Archive for the ‘ La Juventus in tribunale ’ Category

Processo breve

alessandro moggiPer un difetto della notifica del decreto di fissazione dell’udienza (Italia, Italia..), è stato rinviato il processo d’appello alla ‘Gea World’, la società di procuratori sportivi che, a partire dal 2001 e fino allo scoppio di Calciopoli, ha gestito le procure di numerosi calciatori. I problemi procedurali riguardano le posizioni di due degli accusati: l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e il suo ex collaboratore Francesco Ceravolo.

La Corte d’appello ha rinviato il processo al prossimo 9 giugno, con la sentenza che verosibilmente sarà annunciata ben 18 mesi dopo quella di primo grado.

Luciano Moggi, l’8 gennaio 2009, fu condannato dalla X sezione penale del tribunale di Roma ad un anno e mezzo di reclusione; fu ritenuto colpevole di violenza privata in relazione ai casi dei calciatori Emanuele Blasi e Nicola Amoruso. Per lo stesso reato, anche il figlio dell’ex dg della Juventus, Alessandro, fu condannato ad un anno e due mesi di reclusione. Entrambi furono assolti per il contestato reato associativo. Assolti in primo grado: Davide Lippi, Francesco Zavaglia e Francesco Ceravolo. La sentenza è stata impugnata in appello dal pm capitolino, Luca Palamara.

No comment.

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Indagini Finanza: spuntano anche altre Società indagate, ma è vietato farne il nome…

bocca cucitaChi l’avrebbe mai detto! Il giorno dopo, the day after, a pioggia (di cosa lo lasciamo intuire..) terminata, lo “scoop” sulle indagini della Guardia di Finanza de La Stampa assume contorni… diversi! Giusto il tempo di farci un bell’articolo, di farci insultare per bene da tutta Italia (Juventini compresi, eh, perchè poi siamo fantastici anche noi..) e subito è pronta, il giorno dopo, la solita acqua che spegne sul nascere il fuoco. Complimenti per la serietà. E per l’omertà sui due “grandi club” per i quali l’intelligence del quotidiano torinese ha funzionato a singhiozzo.
Sempre da La Stampa, v 2.0

Il club: «Contratti regolari per agenti»
Beretta: «Servono norme uniformi»
T. CAIRATI – M. NEROZZI

TORINO
Le violazioni fiscali ipotizzate a carico della Juve, in seguito a una verifica della Guardia di Finanza, sono state contestate anche ad altre società di serie A, tra le quali due grandi club. Dell’argomento, che riguarda il pagamento delle provvigioni agli agenti, s’è parlato ieri a Milano, nel corso di una riunione informale delle società in Lega: all’ordine del giorno c’era la discussione per definire ordinamento e parametri della futura serie A, ma l’importanza dell’argomento l’ha infilato nei discorsi tra i dirigenti. Alla fine, ne ha parlato anche Maurizio Beretta, presidente della Lega: «Non entro nel merito delle situazioni che riguardano la Juve – ha detto – ma certamente il tema di avere regole uniche e di restare compatti ci sta. E in questo spirito la Lega si sta muovendo». Beretta non entra nel merito ma è chiaro che l’argomento potrebbe riguardare quasi tutti i club: «La Juve sa come operare e come ha operato. In una fase futura sarà bene avere dei modelli operativi condivisi. Così come è un valore rinegoziare l’accordo collettivo con l’associazione italiana calciatori. Su questo è stato aperto formalmente un tavolo di discussione».Sintesi brutale: in seguito all’accertamento, la Procura di Torino contesta violazioni fiscali a carico dell’allora presidente bianconero Cobolli Gigli e dell’ad Blanc per aver inserito al passivo del bilancio il pagamento di agenti che, invece, avrebbero curato gli interessi dei giocatori. Una retribuzione, un costo cioè, ingiustificato, secondo l’accusa. La società bianconera è però convinta di aver sempre agito rispettando le leggi, ed è certa di poterlo dimostrare: «In questi anni infatti – si legge in una nota del club – la Juventus ha stipulato regolari contratti con professionisti i cui compensi sono sempre stati pagati a fronte di attività svolte nell’interesse della società». L’agente, sostanzialmente, viene retribuito per la sua opera di consulenza e intermediazione, consentendo al club di raggiungere un accordo con il giocatore prescelto. Tutto documentalmente dimostrabile, secondo la società di corso Galileo Ferraris: «La Juventus ha ragione di credere che quanto sopra sarà dimostrato nelle opportune sedi, come si è già verificato in altre occasioni».

