo bassi gli stipendi pagandoli poco, e l’anno prossimo potremo riprovare a puntellare la rosa monetizzando questi giocatori. Senza raggiungere gli eccessi di Fiorentina e Arsenal. Ma tra un Poulsen pagato 10 mln con 3 mln di contratto l’anno e un giovane emergente cui basterebbe anche la metà di ingaggio c’è una bella differenza. Se non altro il giovane saremmo riusciti a cederlo. Tra Amauri 28enne e un Huntelaar o uno Dzeko 23enni c’è un abisso, proprio come filosofia. Non vinci immediatamente? Tanto non abbiamo vinto niente neanche con Poulsen e Amauri. Ma almeno ti dai 5 anni di obiettivo e costruisci per vincere. Lanciando giovani, vendendoli, sostituendoli con altri più forti, e migliorandosi sempre di più, UN PASSO ALLA VOLTA, con meno proclami e più programmazione. Svecchiamoci, non solo come età anagrafica, ma anche come filosofia. Investiamo nel vero senso della parola. Per il dopodomani, e non solo per l’oggi. E crediamo di più nei nostri giovani, che sono gli unici che – il mercato prossimo – potremmo piazzare sul mercato guadagnando qualche soldino extra.

Infine, e chiudo, cerchiamo di attuare meno rivoluzioni. In 3 anni abbiamo cambiato 3 tecnici, 2 capi osservatori (3 perchè ora Castagnini si occuperà più dei giovani), 2 responsabili del settore giovanile, 2 allenatori della Primavera, moltissimi allenatori delle giovanili in genere, è cambiato il CdA, forse cambierà il Presidente… Avere continuità quando ogni anno succedono questi terremoti è davvero ancora più difficile di quanto già non lo sia.

(*) Intendiamoci: per “giovani” non intendo i Cigarini o i De Ceglie (con tutto il rispetto)… intendo i Montero, gli Zidane, i Sousa, i Vieri, gli Henry, i Trezeguet…….. intendo prendere gente come loro, in grado di veder crescere esponenzialmente il loro valore di mercato in 2-3 anni. Di qualità. Ricordiamoci che con loro abbiamo vinto tutto. E sono arrivati giovani. L’Arsenal neanche l’ho nominato e non c’entra..

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    • ALBERTO TROMBA re de
    • 26 giugno 2009

    bravo, ben scritto!un problema e' stato il NON vendere i vecchi quando avevano mercato 2 anni fa e dare spazio a gente giovane. e concordo anche su "se sai che non puoi vincere" almeno cerca di comprare gente giovane…propio quell "comprare giocatori sconosciuti che poi esplodono" non lo vedo piu' :(…anche questo era stile juve….

    • Anonymous
    • 26 giugno 2009

    Complimenti! Analisi perfetta. Lucidità invidiabile. Mi auguro la leggano alla Juventus, perchè molte volte non è necessario essere super esperti o grandissimi manager ma alcune volte è necessario fare disamine, cum grano salis. Gavino28

    • Eric the King
    • 26 giugno 2009

    belle parole, ma i giocatori giovani e di prospettiva bisogna essere bravi a scoprirli. Questo è il punto. Dopo Moggi non ne abbiamo tirato fuori più nessuno. Ma perchè non hanno il coraggio di cacciare Secco e i suoi collaboratori?

    • Anonymous
    • 26 giugno 2009

    analisi perfetta,condivisibile al 100%.ci sono solo due problemi:1)i giovani under 25 di qualità bisogna saperli scoprire prima che lo facciano gli altri e non mi pare che la juve abbia questa dote2)per attuare un piano del genere serve molta personalità e competenza,doti che non mi pare appartengano a questa juve.3)domanda:caro acb la tua analisi è perfetta(a volte ho l'impressione che tu sia nella mia testa) e sai perchè?perchè non hai fatto altro che analizzare la realtà e paragonarla con il nostro recente passato.Adesso mi chiedo:come è possibile che tu sia in grado di analizzare la situazione juve e gente come secco e blanc che dovrebbero avere una capacità di analisi superiore a quella di un semplice tifoso(come te,come me o come tanti altri) non riescano???e la proprietà di fronte a tali evidenze come puo' rimanere impassibile?rimango basitopadrino79

    • R-Style
    • 26 giugno 2009

    complimenti per l'analisi!effettivamente i tifosi fanno fatica a capire certe cose….condivido in pieno la tua analisi e sono anch'io scettico sull'operato della dirigenza….

    • Tifoso Juventus
    • 26 giugno 2009

    Analisi perfetta. Purtroppo ci stiamo impantanando con queste scelte di mercato e di giovani.

    • Anonymous
    • 26 giugno 2009

    Tutto questo bisognerebbe farlo capire alla dirigenza…magari facendolo pervenire a Secco in persona o qualcun'altro…

    • Anonymous
    • 30 giugno 2009

    Abbastanza d'accordo.Però….1) sicuramente importante avere un settore giovanile solido e investire nello scoprire talenti. Acquistare giocatori giovani e avere il coraggio, quelli di talento e personalità portarli in 1° squadra2) però siamo la Juve e nonostante quello che è successo siamo la società più titolata e blasonata d'Italia. Abbiamo il dovere per riacquistare blasone di tornare a vincere nell'immediato e ben vengano i giocatori come Amauri, Grosso e Cannavarose ci fanno vincerere subito. Bisogna tornare ad avere visibilità e credibilità internazionale non solo nella gestione ma soprattutto nei risultati. L'obbiettivo non è cercare top players ma arrivare a si che siano i top players a desiserare la Juve. 3)Non sono stati errori gli acquisti di Tiago, Poulsen e Almiron. Nessuno poteva prevedere un loro flop. L'errore e sono d'accordo è avergli dato troppo d'ingaggio. Comunque conterei sulla loro voglia di riscatto.4) Paghiamo ancora dei debiti di riconoscenza però siamo arrivati 3 e 2 grazie ai ns. senatori.Se li avessimo venduti tutti quando eravamo in B dove saremmo ora ?5) Per adesso in Italia, siamo gli unici ad aver fatto il miglior acquisto.

    • sestosenso
    • 3 luglio 2009

    commento lungimirante se l'obiettivo della Proprietà fosse di mantenere la maggioranza delle azioni anche dopo l'inaugurazione del nuovo stadio. Ci sono varie prospettive per analizzare e osservare una situazione. Immaginiamo che l'obiettivo sia a medio termine di presentare i bilianci in regola a nuovi soci. Le cose cambiano… – –

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