Lunga intervista a Platini: "Bene Bettega, lo consigliai a Blanc"
Se saltelli muore Balotelli” e “non ci sono negri italiani”: questi i cori in voga in Italia. Che ne pensa, presidente Platini?
“Ci vogliono cure radicali contro i razzisti e il calcio deve dare l’esempio. Bisogna chiudere gli stadi o sospendere le partite, non c’è altra soluzione…”.
In Italia danno multe, 10-15.000 euro per i “buuu”…
“Ridicolo. Cosa gliene frega ai razzisti. L’unico modo è tenerli lontani dagli stadi. Noi, come Uefa, già lo facciamo: l’arbitro può sospendere l’incontro e, se quelli continuano, mandare tutti a casa. Vero è che si tratta di un fenomeno molto più sociale che calcistico, vero che quelli sono razzisti tutta la vita. Ma non possiamo stare a guardare questo disastro. Noi la nostra scelta l’abbiamo fatta e siamo pronti ad andare sino in fondo. Ora tocca alle federazioni. Il rispetto, l’umanità sono più importanti dei risultati di una partita e certa gente (fa una smorfia, ndr) deve sapere che ci sono anche negri bianchi…”.
Non c’è solo il razzismo, purtroppo. Ma anche la violenza: i calciatori del Toro sono stati aggrediti con le loro famiglie all’uscita da un ristorante. Quando lei giocava nella Juve non era mai successo.
“Perché vincevamo… Credo che stia nascendo il tifoso professionista: guadagna con le maglie, coi biglietti, e quando la sua squadra perde allora si incazza. Ecco perché aggredisce, minaccia i calciatori. Bisogna darci una sistemata, una calmata: mi sembra che in Italia ci sia molta aggressività, troppa, e non solo nel mondo del calcio. D’altronde, è stato aggredito anche il vostro premier, no? Io non parlo più di cose italiane, di calciatori italiani: tutte le volte che facevo una battuta veniva fuori un inferno. No, così non mi piace”.
Ma parla sovente col presidente Blanc che le chiede consigli: Boniperti non lo faceva…
“Boniperti me li dava lui i consigli. Con Blanc parliamo di cose europee, non di Juve. Mai parlato di giocatori. Per la verità un consiglio gliel’ho dato, due anni fa: lui non sa tanto di calcio, non è come Boniperti che ha giocato 50 anni, gli ho detto allora di proteggersi e prendere qualcuno che potesse dialogare con l’allenatore, con la squadra. Ora lo ha fatto, mi sembra una buona mossa l’arrivo di Roberto (Bettega, ndr)”.
Ma i tifosi della Juve non sono contenti lo stesso.
“Pensavano di vincere subito lo scudetto ma la Juve non è ancora pronta. Ci vuole tempo, ha fatto molto in questi anni. D’altronde andando in serie B aveva perso grandi calciatori e adesso non è più come prima, quando tutti i campioni venivano in Italia. Ora vanno anche via, vedi Ibrahimovic”.
Champions League: la Juve non c’è più ma restano in corsa Milan, Inter e Fiorentina.
“Io sono neutrale, non faccio pronostici. Vince sempre la più forte e così sarà anche il prossimo maggio a Madrid”.
E se toccasse a Mourinho?
“Mi è molto simpatico”.
Chi vince il Mondiale in Sudafrica?
“Tre le mie favorite: Brasile, Spagna e anche l’Inghilterra”.
E l’Italia?
“Può fare bene. Come l’Olanda, la Francia, la Costa d’Avorio, ma le mie favorite sono quelle tre”.
Fair play finanziario, partita vinta o persa?
“Vinta, come no. Vinta totalmente come filosofia, ora entro tre anni ci daremo delle regole per le Coppe europee. I club non potranno spendere più di quello che guadagnano. E sa chi me lo chiede? Quelli che pagano di tasca loro. Me lo hanno chiesto Berlusconi, Moratti e Della Valle, ad esempio: sono stufi di pagare, vogliono regole. Non tutti sono d’accordo? Nessun problema, io vado avanti lo stesso, è la mia battaglia per l’etica, per la moralità”.
Quando lei era ct della Francia era a favore della moviola.
“Quanti anni sono passati? Venti, no? Ora ho più esperienza. La tv ha ucciso l’arbitraggio tradizionale ma la moviola ucciderebbe l’arbitro. Non può funzionare: bisognerebbe interrompere la partita per ogni fuorigioco, rimessa laterale, rigore, simulazione… E l’arbitro dove finirebbe? In una cabina di regia? E alle isole Far Oer come facciamo con la moviola? Non ci siamo: l’arbitro non poteva vedere il mani di Henry, è vero (si alza e simula l’azione, ndr), ma se ci mettiamo altri due arbitri di area allora si risolve il problema. L’unica soluzione è umana, non tecnologica. Si va avanti quindi con questi esperimenti, due uomini in più: per il Sudafrica era troppo presto, solo gli arbitri europei d’altronde si stanno allenando. Ma in futuro è la strada giusta”.
Euro 2016, il 28 maggio l’Uefa decide: sono rimaste in corsa Italia, Francia e Turchia. Lei, tempo fa, si augurava un’alleanza franco-italiana…
“Diciamo che mi piaceva come idea, ma ormai è tramontata. Non so chi vincerà, io resto neutralissimo”.
Lei guida l’Uefa, 53 Paesi, da quasi tre anni, dal 26 gennaio 2007: non le è venuta voglia di candidarsi alla presidenza della Fifa?
“Se anche avessi deciso non glielo direi: ho sei mesi per pensarci… Con Blatter sono d’accordo su tutto, al 99 per cento. Non sono d’accordo però sul 6+5 (cinque calciatori eleggibili per la Nazionale nella lista, ndr). È un suicidio, e io non voglio suicidarmi. Gli dico sempre: Sepp, anche a me piacerebbe correre ai 150 all’ora sull’autostrada ma non si può”.
In Svizzera. In Italia invece…
(Sorride) “I soliti!”
Purtroppo in Italia si prende il calcio troppo sul serio, e per troppo tempo. Abbiamo una mentalità del calcio su 7 giorni, per questo si arriva alle esasperazioni dei giocatori aggrediti.
Prendiamo esempio dall'Inghilterra, non dico dal Rugby, ma almeno dal calcio d'oltremanica, la domenica ci scanniamo, ma poi basta, senza fomentare odio e razzismo!
Per il resto solo frasi fatte da intervista…