Cobolli e Blanc – si legge ancora nella nota – hanno ricevuto «un invito a presentarsi per illustrare la propria posizione in relazione alle ipotesi di violazioni fiscali in materia di Iva contestate per gli anni fiscali 2005, 2006 e 2007 (di cui alle dichiarazioni Iva 2006, 2007 e 2008)». Certi di poter chiarire la correttezza dell’operato, «sin d’ora possono dichiarare di avere sempre osservato la legge e i regolamenti sportivi, attenendosi anche alle direttive della Federcalcio e della Fifa». Tuttavia, essendo arrivata una contestazione, l’impressione è che possa esserci un problema interpretativo, o comunque un assetto normativo da ripensare, rispetto al calcio nel suo insieme. Non a caso, la Juve ha segnalato alla Lega le contestazioni che potenzialmente coinvolgono l’intero «sistema calcio», anche per affrontare unitariamente casi analoghi. Sull’argomento, per esempio, anche i regolamenti per gli agenti di Federcalcio e Fifa non sono proprio univoci. L’articolo 19, comma 4, della Fifa permette infatti alla società di pagare dopo la conclusione del contratto l’agente del giocatore: ovviamente in nome del calciatore e previo il suo consenso (scritto). Possibilità vietata invece dalle norme Figc. Dalla prossima volta, un gruppo di lavoro dei club si ritroverà per trovare «modalità convenzionali – è stato detto nella riunione – e per essere uniformi e trasparenti». Il rischio è che le contestazioni si allarghino a tutte le squadre: «Una bomba a orologeria».

La Procura di Torino indaga su violazioni fiscali in materia di IVA (anni 2005, 2006, 2007)

blanc cobolliQuesta mattina sul quotidiano “di famiglia” La Stampa è stata pubblicata una indiscrezione riguardante una indagine della Procura di Torino riguardante presunti illeciti amministrativi compiuti dall’ex Presidente Giovanni Cobolli Gigli e dall’attuale Jean-Claude Blanc in materia di IVA, causati dall’inserimento delle provvigioni di procuratori e intermediari nella voce “costi” del bilancio. Per la Finanza non sarebbero oneri deducibili. Come sempre, per completezza di informazioni, riportiamo sia l’indiscrezione completa del quotidiano torinese, sia la risposta ufficiale della Juventus F.C.

Questa l’indiscrezione riportata dal quotidiano La Stampa

A passivo le provvigioni degli agenti, per la Procura non sono deducibili

Torino – Jean-Claude Blanc e il suo predecessore alla presidenza della Juve, Giovanni Cobolli Gigli, sono indagati dalla Procura della Repubblica di Torino per violazione fiscale. L’ultima verifica della Guardia di Finanza si è conclusa con la segnalazione alla magistratura che in alcuni bilanci del club sono stati inseriti, fra le passività, oneri non deducibili. Si tratta delle provvigioni ai procuratori dei calciatori in occasione degli ingaggi o dei loro rinnovi.La Federcalcio ritiene che questi compensi vadano versati dai club ai calciatori: le provvigioni sono da considerarsi «affari interni» fra loro e i rispettivi agenti. Che a farsene carico siano le società, in nero o con pagamenti ufficiali, è una prassi abbastanza comune. Del resto, vi sono procuratori di calciatori che non sono assolutamente iscritti al relativo albo e si avvalgono di società loro in cui compaiono «veri» agenti Fifa: fatturano in questo modo. La Juventus ha precisato che l’avviso è «un atto dovuto» e si riferisce a oneri dichiarati nel 2006 e 2007 per i precedenti rispettivi anni fiscali.Almeno questa sarebbe la contestazione indicata nell’avviso a comparire inviato a Blanc e a Cobolli dai pm Vincenzo Pacileo e Marco Gianoglio per gli interrogatori previsti negli scorsi giorni. Al posto degli indagati in procura si è presentato l’avvocato Michele Briamonte, legale del club bianconero, che ha concordato con i due magistrati l’invio di una memoria difensiva di Blanc e Cobolli Gigli.È probabile che per l’anno fiscale 2005 le responsabilità possano essere spalmate sugli ex dirigenti. Parte di questi oneri indeducibili corrisponderebbe a rate di provvigioni su ingaggi risalenti ad anni precedenti ancora: «eredità». Così come è altrettanto probabile che i pm prendano in esame anche le provvigioni degli anni fiscali successivi al 2006. A meno che, per il passato prossimo, il club non provveda diversamente. Si parla degli ultimi quattro anni: la lista di contratti e rinnovi è lunga.

