Archive for the ‘ Talenti Europei ’ Category

Giovani promesse: Haris Seferovic (Fiorentina)

Haris Seferovic bigData di nascita: 22 febbraio 1992
Luogo di nascita: Sursee (Svizzera)
Nazionalità: Svizzera (seconda nazionalità bosniaca)
Ruolo: centravanti
Club: Fiorentina
Scadenza contratto: –
Valutazione: 50mila euro

LA CARRIERA
Haris Seferovic nacque il 22 febbraio del 1992 a Sursee, un piccolo comune sito nel distretto omonimo, Canton Lucerna. Di nazionalità svizzera, quindi, Haris possiede un doppio passaporto: la sua famiglia infatti è originaria di Sanski Most, comune nel nord-ovest della Bosnia. Nonostante la possibilità di optare per le rappresentative nazionali dello stato ex jugoslavo, comunque, Seferovic non sembra aver mai avuto dubbi ed ha scelto senza esitazioni di rappresentare lo stato in cui è nato. Scelta che ha pagato, finora: solo pochi mesi fa, infatti, Haris ha avuto l’onore di issarsi, assieme ai suoi compagni di nazionale, sul tetto del mondo. E’ stata proprio la rappresentativa elvetica under 17 a conquistare il Mondiale di categoria disputatosi lo scorso novembre: dopo aver eliminato, tra gli altri, anche la nostra Italia, – nonché campioni in carica – nigeriani proprio grazie ad un suo goal, raggiungendo un traguardo storico per il piccolo stato alpino.Seferovic e compagni si sono imposti anche sui padroni di casa. Seferovic che, tra l’altro, si è anche potuto togliere un’altra soddisfazione non da poco: oltre a tornare in patria con tanto di titolo mondiale, infatti, il giovanissimo puntero di discendenza bosniaca ha dato gran mostra di sè vincendo (assieme allo spagnolo Borja, al nigeriano Emmanuel ed all’uruguagio Gallegos) il titolo di capocannoniere del torneo giovanile iridato grazie alla realizzazione di 5 reti nel corso della competizione. Haris che è quindi una delle stelle del calcio giovanile elvetico (ha giocato nelle under 15, 16, 17 e 18), ma non solo ormai. Al di là del suo passato internazionale, quindi, vediamo anche quali sono stati i suoi passi nella sua carriera di club. Il ragazzo, ancora bambino, iniziò a tirare i primi calci ad un pallone nella squadretta del suo paese, il Sursee, all’età di sette anni. Dopo cinque stagioni, quindi, l’approdo al Lucerna, club molto più importante e titolato di quello in cui aveva giocato sino ad allora. Il ragazzo comincia quindi a far parlare di sè nei tre anni passati nella squadra capace di vincere un titolo nazionale una ventina d’anni prima. Così nel 2007 piomba su di lui il Grassophers, destinazione che non si può rifiutare: le ultime due stagioni e mezzo, quindi, Haris le passa nella Juventus svizzera. Qui arriva anche ad esordire in prima squadra: è il 26 aprile 2009 e lui scende in campo in un match di campionato disputato contro il Neuchatel Xamax. Da lì in poi farà altre due presenze ufficiali in prima squadra, venendo quindi nominato, proprio ad inizio anno, miglior giovane del suo Cantone. In precedenza, tra l’altro, aveva vinto i premi come miglior giocatore under 19 bosniaco e come miglior giovane svizzero, entrambi risultati raggiunti nel 2009. Giusto ieri, infine, il terzo trasferimento della sua vita: Seferovic lascia Zurigo e sbarca in Italia, più precisamente a Firenze. Corvino ha infatti individuato in lui il rinforzo giusto per la sua Primavera: con Mutu prossimo ad una squalifica (che potrebbe arrivare a 4 anni) per doping Prandelli dovrebbe promuovere a tutti gli effetti in prima squadra il giovane senegalese Babacar, che lascerebbe quindi un vuoto non indifferente al centro dell’attacco della principale formazione giovanile Viola. Buco che, quindi, verrebbe colmato proprio dal giovane elvetico, che dovrebbe passare i prossimi sei mesi aggregato alla Primavera. Attenzione, però: difficile che nell’acquistarlo Corvino abbia valutato esclusivamente l’apporto che Haris avrebbe dato nell’immediato. Lui, infatti, è ritenuto uno dei migliori talenti di svizzera ed è un giocatore che indubbiamente potrà far bene anche tra i professionisti. E questo, inutile dirlo, Corvino lo sa.

CARATTERISTICHE
Seferovic è una prima punta forte fisicamente, dotata di un buon mancino e bravo a muoversi negli spazi. Sa infatti sfruttare in maniera molto intelligente il suo fisico (centottantacinque centimetri per circa settantacinque chili di peso) per proteggere palla quando attaccato, lottare su ogni pallone anche contro i difensori più arcigni e farsi largo nelle maglie della retroguardia avversa a furia di spallate. La sua potenza fisica, tra l’altro, si traduce anche in una discreta potenza di calcio: Haris, infatti, ha un mancino sì preciso, ma anche piuttosto potente. E proprio il suo piede sinistro è uno dei suoi punti forzi: dotato di una buona tecnica di tiro sa abbinare, come detto, potenza e precisione per creare delle traiettorie imparabili che fendendo l’aria si infilino alle spalle dei portieri avversari. Infine ha tra i suoi punti di forza tanto la capacità di muoversi negli spazi quanto di crearli, così come un ottimo fiuto per il goal. Da una parte, infatti, sa attaccare molto bene lo spazio portando scompiglio nelle altrui difese e mettendo in difficoltà i reparti arretrati contro cui si trova a giocare, che nel controllarlo non possono mai abbassare la guardia. Dall’altra sa, proprio grazie alla forza fisica che lo contraddistingue, creare spazi quando questi non ci sono andando, come già detto in precedenza, a lottare spalla a spalla contro ogni difensore. Il suo fiuto del goal, infine, lo rende un bomber molto capace ed implacabile. Davvero tante qualità importanti per una prima punta.

