Amarcord: Juventus-Ajax del 1996. La vigilia raccontata da Giorgio Tosatti
Vi riporto questo bell’articolo scritto per il Corriere della Sera proprio il 22 maggio 1996, giorno della finale di Champions League disputata contro i lancieri. Come sia poi andata a finire lo sapete tutti…
Ci voleva un Olimpico da trecentomila posti per contenere gli juventini alla caccia del biglietto. Perche’ certe partite non basta guardarsele in Tv, risparmiando soldi e tempo, evitando viaggi e disagi, vedendo tutto e sviscerandolo col replay. No, bisogna esserci: come ad un battesimo, ad una prova cruciale. Per testimoniare la propria appartenenza, i legami di sangue e di fede. Bisogna andarci come in pellegrinaggio: per non lasciar sola la squadra, combatterle accanto, farle sapere quanto la si ami. Son undici anni, da quella notte dell’ Heysel contro il Liverpool, che il popolo bianconero aspetta questa occasione. La Coppa Campioni l’ha sempre tradita, quasi fosse tabù. La Juve vi ha partecipato 15 volte, più di qualsiasi squadra italiana: eppure e’ appena alla quarta finale: come l’ Inter, la meta’ del Milan. Una sola vittoria, in circostanze cosi’ tragiche da renderla una piccola cosa, quasi un rimorso. Un quarantennio di sortilegi da esorcizzare con un successo solare. Oggi, come nell’ 85, la Juve avrà contro i campioni in carica, l’Ajax signore dell’Europa e del Mondo, massimo di programmazione calcistica, di allevamento, di squadra orchestra in cui tutti conoscono perfettamente lo spartito perche’ lo studiano sin dalle elementari e, salendo di classe in classe, suonano sempre la stessa musica. Questa è la loro forza; forse potrebbe diventare il loro limite. La prima affermazione è suffragata dai fatti: 15 vittorie, 5 pareggi e l’unica sconfitta col Panathinaikos (poi ridicolizzato ad Atene) in due Coppe Campioni. Con 39 gol (21 quest’ anno) segnati ed appena 6 (due quest’ anno) subiti. Piu’ difficile infilzarli che fermarli: un anno fa pareggiarono col Salisburgo (due volte), l’ Hajduk, il Bayern; in questa stagione col Grasshoppers e il Gremio nella Coppa intercontinentale. Ma se prendono il controllo del gioco, sciorinando il loro calcio potente ed armonioso, è arduo cavarsela; ti chiudono in area e prima o poi passano (sono fortissimi sui palloni alti) come imparò l’anno scorso il Milan. La seconda affermazione è ipotetica, mancando la controprova; forse scompaginandone gli schemi, pressandoli, costringendoli ad improvvisare potrebbero dimenticare lo spartito e diventare abbordabili. Ma ci vuole una Juve al massimo per farlo. Quanto possono dare Ravanelli e Peruzzi reduci da lunghi infortuni, l’acciaccato Ferrara, Sousa e Del Piero piuttosto opachi nelle ultime recite? La Juve è abbastanza tonica per affrontare alla pari i poderosi atleti di Van Gaal? Oppure le conviene usare la tattica del Panathinaikos ad Amsterdam, cercando di colpire in contropiede? Nell’Ajax mancano titolari importanti: Overmars e Reiziger; Kluivert, operato un mese fa di menisco, andrà in panchina; Frank De Boer ci dovrebbe essere (ma in quali condizioni?). Grosso handicap anche per chi fa del collettivo la propria arma. Lippi ha alternative migliori del suo collega; la Juve fiammeggiante di un anno fa è in grado di vincere. Questa quanto vale? Paragoni e precedenti le sono sfavorevoli. Perse malamente a Madrid dove l’Ajax passeggiò; ha segnato come gli olandesi subendo però troppi gol (8). Affrontare i campioni in carica è duro: solo 3 sfidanti su 16 l’han spuntata. Le italiane han perso 10 finali di Coppa dei campioni su 18, le olandesi una su 7! Nelle ultime quattro edizioni abbiamo rimediato tre sconfitte (sempre per 1-0): contraltare del trionfo milanista ad Atene. Non battiamo l’ Ajax in una qualsiasi finale dal ’69; poi ne abbiamo perse 5. Ma numeri e paragoni non scendono in campo; anche il Barcellona avrebbe dovuto fare un boccone del Milan e ne fu schiantato. Sovente queste partite son decise da un episodio, un uomo. Sarebbe bello se fosse Vialli ad ammutolire l’orchestra; tanto per illuderci che il campione conta ancora piu’ degli schemi. Gli manca questa Coppa per essere il quinto italiano ad averle vinte tutte. E’ alla sesta finale: persa, vinta, persa, vinta, persa… E per favore, rispetti la sequenza! Sfida indicativa per gli Europei: l’Ajax è la nazionale olandese, la Juve il blocco piu’ numeroso (7) della nostra. Sapremo se Sacchi ha visto giusto o se è rimasto fermo all’ anno scorso. Una grande prova di Vialli rinfocolerebbe le polemiche. Dal risultato dipendono anche il futuro del centravanti, il mercato bianconero, il destino europeo dell’Inter.
Finì così, come ricorderete:
AJAX-JUVENTUS 1-1 – Dopo i calci di rigore (2-4)
MARCATORI: Ravanelli 13, Litmanen 41
AJAX: Van der Sar, Silooy, Blind, De Boer F. (Scholten 69), De Boer R. (Wooter 91), Davids, Bogarde, Finidi, Musampa (Kluivert 46), Litmanen, Kanu. – Allenatore Van Gaal
JUVENTUS: Peruzzi, Ferrara C., Pessotto, Torricelli, Vierchowod, Paulo Sousa (Di Livio 57), Deschamps, Conte A. (Jugovic 43), Vialli, Del Piero, Ravanelli (Padovano 77). – Allenatore Lippi
ARBITRO: Diaz Vega (Spagna)
NOTE: Sequenza calci di rigore: Davids parato, Ferrara gol, Litmanen gol, Pessotto gol, Scholten gol, Padovano gol, Silooy parato, Jugovic gol. Vinta 2ª Coppa dei Campioni. 16ª qualificazione in Coppa dei Campioni
IO C'ERO….
anch'io c'ero … treno speciale club veneti + emilia… APOTEOSI
Io c'ero… e ho pianto di gioia!! Indescrivibile!!
C'era pure Davids 🙂
Io c'ero, sveglia all'alba, interminabile viaggio in treno e poi allo stadio in motorino con un amico romano . Il rigore di Jugovic guardato attraverso il mirino di una macchinetta fotografica e poi via a festeggiare per le vie di Roma …