Si tratta, in buona sostanza, di alcuni milioni di costi inseriti fra le passività dei bilanci e su cui la Juve aveva pagato le imposte di legge: i costi relativi non erano deducibili. Il reato è inquadrato nelle fattispecie delle violazioni fiscali. Dalla Juve si fa notare che dell’accertamento della Guardia di Finanza e della sua conclusione si è data notizia nell’ultima relazione trimestrale della società, così come tutto il resto è riscontrabile dalla lettura dei bilanci.

Alberto Gaino

Questo il comunicato ufficiale della Società

Torino, 11 febbraio 2010. La Juventus ha preso atto delle indiscrezioni pubblicate da alcuni organi di stampa in relazione agli sviluppi di una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza nel corso del 2009 e della quale le comunicazioni sociali hanno dato ampia ed esaustiva informazione.

La Società precisa che il precedente Presidente Giovanni Cobolli Gigli e l’attuale, Jean-Claude Blanc, hanno effettivamente ricevuto dalla Procura della Repubblica di Torino, nel corso del mese di gennaio 2010, un invito a presentarsi per illustrare la propria posizione in relazione alle ipotesi di violazioni fiscali in materia di IVA contestate per gli anni fiscali 2005, 2006 e 2007 (di cui alle dichiarazioni IVA 2006, 2007 e 2008). Un atto che si configura come doveroso a seguito della comunicazione della verifica fiscale da parte della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica.

I legali hanno ricevuto mandato di illustrare la posizione della Società e dei suoi amministratori, che possono sin d’ora dichiarare di avere sempre osservato la legge e i regolamenti sportivi, attenendosi anche alle direttive della Federcalcio e della FIFA. In questi anni infatti, la Juventus ha stipulato regolari contratti con professionisti i cui compensi sono sempre stati pagati a fronte di attività svolte nell’interesse della Società. Inoltre, la Juventus sottolinea che non ha mai seguito prassi non corrette che, secondo gli organi di informazione che hanno diffuso l’indiscrezione, sarebbero invalse nel mondo del calcio. A tal riguardo la società ha tempestivamente segnalato alla Lega Nazionale Professionisti le contestazioni che potenzialmente coinvolgono l’intero “sistema calcio”, anche per affrontare unitariamente casi analoghi. La Juventus ha ragione di credere che quanto sopra sarà dimostrato nelle opportune sedi, come si è già verificato in altre occasioni.

Come sempre a voi il compito di formarvi una opinione, in attesa di eventuali approfondimenti giudiziari.

Franco Baldini e il ribaltone: la trascrizione integrale

Come sempre, anche questa volta preferisco farvi leggere ed ascoltare “i fatti” da soli, per permettervi di farvi una vostra opinione della vicenda. La telefonata risale al 2005. Franco Baldini, all’epoca dei fatti fresco ex dirigente della Roma, chiede ad Innocenzo Mazzini di spendersi con Luciano Moggi in favore di Renzo Castagnini, suo amico, affinché venisse assunto dall’Arezzo Calcio. Il “giro Veltroni” non basta più, ci vuole il “giro Moggi”. Baldini suggerisce a Mazzini di mentire a Moggi riguardo una sua presunta inimicizia con il Castagnini stesso: pensa che Moggi, sapendo che Castagnini è nemico di Baldini, possa raccomandarlo al presidente degli aretini. Di seguito la trascrizione:

B “Pronto?”

M “Allora, prima te metti le segreterie.. io.. non..”