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE
La stella più luminosa della nazionale svizzera fresca vincitrice del Mondiale under 17 non era certo lui. In Nigeria, infatti, a brillare sopra tutto e tutti fu Nassim Ben Khalifa, trequartista/seconda punta che di Seferovic era il compagno tanto in nazionale quanto nel club. Proprio il talentuoso svizzero di origine tunisina è stato il vero trascinatore di quella squadra. Che, comunque, senza i goal di Haris difficilmente sarebbe arrivata sul gradino più alto del podio. Il fatto che fosse Nassim il giocatore più interessante del lotto, comunque, non deve certo portare a pensare che questo ragazzo non valga nulla. Anzi. Oggi come oggi, è quasi inutile dirlo, risulta essere uno degli attaccanti più interessanti della sua annata. E non limitandoci al territorio svizzero, ma proprio a livello mondiale. Corvino, insomma, dopo aver acquistato Adem Ljajic ha messo a segno un altro ottimo colpo in prospettiva futura: certo, nessuno può assicurarci con certezza che Seferovic diventi una punta di prima grandezza, ma le possibilità che possa tornare utile alla prima squadra sono davvero notevoli. Che sia proprio Seferovic, quindi, l’attaccante destinato a rimpiazzare Gabriel Omar Batistuta nel cuore dei tifosi Viola?

(Credits: Sciabolatamorbida)

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Giovani promesse: Danijel Aleksic (Genoa)

aleksicData di nascita: 30 aprile 1991
Luogo di nascita: Pola (Jugoslavia, attuale Croazia)
Nazionalità: Serba
Ruolo: punta
Club: FK Vojvodina
Scadenza contratto: 30 giugno 2011
Valutazione: 3 milioni

LA CARRIERA
Danijel nacque il 30 aprile del 1991 a Pola, città di più di sessantamila abitanti sita nella Regione Istriana. Nonostante sia nato in Croazia, però, ha passaporto serbo in quanto che sua madre era originaria proprio della Serbia, spostatasi un paio di mesi prima della nascita di Danijel a causa dei forti conflitti etnici che arroventarono i Balcani in quel periodo. Aleksić, che non conobbe mai il padre naturale, iniziò a tirare calci ad un pallone a sette anni, quando cioè entrò a far parte del settore giovanile del Veternik. Quattro anni più tardi, quindi, il passaggio al Vojvodina, club fondato nel 1914 nella città serba di Novi Sad. Dopo cinque stagioni passate a giocare nelle formazioni giovanili arrivò, il 5 maggio del 2007 (a sedici anni appena compiuti) il debutto in prima squadra: Milovan Rajevac, allenatore del suo club, decise infatti di lanciarlo in un match che vede il Vojvodina opposto a niente meno che la Stella Rossa di Belgrado. Questo esordio così precoce lo rende quindi il secondo più giovane esordiente nella storia della SuperLiga serba: meglio di lui, infatti, è riuscito a fare solo Slavko Perovic, attuale punta della Stella Rossa che esordì nella stagione 2004/2005 nell’FK Obilic quando aveva ancora solo 15 anni e 10 mesi. La prima rete nel massimo campionato serbo arrivò quasi un anno più tardi: il 2 aprile del 2008 il suo Vojvodina si impose 4 a 1 al Karađorđe Stadium contro l’Hajduk Kula e lui realizzò una delle reti che permisero alla sua squadra di vincere così facilmente. L’inizio della stagione successiva fu invece bagnato da una rete giunta niente popò di meno che contro la Stella Rossa. Proprio in quel periodo la sua fama, in patria, stava raggiungendo livelli molto importanti tanto che il suo nome iniziò a venire accostato costantemente ai due maggiori club serbi: la Stella Rossa stessa ed il Partizan. Tutto inutile, però. I dirigenti del club di Novi Sad misero infatti subito in chiaro che non avrebbero ceduto il ragazzo ad un club serbo, ma solo all’estero. In risposta a queste dichiarazioni arrivarono quindi immediate le attenzioni di Real Madrid e Villareal il cui interesse venne però gelato dalle dichiarazioni rilasciate lo scorso maggio dal ragazzo che nel corso di un’intervista rilasciata a blic.rs esplicitò le sue preferenze riguardo ad una possibile partenza: i campionati in cima alla sua lista dei desideri erano l’Eredivisie e la Bundesliga. Forse anche per questo motivo non se ne fece nulla quando, almeno secondo il Daily Mail, il Manchester City offrì sei milioni di sterline per portarlo in Inghilterra. E’ di ieri, invece, la notizia che vuole il ragazzo ad un passo dal Genoa con i grifoni lesti a bruciare l’interesse di tutti i top club interessati a lui (i media hanno recentemente fatto i nomi di CSKA Mosca, Milan, Inter, Amburgo, Chelsea ed Arsenal oltre a quelli dei club già citati in precedenza). Vedremo nelle prossime ore come si evolveranno le cose. Dopo Ljajic, quindi, un altro 91 serbo potrebbe sbarcare in Serie A. Detto delle vicissitudini legate ai club in cui ha giocato e di quelli che vorrebbero acquisirne le prestazioni sportive non possiamo quindi ignorare la sua carriera internazionale: nonostante la giovanissima età, infatti, Danijel Aleksić ha già una discreta carriera alle spalle in quanto a nazionali giovanili e, inoltre, ha già esordito anche in nazionale maggiore. Facendo tra l’altro segnare un record non indifferente: Danijel è stato infatti l’unico giocatore capace di giocare in quattro differenti rappresentative in uno stesso anno: dal maggio al dicembre 2008 raccolse presenze nell’under 17, 19, 21 ed in nazionale maggiore, compiendo quindi un risultato non indifferente. Ma ripercorriamo le cose tappa per tappa: nel 2007 fu capitano dell’under 16 serba mentre l’anno successivo lo diventò dell’under 17, squadra con cui disputò gli Europei in Turchia dove si distinse come miglior marcatore della competizione realizzando ben sette goal in nove partite (match di qualificazione compresi). Come se non bastasse sempre quell’anno fece le prime apparizioni con le under 19 (con cui disputò poi gli Europei d’Ucraina l’anno seguente, dove si mise in mostra come una delle migliori punte europee della nuova generazione) e 21. Il tutto condito dal debutto, arrivato a soli 17 anni, in nazionale maggiore: a Belek, Turchia, Radomir Antic decise infatti di farlo scendere in campo in un match amichevole contro la Polonia, facendolo quindi diventare uno dei più giovani debuttanti di sempre. Ad oggi Danijel Aleksić ha raggranellato 57 presenze ed 11 reti con il proprio club (Coppa Serba e competizioni europee comprese) oltre a diverse presenze con le nazionali giovanili del proprio paese (dove, assieme al neo viola Adem Ljajic, è considerato uno degli astri nascenti del calcio serbo) e, come detto, all’esordio in nazionale maggiore.