B “Ehehehe..”

M “Non si può continuare così..”

B “Innocenzo io devo fare un discorso serio co’ te, ma molto molto serio”

M “Ahah sarebbe l’ora, pupo…”

B “No, sarebbe l’ora… è il primo discorso serio che ti faccio..”

M “Ma io sempre faccio discorsi seri….”

B “Ti sei ricordato di dire a Moggi che Castagnini ha litigato con me da bambino e ancora non ci si parla più? Te lo sei ricordato di dirglielo, o no?”

M “Ma non lo so mica io.. T’hai litigato con Castagnini te?”

B “No, cogl***e, non l’ho mai fatto, però.. Se te lo porti agli appuntamenti dove c’hai in mano Moggi.. tu la prima cosa che gli devi dire è «Ecco, ti porto Castagnini perchè lui da piccino ha litigato con Baldini e per quello non si parla»..”

M “Appuntamenti con Moggi??”

B “Ascolta, io ti dico una cosa, Innocenzo. Forse se te ti comporti bene, quando farò il ribaltone – tanto lo farò perchè io vivo per quello, fare il ribaltone e buttar tutti di sotto dalla poltrona… – io ti salverò, forse.

M “Ma io c’ho i voti… mi servo da me!”

B “Hahah..”

M “Dimmi, amoreee..”

B “No, m’ha detto Renzo che se gli puoi dare una mano dagliela davvero, però l’importante è che tu glielo dica a Moggi, che lui ha litigato con me, sennò non gliela darà mai..”

M “Stammi a sentire”

B “Eh”

M “C’è la questione Castagnini che mi sta a cuore e tu lo sai perchè..”

B “Eh, ne abbiamo parlato da tempo, no?”

M “Gli voglio molto bene a Castagnini..”

B “Tu m’hai fatto chiamare persino Veltroni.. perchè tu mi dicesti che forse era la persona giusta..”

M “Bravo! Ma lui è nel giro Veltroni, lui eh?”

B “Eh. Lo so, però.. se dal giro Veltroni è passato al giro Moggi.. lo puoi aiutà soltanto te.. non io”

M “Allora, stai a sentire.. stai a sentire! Mi chiama Castagnini e mi dice che lui ha incontrato il presidente.. Mancini (presidente dell’Arezzo, ndACB). Mancini per.. – io lo so da D’Ascoli, lo conosci D’Ascoli tu? -“

B “Sissi, lo conosco.. “

M “Il giornalista d’Arezzo..”

B: “Mario D’Ascoli, sì”

M “che è un mio vecchio e caro amico..”

B “Eh, gli ho fatto avere interviste co’ Capello, co’ i ragazzi..”

M “e mi ha detto «Guarda che Mancini ora si è spostato tutto su Moggi perchè il suo direttore…”

B “Perchè ha paura di retrocedere! Tutto lì”

M “No, «il suo direttore sportivo che si chiama Fioretti – che io non conosco – è un uomo di Moggi». Benissimo. Allora capisco che è nel giro Moggi”

B “Certo”

M “Io chiamo Luciano Moggi e gli dico «Guarda Luciano che avrei il piacere che se per caso succede qualcosa ad Arezzo ricordati che c’è una persona che mi starebbe a cuore che si chiama Castagnini…»”

B “Perfetto”

M “Lui mi dice: «Si.. è un bravo ragazzo.. – dice – .. beh si so’ contento. Tra l’altro deve venire a trovarmi Mancini per decidere cosa fare.. per non retrocedere.. insomma stanno nei casini». “Mi aveva detto Castagnini: guarda che io lo posso salvare e gliel’ho anche detto a ?Gamberi?.. Moggi mi dice: «Guarda che io lo incontro e gli dirò di Castagnini». Io richiamo Moggi per sapere come è andata. Tutto questo solo ed esclusivamente per amicizia tu capisci, perchè..”

B “Innocenzo certo, certo..”

M “… io non ho vantaggi particolari. Allora a questo punto mi dice: «Guarda che abbiamo parlato, abbiamo deciso di fare così: per ora mette in discussione non il direttore sportivo, che magari cambiamo a fine anno e gli ho detto di prendere Castagnini.. e semmai, se non vince un pò di partite rimandiamo via Tardelli (Marco Tardelli, allora allenatore.. ndACB), e o riprendiamo Marino (Pasquale Marino, attuale allenatore dell’Udinese, ndACB) o facciamo un’altra scelta». Questo mi ha detto Luciano Moggi con tutti i benefici di inventario di Luciano Moggi, perchè io son pure amico di Luciano Moggi, però conosco vita morte e miracoli, e per fortuna mia io scheletri nell’armadio di Luciano Moggi non ne ho, per cui quando mi dice così io penso non m’abbia raccontato una bugia. Cosa che ho puntualmente fatto dicendoglielo a Castagnini. Dico: «Guarda, Castagno.. il discorso fatto così, così e così, per cui io più di questo, amore, che devo fare..»”

B “No, nono.. tutto bene! Infatti a parte il fatto che ti fa enorme onore intellettuale dire che “io di scheletri nell’armadio con Moggi non ne ho”.. questo vuol dire che con qualcun altro sì e questo ti fa onore.. ahahah”

M “AHAHAH… bravo, bravo, bravo..”

B “A parte questo dicevo.. la cosa in più che puoi fargli è il certificargli a Luciano Moggi che Castagnini con me c’ha litigato fin da piccino perchè sennò se Luciano c’ha solo un dubbio che è mio amico evidentemente gli tagliamo le gambe.. e io agli amici gli vorrei essere d’aiuto, non di intralcio..”

(continua con Baldini che parla di una offerta nei suoi confronti da parte della Fiorentina, che pensa però a Corvino..)

B “Però veramente Renzo.. mi piacerebbe molto.. perchè oltretutto di quelli che sono in giro è sicuramente uno di quelli che merita più di altri per competenza, per capacità, per..”

M “Ma guarda io ci sto dietro, stai tranquillo”

B “C’è certa gente che lavora che non vale..”

M “Mamma mia… mamma mia..”

B “Conosci bene.”

M “No ma fra un anno e mezzo, quando cambieranno un pò di cose…”

B e M “HAHAHAHA..”

B “Oh, ma io mi sono guardato sempre bene di fare il tuo nome.. Ho parlato di Carraro, Galliani, Giraudo.. non ti ho mai nominato. Ho avuto persino il timore che tu fossi un pò geloso..”

M “Son geloso del tuo charme… ahahah.. senti tesoro.. ma tu hai saputo niente qui di Firenze?”

(continuano parlando della Fiorentina e di quanto sia bravo Castagnini)

Ad un certo punto si salutano:

B “Senti, questo è un telefono che adesso lascio spento.. è da un mese addirittura che è spento..”

M “Parli davvero allora?”

B “Se mi lasci un messaggio io ti richiamo che tanto ogni tanto ascolto..”

M “Va beeene”

B “Perchè… tengo il telefono spento e basta!”

M “Va bene, amore!”

B “Grazie mille, Innocenzo”

M “Ciao, tesoro”

Potete ascoltare la telefonata integrale cliccando su questo link. Si ringrazia Vincenzo Ricchiuti per il materiale offerto.

Certe cose non si fanno. O si fanno meglio.

La diciamo tutta?

La diciamo tutta?

Ci sono cose nella vita che non si fanno. Perchè non sono giuste. Trasmettere l’audio del pianto di un uomo, disperato, solo, accusato di associazione a delinquere (accusa che da sempre respinge, e per la quale non è ancora condannato, è bene ricordarlo), non si fa. Trasmettere il suo strazio mentre, interrogato dai Carabinieri, nel momento probabilmente più triste e difficile della sua vita si lascia andare mostrando la sua natura umana e la sua fragilità, non si fa. E’ una cosa privata. Continua a leggere

Condanna a Giraudo. Il rito abbreviato, le conseguenze sportive, il collegamento con Moggi: le FAQ

Giraudo e Moggi a processo

Dopo la bufera seguita alla sentenza di condanna di primo grado a Giraudo, mi è stata chiesta da molti di voi una spiegazione, in parole povere, senza giuridichese, di cosa sia accaduto. In attesa delle motivazioni, queste sono le risposte alle domande più frequenti ricevute.