CARATTERISTICHE
Discretamente dotato fisicamente (181 centimetri per ottanta chili scarsi) Aleksić è una punta capace di disimpegnarsi egregiamente in qualsiasi posizione offensiva lo si metta: per quanto ad oggi sia una seconda punta fatta e finita, infatti, rende anche come prima punta e come rifinitore, questo perché ad una tecnica di base invidiabile abbina grande carattere, generosità infinita e ottima mobilità. Dotato di un calcio potente e preciso Danijel fa del fiuto del goal una delle sue caratteristiche principali. Valido anche nel gioco aereo da il suo meglio in acrobazia: famosissimo, in questo senso, un suo goal in rovesciata siglato nel corso degli ultimi campionati europei under 19. Leader a trecentosessanta gradi ha già dimostrato di avere carattere da vendere sia per quanto riguarda il perseguimento dei suoi obiettivi personali che per quanto concerne la guida di una squadra. Non a caso è già stato capitano tanto dell’under 16 quanto dell’under 17 ed è sicuro che in futuro vestirà ancora in molte occasioni quella fascia.

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE
Il calcio serbo sembra stia vivendo una sorta di seconda giovinezza: dopo aver avuto in passato una sorta di vuoto generazionale sta ora tornando a sfornare giocatori di valore assoluto che potrebbero quindi rinverdire i fasti di una nazione che ha dato al mondo molti giocatori che hanno contribuito a scrivere la storia del calcio europeo. E se Ljajic è indubbiamente uno di questi si può dire altrettanto per Aleksić, giovane il cui futuro ad alto livello sembra assicurato. Può quindi essere questo l’ultimo momento utile ad acquistarlo. E’ infatti indubbio che nell’arco di un’annetto lascerà Novi Sad per migrare verso qualche campionato e qualche club più importante rispetto a quelli in cui gioca ora. A quel punto, quindi, la sua valutazione inizierà a gonfiarsi naturalmente. La sua valutazione oggi parrebbe essere stata posta sui tre milioni di euro, anche se l’eventuale asta che potrebbe scatenarsi su di lui potrebbe portare il Vojvodina a spillare molti più soldi di quelli che in questo momento ci si potrebbe aspettare di ricavare. Tra qualche stagione, comunque, difficilmente potrebbe bastare una decina di milioni per assicurarsi l’acquisizione del suo cartellino.