IL PROCESSO A GIRAUDO E QUELLO A MOGGI SONO COLLEGATI FRA LORO?
Si e no. Si, perchè evidentemente ad entrambi sono contestati gli stessi reati (associazione a delinquere e frode sportiva). No, perchè tecnicamente la condanna inflitta a Giraudo non ha alcuna influenza sull’andamento del processo di Moggi. Il motivo, approfondiremo in seguito, è che il processo di primo grado di Giraudo è stato celebrato con rito abbreviato, mentre Moggi ha scelto il rito ordinario.

CHE COSA E’ IL RITO ABBREVIATO E IN COSA SI DIFFERENZIA DAL RITO ORDINARIO?
Giraudo ha deciso di farsi processare sulla sola base delle prove “agli atti” (emersi cioè nella sola fase investigativa: intercettazioni, verbali dei Carabinieri), probabilmente non ritenendole sufficienti  – a torto – a produrre un giudizio di condanna; il rito ordinario scelto da Luciano Moggi si basa invece sulle prove “formatesi in dibattimento” (e questo significa che, parlando in modo semplice, le stesse intercettazioni e gli stessi verbali redatti dai Carabinieri che sono stati sufficienti a condannare Giraudo sono stati invece discussi in tribunale, ascoltando i testimoni, contro-interrogandoli, facendo spesso emergere delle divergenze rispetto alla situazione emersa nella fase investigativa e segnando anzi spesso dei “punti a favore” proprio di Moggi). Come “premio” per la rinuncia ad un processo “completo”, Giraudo ha avuto da subito – come prevede la legge – il diritto di usufruire di uno sconto di 1/3 della (eventuale) pena. Un processo più rapido in cambio di uno sconto. Scelta rivelatasi probabilmente sbagliata.

IL RITO ABBREVIATO IMPLICA UNA MEZZA-CONFESSIONE DI COLPEVOLEZZA?
No.

PERCHE’ IL RITO ABBREVIATO HA FINITO PER DANNEGGIARE GIRAUDO?
Perchè Giraudo non ha potuto usufruire – a differenza di Moggi – di tutte quelle prove testimoniali discusse in dibattimento dinanzi al Presidente Casoria, e che hanno finito oggettivamente per far segnare un “gol” alla difesa più che all’attacco. Il riferimento è sia alla testimonianza di Rosario Coppola (che spiega come anche altre squadre – e l’Inter in particolare – parlassero con i designatori esercitando pressioni, il che “smonta” il concetto di “cupola”), sia a quella di Zdenek Zeman che parla del 3-3 tra Lecce e Parma come di un risultato maturato sul campo “perchè i giocatori erano già in vacanza con la testa” (niente “cupola”). Avete avuto modo di leggere diverse trascrizioni, e spesso è emerso come una cosa siano i verbali dei Carabinieri, e tutt’altra cosa è ciò che alla fine emerge dai contro-esami difensivi. Spesso sono emersi fatti nuovi, o diversi. E, per dirla alla Presidente Casoria, “vale quello che si dice in dibattimento”.

LA CONDANNA DI GIRAUDO IMPLICA QUELLA DI LUCIANO MOGGI?
No. Proprio per i motivi elencati finora. Per dirla con le parole dell’avv. Paco D’Onofrio, “Non c’è nulla che osti ad una conferma della condanna di Giraudo e di una assoluzione piena a carico di Moggi”. Sempre D’Onofrio ha aggiunto inoltre: “Se le prove testimoniali continueranno ad avere questa consistenza e questo andamento ritengo e mi auguro che probabilmente l’esito – anzi, ne sono certo perchè ho fiducia nel Collegio di Napoli – sarà sicuramente tecnicamente e positivamente condizionato da queste prove”. Le prove testimoniali potrebbero e dovrebbero perciò fare la differenza tra una sentenza, quella di Giraudo e – si spera – quella di Moggi. Il quadro è oggettivamente diverso. Se poi si considera il fatto che ad esempio Coppola e Zeman (per fare solo due nomi) fossero testimoni “chiamati dall’accusa”, e che ce ne saranno altri anche “chiamati dalla difesa”, appare evidente come il quadro finirà probabilmente per risultare molto diverso.