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Giovani promesse: Adem Ljajic (Fiorentina)

adem ljajcicData di nascita: 29 settembre 1991
Luogo di nascita: Novi Pazar
Nazionalità: Serba
Ruolo: ala, trequartista
Club: Fiorentina
Scadenza contratto: 30 giugno 2014
Valutazione: 8 milioni

CARRIERA
Adem Ljajić è nato il 29 settembre del 1991 a Novi Pazar, città di circa cinquantamila abitanti del distretto di Raška, provincia della Serbia Centrale. A soli quattordici anni, quindi, entra nelle giovanili del Partizan, squadra che lo lancerà, di lì a qualche anno, nel grande calcio. Nel 2008, infatti, fa le sue prime apparizioni in prima squadra, ivi comprese un paio di partite in Champions League. Non ancora maggiorenne, quindi, Adem inizia a calcare i campi della più importante tra tutte le manifestazioni per club europee. Nei due anni passati in prima squadra, quindi, il ragazzo prende sempre più confidenza con il campo, totalizzando quasi sessanta presenze totali con la maglia del club di Belgrado. Il tutto condito da dodici reti. Ma non solo: nei suoi anni passati nella capitale serba, infatti, Ljajić diventa uno dei punti di forza delle varie rappresentative giovanili nazionali con cui mette in mostra tutto il suo talento giocando, tra l’altro, l’Europeo under 17 di ormai due anni fa. Ma non solo: una volta lasciata quella squadra, infatti, diventa prima una delle colonne dell’under 19 e, in netto anticipo sui tempi, entra in pieno a far parte dell’attuale under 21, dove esordisce il 7 settembre 2008 contro l’Ungheria. L’ottobre di quell’anno, quindi, entra nelle mire dello United: Ferguson ed i dirigenti dei Red Devils, infatti, monitorano sempre con grande attenzione la situazione dei migliori giovani di tutto il mondo ed un talento come quello di Adem non poteva certo sfuggire loro. Proprio per questo gli viene offerto di passare un periodo di prova a Manchester al termine del quale, era il 2 gennaio 2009, viene diramato un annuncio: Ljajić e Tosic, due tra i migliori prospetti serbi, lasciano il Partizan per venire ingaggiati dallo United. Ma se il secondo raggiungerà subito l’Inghilterra e si aggregherà da subito ai nuovi compagni il primo resterà al Partizan, compiendo solo, di tanto in tanto, qualche viaggio fino a Manchester dove allenandosi con la prima squadra dello United potrà essere visionato dai tecnici del club inglese. Nonostante fosse già stato presentato proprio nel corso del gennaio 2009, però, si scoprì poi che il suo non fu un acquisto a titolo definitivo con relativo parcheggio in Serbia, ma solo un’opzionamento. Adem, insomma, sarebbe rimasto a tutti gli effetti un giocatore del Partizan che ne cedeva solo un’opzione allo United e si rendeva disponibile a collaborare con la società inglese (mandando il giocatore a fare regolari “controlli” in quel di Manchester, ad esempio). Il mese scorso, quindi, lo United ha annunciato, a sorpresa, la rinuncia all’opzione sul ragazzo, che sarebbe quindi rimasto a Belgrado. Niente United per lui. A detta dei dirigenti di Manchester, infatti, la monitorizzazione lungo il corso di quei dodici mesi li ha portati a capire che Adem non sia superiore ad alcuni suoi coetanei già tesserati dal club inglese. Da qui la decisione, appunto, di non esercitare l’opzione su di lui, lasciando decadere il tutto. A quel punto Ljajić è tornato a tutti gli effetti un giocatore di proprietà esclusiva del Partizan e, come tale, acquistabile da tutte le squadre. Su di lui si sono subito avventate diverse squadre. A spuntarla, però, è stata la Fiorentina, che giusto ieri ne ha ufficializzato l’acquisto: 8 milioni di euro alla società serba e un contratto di quattro stagioni e mezzo al ragazzo che nel corso della sua brevissima carriera vanta già un campionato ed una coppa serba oltre al titolo di miglior giovane della lega serba, tutti trofei e riconoscimenti ottenuti la scorsa stagione.

CARATTERISTICHE
Essendo un’ala va da sè che le sue armi migliori siano relative alla rapidità di corsa ed alla capacità di controllo del pallone, anche quando si è lanciati a velocità folli. Ljajić, infatti, ama partire largo per cercare di mettere a ferro e fuoco le difese avversarie grazie ai suoi numeri. Destro naturale, tra le due fasce preferisce proprio quella che gli permette di arrivare sul fondo e crossare con facilità ma non disdegna nemmeno di giocare sull’out opposto, magari puntando ad accentrarsi per arrivare al tiro più che a puntare il fondo. Giocatore di fascia, dunque, ma con velleità di trequartista: nonostante dia il meglio di sè proprio giocando a ridosso della linea laterale in questi due anni passati in prima squadra ha più volte dimostrato di sapersi destreggiare bene anche come trequartista, anche se le sue caratteristiche lo portano a giocare largo per tendenza naturale.

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE
Adem Ljajić è indubbiamente uno dei migliori prospetti dell’intero calcio dell’est europeo, zona che in questi ultimi anni si sta dimostrando fucina di grandi talenti. In particolar modo le repubbliche ex jugoslave stanno sfornando giovani dal talento notevole che si stanno facendo apprezzare in tutta Europa: da quel Zoran Tosic passato allo United proprio in contemporanea alla definizione dell’opzione dello United su Adem, passando per i vari Jovetic, Subotic, Dzeko e tanti altri. Tra i tanti, appunto, Adem è uno dei più interessanti. Per quanto, avendo da poco compiuto diciotto anni, debba ancora maturare molto. Se Jovetic, appena arrivato a Firenze, lo si poteva considerare già pronto a giocare in prima squadra in quanto ad un grande talento abbinava anche una maturità non indifferente ecco che il discorso cambia un po’ per Ljajić, ragazzo che appare sicuramente più immaturo e bisogno di ulteriore tempo per crescere prima di potersi imporre. Il tutto per cercare di non bruciare un talento invidiabile che potrebbe renderlo, in futuro, un giocatore di prima fascia. Ljajić che, comunque, ha poco a che vedere con Kakà, giocatore cui è paragonato dai media (come riportato nel titolo di questo pezzo): se il campione di Brasilia era un trequartista moderno a tutto tondo, infatti, Adem è un’ala con caratteristiche ben definite, paragonabile al brasiliano, forse, solo per il fatto che ha anch’egli un fisico piuttosto slanciato. A consigliarne l’acquisto, forse solo indirettamente, era stato, tra l’altro, un ex Partizan oggi di proprietà della Fiorentina, quel Nikola Gulan che solo un paio di settimane fa si espresse così riguardo ad Adem: “Classe ‘91, del Partizan Belgrado, da dove veniamo anche io e Jovetic. E’ un trequartista esterno che può giocare sia a destra che a sinistra, anche se predilige la fascia destra, un po’ la posizione di Marchionni e Santana: le sue doti migliori sono la velocità e il dribbling”.

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Giovani promesse: Fran Merida (Arsenal)

meridaData di nascita: 4 Marzo 1990
Nato a: Barcellona
Nazionalità: Spagnola
Ruolo: Centrocampista centrale/Trequartista
Club: Arsenal (ING)
Scadenza contratto:
Valutazione: non in vendita

LA CARRIERA
Fran Merida tira i primi calci ad un pallone a soli 5 anni, nell’Hospitalet de Llobregat, squadra di un paese appena fuori Barcellona. Dopo 3 anni viene notato e prelevato dal Barça, con il quale compie tutta la trafila delle giovanili fino all’età di 15 anni, quando a causa di controversie contrattuali, decide di abbandonare il club nel quale è cresciuto. Il ragazzo stringe i contatti con Joseba Diaz (già procuratore di Fabregas) che inizia ad offrirlo a tutti i migliori club d’Europa e Fran, alla ricerca di una squadra che possa soddisfare le proprie ambizioni in termini di contratto, comincia ad allenarsi in solitario e lontano da ogni tipo di pressione in una squadra di Vitoria (Paesi Baschi). Dopo essere stato scartato dal Real Madrid a causa della mancanza di applicazione negli studi, la grande offerta arriva dall’Arsenal. La squadra di Londra già da qualche anno gode delle straordinarie prestazioni di Cesc Fabregas e vede in Merida un altro potenziale talento per il futuro. “L’Arsenal mi fece un’ottima offerta e mi considero contento e soddisfatto della mia scelta”, assicura il giovane centrocampista, che firma con i Gunners appena compiuti i 16 anni (come prescrive la legge). I Gunners aprono le porte della loro prestigiosa Academy al talentino iberico e Merida viene aggregato alla formazione giovanile. Tuttavia dopo poche apparizioni in cui manifesta grandi doti tecniche ma anche una rapida ed ammirevole capacità d’ambientazione, gli inglesi concordano che un talento come il suo debba almeno entrare a far parte della squadra riserve, in attesa di effettuare il grande salto in prima squadra. Nel frattempo Fran conquista il titolo europeo e sfiora la vittoria del mondiale con l’Under 17 spagnola. Al termine del primo anno passato tra giovanili e riserve dell’Arsenal, Merida colleziona 33 presenze impreziosite da 9 gol. Il 25 settembre 2007 debutta in prima squadra al 91’minuto nella vittoria per 2-0 dei Gunners sul Newcastle in Curling Cup, subentrando anche nei turni successivi contro Sheffield United e Blackburn Rovers. E’ allora che, a 17 anni compiuti, Wenger lo blinda con il primo vero contratto della sua vita e lo mette sul mercato in cerca di una piazza che potesse farlo giocare e crescere. Alla Real Sociedad lo notano e scatta l’intuizione: ‘quello là potrebbe farci comodo nella rincorsa verso la promozione’. I Gunners valutano la proposta e danno l’ok al prestito. Il talento scuola Barça diventa protagonista, con un goal e sei assist in 14 partite. Niente Liga per i baschi, ma l’esperienza, da un punto di vista individuale, si rivela comunque positiva. Di rientro a Londra viene impiegato con il contagocce da Wenger, ma una nuova vetrina per lui è rappresentata prima dalla fallimentare esperienza nell’Europeo U19 (gioca, male, assieme al nostro Yago e la Spagna viene eliminata subito), ed infine dal Mondiale U20 in corso di svolgimento in Egitto, dove realizza una prestigiosa doppietta alla Nigeria eliminando gli africani e vendicando la sconfitta di un paio di anni prima. Anche in questa competizione però l’amarezza di una eliminazione precoce, nonostante un grande mondiale disputato, sarà tanta.