COSA SUCCEDE ORA IN AMBITO SPORTIVO? SI PUO’ ANCORA CHIEDERE LA REVISIONE DI CALCIOPOLI?
“Se ci fosse stata una sentenza di assoluzione piena nei confronti di Giraudo, la Juventus si sarebbe potuta attivare per chiedere in via di revisione la riapertura di Calciopoli limitatamente alla sanzione aggiuntiva della revoca dei due Scudetti intervenuta nel luglio del 2006. Giraudo è stato considerato in primo grado colpevole quindi non si può riaprire in questo momento in nessun modo, nemmeno parzialmente, il processo sportivo”. Così l’avv. Paco D’Onofrio.

Attendiamo le motivazioni per altri approfondimenti. Ringrazio l’amico Nicola De Bonis per aver ospitato l’avv. D’Onofrio nella sua trasmissione.

Antonio Giraudo condannato a 3 anni di reclusione

Probabilmente una scelta sbagliata

Probabilmente una scelta sbagliata

Questa mattina Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus dal luglio 1994 al maggio 2006, è stato condannato alla pena più pesante: 3 anni, rispetto ai 5 chiesti dai pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice. Fra gli imputati per associazione a delinquere, condanne per l’ex arbitro Tiziano Pieri (2 anni e 4 mesi, oltre a una multa di 22.000 euro), e per l’ex presidente dell’Aia Tullio Lanese (2 anni). Paolo Dondarini, ex arbitro imputato invece per frode sportiva, è stato condannato a 2 anni e 20.000 euro di multa. Giraudo, Pieri e Dondarini sono anche stati condannati alla pena Continua a leggere

Trascrizioni integrali di Calciopoli: Maurizio Capobianco

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

La migliore informazione possibile è riportare le notizie senza filtrarle, senza commenti, senza interpretazioni. Dalla bocca dei diretti interessati. Proseguiamo il filone dedicato a Calciopoli con le trascrizioni integrali delle deposizioni rese in tribunale dai grandi “accusatori” di Moggi e della Juventus. Il file di oggi riguarda l’esame di Maurizio Capobianco, ex responsabile del Back Office bianconero. Per la cronaca, una recente sentenza del tribunale di Torino ha assolto Giraudo, Moggi e Bettega dall’accusa di falso in bilancio. Ringrazio Antonio Izzo per il lavoro svolto. Continua a leggere

"Sono morto una notte di Luglio"

Un altro piccolo passo verso la verità

Un altro passo verso la verità

E’ questo il titolo del libro dell’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo presentato ieri in quel di Livorno. Il libro esce in libreria in un periodo storico molto importante per quel che riguarda il processo di Calciopoli. Lunedì prossimo, infatti, ci sarà la sentenza con rito abbreviato per Antonio Giraudo, mentre il 22 sarà la volta del colonnello dei carabinieri Auricchio, che dovrà rispondere, tra le altre cose, alle accuse lanciategli dall’ex guardalinee Coppola. Davanti ai giudici, Auricchio dovrà spiegare come mai non ha accettato di ascoltare Coppola sulle forti pressioni fatte dall’Inter per la modifica dei referti arbitrali e sull’ingresso di Facchetti negli spogliatoi di Venezia. A queste vicende, si collega proprio il libro di Bergamo che oltre a raccontare la sua versione su quello che rischia di passare alla storia come il “Processo Farsa”, riporta stralci importanti (e spesso insabbiati dai media tradizionali) sul processo Telecom-Pirelli e sul processo Saras, entrambi in corso presso il tribunale di Milano. Continua a leggere

Trascrizioni integrali di Calciopoli: l'esame di Rosario Coppola

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

La migliore informazione possibile è riportare le notizie senza filtrarle, senza commenti, senza interpretazioni. Dalla bocca dei diretti interessati. Proseguiamo il filone dedicato a Calciopoli con le trascrizioni integrali delle deposizioni rese in tribunale dai grandi “accusatori” di Moggi e della Juventus. Il file di oggi riguarda l‘esame di R0sario Coppola, l’ex assistente che, come già visto, ha tirato in ballo l’Inter e gettato ombre sul lavoro dei Carabinieri.. Continua a leggere