CARATTERISTICHE
Ovunque si parli di Fran Merida spunta puntuale il nome di Cesc Fabregas. Inevitabile che sia così, in fondo. Entrambi catalani, entrambi competitivi già in giovane età, entrambi cresciuti tra Barcellona e Arsenal. E simili, quasi identici nel mondo di stare in campo. La stellina della Spagna Under 20 ricorda molto il suo compagno di squadra nei Gunners, dal punto di vista tecnico, tattico e atletico. Il fisico non è imponente, ma conta poco. A Fran basta il suo metro e settantacinque per resistere ai contrasti più duri, il resto lo fa il suo piede sinistro. Proprio come il più illustre collega, a centrocampo può giocare praticamente ovunque: in posizione centrale, da regista, oppure più avanzato a ridosso delle punte. Anche sulla fascia, se necessario (da trequartista esterno destro pronto ad accentrarsi, come fatto nell’Europeo U-19..): ha buon passo, e può sfruttare il suo dribbling per rientrare e concludere verso la porta avversaria. Il tiro è il suo pezzo forte: potente, preciso, pericoloso da ogni distanza. Anche su calcio piazzato, ovviamente. Pregevole la sua visione di gioco, da centrocampista maturo più che da sbarbatello 19enne, caratteristica che – unita alla sua spiccata personalità – gli consente di giocare da vero leader a centrocampo. Proprio per il suo essere già maturo nonostante l’età, in tanti si sono messe sulle sue tracce con l’intenzione di strapparlo all’Arsenal. Juventus e Milan incluse, seppur in maniera molto soft. Lista di estimatori destinata a crescere durante il Mondiale in Egitto, anche se uno così, Arsene Wenger, non se lo farà soffiare facilmente..

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE
Dare per me, tifoso Gunners da sempre, un giudizio su un giocatore dell’Arsenal è sempre difficile, avendo visto molti di questi ragazzi “crescere” alla corte di Wenger sin da ragazzini. Che dire di Merida: uno che alla sua età ha già 450.000 risultati di ricerche su google non può definirsi una “scoperta”, perciò mi limiterò, semplicemente (e ringrazio Sergio Chiesi e Alberto Agnello per aver approfittato delle loro schede) a dire che si tratta di un talento cristallino, sicuramente quello più “importante” della intera manifestazione assieme a quello del suo connazionale Asenjo (uno che ormai definire “promessa” è riduttivo), e che è destinato, col parere concorde di praticamente quasi tutti i talent scouts europei, ad aver un gran bel futuro. Gli tributo perciò l’ennesima vetrina con questa scheda aspettando di poterne gustare le sue gesta anche nel club londinese di cui sono un supporter.

(Credits: Sergio Chiesi e Alberto Agnello di Goal.com)

Giovani promesse: Sebastien Corchia (Le Mans)

corchia bigData di nascita: 1 Novembre 1990
Nato a: Noisy le Sec (FRA)
Nazionalità: Francese
Ruolo: Terzino destro
Club: Le Mans (FRA)
Scadenza contratto: 2012
Valutazione: 2/3 mln di euro

LA CARRIERA:
Sébastien ha iniziato la sua carriera da calciatore del Camp des Loges, il centro di allenamento giovanile del PSG. Dopo 7 anni trascorsi nel club della capitale, è stato scelto per far parte della prestigiosa accademia di Clairefoitaine e, dopo un solo anno, il Le Mans gli ha fatto firmare un contratto giovanile aggregandolo alla squadra giovanile. La promozione in prima squadra è avvenuta nella stagione 2008/09, la passata, quando – il 14 febbraio 2009 – ha esordito partendo da titolare contro il Nizza giocando i suoi primi 67 minuti nella Ligue-1.  Terminerà la sua stagione d’esordio con 9 presenze. Il primo maggio 2009 ha firmato il suo primo contratto da professionista legandosi al club del Le Mans fino al 2012. Dopo un ottimo Europeo U-19 disputato coni Blues, il nuovo allenatore del Le Mans Paulo Duarte ha deciso per quest’anno di lanciarlo definitivamente come terzino destro titolare del club. Con i Blues, comunque, l’avventura era iniziata già con la U-17, per poi essere proseguita con la U-18 e la U-19. Il 27 agosto 2009, a 19 anni, è stato selezionato dalla U-21 per i match di qualificazione all’Europeo U-21 del 2011 contro la Slovenia del 4 settembre e contro l’Ucraina dell’8 settembre. E’ stato già osservato a lungo dalla Juventus, già dal 2008 durante la sua prima stagione. Il suo idolo è Paolo Maldini e sogna di vestire un giorno proprio i colori della nostra squadra.

CARATTERISTICHE:
Corchia è un terzino destro “moderno”, molto veloce, dal buon cross, che ama avanzare in attacco sovrapponendosi al compagno centrocampista per mettere in mezzo palloni invitanti e, ogni tanto, tagliare dentro e cercare la giocata. Fisicamente è alto 175 centimetri per 65 kg di peso: è leggerino, senza dubbio, e deve mettere su qualche muscolo in più. E’ però molto veloce, e questo gli permette di coprire l’intera fascia sia in attacco che in difesa. Discreto difensore, riesce a tenere l’uomo abbastanza discretamente, ed ha la grinta necessaria per sopperire alle sue lacune fisiche. Tecnicamente parlando, è un terzino molto interessante, che spesso ama scambiarsi di posizione col centrocampista destro della sua squadra o sovraggiungere da dietro mettendo immediatamente degli invitanti palloni in mezzo. Durante i corner difensivi si piazza subito fuori l’area, mentre in quelli offensivi resta arretrato per coprire il maggior spazio possibile grazie alla sua velocità. E’ un destro naturale, unico piede che usa.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Che fosse bravo lo avevo notato subito, dalla prima volta che l’ho visto giocare. Agli ultimi Europei U-19, in particolare, l’ho proposto nella Top-11 del Torneo (clicca qui) senza esitazione alcuna, perchè nel ruolo aveva davvero una marcia in più rispetto ai suoi colleghi. La Juventus come detto lo ha seguito a lungo, lui lo sa, ed è anche per questo che in ogni partita cerca di mettercela tutta. A 19 anni è già un U-21 e, vista la carenza di buoni giocatori nel ruolo, in molti scommettono che presto arriverà anche il salto nella formazione di Domenech. E’ un giocatore, lo dico chiaramente, che acquisterei senza se e senza ma, per farlo crescere progressivamente da noi (non è che abbiamo chissà quali fenomeni sulla fascia destra..) anche perchè coi francesi storicamente c’è un feeling particolare, a Torino, e lui potrebbe davvero rappresentare un bell’investimento. Piace molto a Castagnini. E pure a me.

Giovani promesse: Ryad Boudebouz (FC Sochaux)

boudebouzData di nascita: 19 Febbraio 1990
Nato a: Colmar (FRA)
Nazionalità: Francese/Algerina
Ruolo: Trequartista centrale/esterno
Club: FC Sochaux (FRA)
Scadenza contratto: 2013
Valutazione: 2/3 mln di euro

LA CARRIERA:
Ryad è nato a Colmar, in Francia, ma si sente Algerino come i suoi genitori tanto che, recentemente, era arrivato a dichiarare che, qualora avesse ricevuto la garanzia di essere convocato in futuro tra i “grandi”, sarebbe stato disposto a cambiare Nazionale lasciando i Blues e passando a quella africana. Il passaporto è comunque doppio, per cui giocherebbe in tutta Europa come comunitario, a prescindere da questa scelta. Ha giocato a partire dall’età di 10 anni nell’ SR Colmar, squadra locale, e si è unito al centro di formazione dell’FC Sochaux, il suo attuale club, all’età di 12 anni. Con le giovanili del Sochaux ha vinto la Coppa Gambardella (l’equivalente della Coppa Italia Primavera) nel 2007. Ha firmato il suo primo contratto da professionista nell’estate del 2008 (un triennale poi rinnovato fino al 2013) e ha fatto il suo debutto in Ligue-1 il 4 ottobre 2008 allo Stade du Ray di Nizza pareggiando 1-1 (era l’ottava giornata). L’8 novembre 2008 ha segnato il suo primo gol in campionato contro il Le Mans contribuendo contemporaneamente in modo determinante alla prima vittoria della stagione alla sua squadra. Da allora, un pò a sorpresa (non se l’aspettava) è stato stabilmente convocato in prima suqadra nonostante fosse ancora 18enne ed ha finito per collezionare alla fine 25 presenze (di cui 13 da titolare) con 3 gol e attirare al solito le attenzioni di Arsenal e Manchester United. Con la Nazionale U-20 francese ha già collezionato 17 presenze (con 2 gol e 1 assist), ma è con la U-19 che si è messo in mostra al recente Europeo di Ucraina, trascinando i Blues fino alla semifinale persa contro l’Inghilterra. Per partecipare al torneo ha dovuto rifiutare la convocazione della U-21, arrivata precocemente già a 18 anni per una amichevole contro la Danimarca, ma ci tornerà a giocare sicuramente. In estate è stato colpito dalla influenza A dopo una vacanza a Miami, negli Stati Uniti, ma si è già ripreso regolarmente.

CARATTERISTICHE:
Boudabouz è un trequartista che può giocare sia a destra che a sinistra, oltre che dietro le punte. Mancino di piede (ma calcia anche col destro), è dotato di ottima tecnica, buona corsa e un buon tempismo negli inserimenti. E’ un calciatore moderno, più adatto alla fase offensiva che a quella difensiva (per capirci 1 solo cartellino giallo rimediato in 25 partite, lo scorso anno), tanto che spesso nel suo club agisce subito a ridosso degli attaccanti da fantasista vero. Nella U-19 ha giocato a destra, pur essendo mancino, per lasciar spazio da quella parte a Brahimi. Fisicamente è alto 177 centimetri per 67 kg: è assai leggerino, e muscolarmente deve lavorare ancora molto per costruirsi un vero fisico da atleta. In Francia molti lo hanno già paragonato a Ben Arfa. Come l’ex talento del Lione infatti ha un gran bel dribbling (negli ultimi 2 anni si è limitato tantissimo, escludendo dal suo repertorio tutti quei tocchi leziosi e inutili che di solito chi è dotato tecnicamente fa vedrere per mettersi in mostra) e un talento tale che ha già messo il numero 10 sulle spalle, a Montbéliard, ed è già diventato l’idolo dei tifosi.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Lui ha i piedi per terra. Dopo essere stato contatto da Wenger e Ferguson, la scorsa estate, ha preferito restare a Montbéliard: nel suo programma infatti, concordato con genitori e manager, c’è il passaggio prima ad un grosso club francese come Lione, Marsiglia e Bordeaux, e poi il grande salto verso l’Inghilterra o la Spagna, i suoi tornei preferiti (l’Italia naturalmente non piace più a nessuno). Personalmente ho un debole per questo ragazzo, e me ne sono innamorato all’Europeo U-19 di Ucraina 2009, tanto da inserirlo nella top-11 della Manifestazione. Sono fermamente convinto che il ragazzo abbia un grande talento e che possa un giorno ambire a grandi palcoscenici internazionali.

Giovani promesse: Yacine Brahimi (Rennes)

brahimiData di nascita: 8 Febbraio 1990
Nato a: Parigi (FRA)
Nazionalità: Francese/Algerina
Ruolo: Trequartista centrale/esterno
Club: Rennes (FRA), ma in prestito in Ligue-2
Scadenza contratto: 2011
Valutazione: 5/8 mln di euro

LA CARRIERA:
Fino a qualche mese fa lo conoscevano in pochissimi, ma è diventato uno dei giocatori più chiacchierati e desiderati di Francia dopo essere stato definito da tutti, compreso il sottoscritto, il giocatore più interessante emerso dagli ultimi Europei U-19. Nato l’8 febbraio 1990 a Parigi (ha doppio passaporto francese ed algerino) iniziò la sua carriera di giovane calciatore all’ASB Montreuil dove arrivò a 7 anni e dove rimase sino al 2001, quando decise di passare al CO Vincennes. Altri quattro anni e l’approdo alla prima squadra della capitale francese, quel PSG che sta investendo moltissimo sul proprio settore giovanile. A 13 anni, però, la decisione di lasciare il PSG per trasferirsi all’Institut National du Football de Clairefontaine, centro tecnico nazionale aperto nel 1988 e diretto dalla Federazione calcistica Francese che ha come mission proprio quella di far crescere al meglio, tanto tecnicamente quanto umanamente, i migliori prospetti d’oltralpe. Di qui, infatti, sono passati negli anni giocatori importanti come Nicolas Anelka, Thierry Henry, Hatem Ben Arfa, Philippe Christanval, Richard Dutruel, Jean-Luc Ettori, Jacques e Ricardo Faty, William Gallas, Jerome Rothen, Louis Saha, Blaise Matuidi, Abou Diaby ed altri. Insomma, buona parte della creme del calcio giovanile francese. Dopo tre anni al centro di formazione di Clairefontaine, poi, il salto definitivo: siamo nel 2006 e Yacine sceglie Rennes come luogo ove completare la propria formazione. Lo scorso 23 giugno, quindi, la firma sul suo primo contratto da professionista, giusto una decina di giorni prima di finire in prestito al Clermont Foot (dove indosserà la casacca numero 26 e giocherà con l’ex juventus Carlo Vecchione), società che disputerà il prossimo campionato di Ligue 2 e che lo aspetta a braccia aperte. A livello di Nazionali, invece, Brahimi (in passato già punto fisso dell’under 17, dove disputò 12 partite realizzando una rete, oltre che nel giro di under 16 e 18), è stato come detto la stella assoluta della formazione U-19 con i suoi 12 goal in 18 partite, score assolutamente straordinario per un centrocampista pur con caratteristiche spiccatamente offensive come le sue.

CARATTERISTICHE:
Yacine è un trequartista classico, che all’ultimo Europeo ha giocato però esterno sinistro nel 442, molto offensivo. Mancino. 175 centimetri d’altezza per 65 chilogrammi di peso, pur essendo leggerino e non molto alto, il ragazzo sfrutta però questa condizione per divenire un furetto inarrestabile: tecnica, dribbling e velocità, infatti, non gli mancano e lo rendono quell’incursore micidiale che si sta facendo apprezzare con le rappresentative giovanili, tanto nazionali quanto di club. Non solo dribbling e goal nel suo bagaglio tecnico: come tutti i centrocampisti offensivi, è ottimo anche in rifinitura. Chi lo ha potuto apprezzare agli ultimi Europei ha visto una serie impressionante di doppi passi (la specialità della casa: lo prova sempre per saltare l’uomo), addirittura di tacchi, di dribbling ma, cosa ancora più impressionante, gli ha visto fare passaggi filtranti (pur giocando defilato) interessantissimi, assists e, davanti alla porta, ha potuto ammirare la sua freddezza. Insomma il bagaglio tecnico c’è tutto, ed è abbondante. Manca solo che lo metta in mostra definitivamente in Ligue-1, l’anno prossimo.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Come detto il Rennes si è trovato fra le mani, forse un pò inaspettatamente, un potenziale crack, uno dei giocatori in questo momento più apprezzati e chiacchierati di Francia. Prima dell’Europeo infatti, forse senza credere molto in lui, lo avevano dato in prestito in Ligue-2 e, dopo la sua esplosione, saranno stati in tanti a mordersi le mani per aver perso il treno. Ora sul ragazzo ci sono già diversi clubs europei (per fare un nome c’è il Real Madrid che si è già interessato più volte, oltre al solito Arsenal), e strapparlo a fine stagione non sarà facile, ma giocando in Ligue-2 il suo cartellino comunque dovrebbe essere ancora accessibile, sotto i 10 mln di euro. Che dire.. in quel ruolo noi abbiamo Diego Ribas da Cunha, un fenomeno, e Sebastian Giovinco, una promessa. Il modulo di Ferrara invece non prevede esterni offensivi, per ora. Vale allora lo stesso discorso già fatto per altri giocatori di talenti: se dovessimo in futuro optare per il 4231, Brahimi, largo a sinistra, potrebbe davvero essere una idea stimolante. Sempre che non si scateni, come prevedibile, una vera asta per accaparrarselo. Per ora però il ragazzo avrà modo di esprimere il suo potenziale nella B francese, e sicuramente a Rennes lo rivorranno per provarlo anche in prima squadra. I tempi non sono brevi, perciò, ma è comunque un ragazzo che ha impressionato e che merita di essere seguito.

(Credits: Sciabolata morbida)