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Avvocato, quanto ci manchi!

avvocato elkannGiovanni Agnelli, universalmente noto come l’Avvocato, scompariva il 24 gennaio del 2003. L’annuncio colpiva l’Italia intera al mattino, anche se era nota la malattia che lo aveva costretto a ritirarsi a vita privata da quasi un anno. La Juventus, la sua Juventus, stava preparando la partita di campionato contro il Piacenza e quel giorno alla Sisport non fu un allenamento normale, così come non furono normali i giorni seguenti con più centomila persone resero omaggio alla salma nella camera ardente allestita al Lingotto, dove silenziosamente sfilò tutta la città. Dai capi di stato agli operai, dagli industriali agli sportivi, dagli uomini di spettacolo ai sindacalisti, tutti ricordarono la figura dell’Avvocato in modo commosso, riconoscendogli l’importanza nella storia del Paese. La Juve, quella domenica, vinse per 2-0 e Alessandro Del Piero, l’ultimo dei suoi pupilli, segnò un gol meraviglioso, di tacco in acrobazia. In tribuna c’era un seggiolino vuoto con una maglia bianconera sopra a cui dedicare quella prodezza.

Ci manchi, Avvocato. Oggi più che mai.

Di seguito 25 modi di ricordarlo targati Tuttosport:

1) «La Juventus rappresen­ta, per chi come me ama la Juventus, una passione e uno svago. Noi abbiamo cer­cato di dare a loro il miglio­re spettacolo possibile e an­che molte soddisfazioni».
2) «La Juve è per me l’amo­re di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d’amore».
3) «Quando Platini mi re­galò uno dei suoi tre Palloni d’Oro, gli chiesi: ma è dav­vero tutto d’oro? Lui mi guardo sorridendo: e secon­do lei, avvocato, se era tutto d’oro glielo regalavo?».
4) «Un giorno mi dissero che Maradona si allenava cen­trando la porta con un tiro da centrocampo. Andai al Comunale e lo dissi alla squadra, Platini non disse
nulla ma chiese al magazzi­niere di aprire la porticina dello spogliatoio che stava al di là della pista d’atletica, si fece dare un pallone e da centrocampo lo spedì negli spogliatoi. Mi guardò sorri­dendo e se ne andò senza di­re una parola».
5) «Marcello Lippi è il più bel prodotto di Viareggio do­po Stefania Sandrelli».
6) «Nei momenti difficili di una partita, c’è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella ca­pacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l’a­spetti
».
7) «… Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che esorta il cielo di Torino e che ha fini­to per conquistare nove, die­ci milioni di tifosi in Italia e, certo, altrettanti all’estero con un nome, una maglia, dei colori conosciuti in tutto il mondo».
8) «Mi chiedete: Vinca la Ju­ve o vinca il migliore? Vi ri­spondo: sono fortunato, spesso le due cose coincido­no».

9) (Prima della finale della Champions League 1995­1996 tra la Juventus e l’Ajax) «Se loro sono una squadra di pittori fiammin­ghi, noi saremo undici pie­montesi tosti».
10) «Buscetta ha detto di es­sere ossessivamente un tifoso della Juventus? Se lo incontrate ditegli che è la sola cosa di cui non potrà pentirsi».
11) «Franco Zeffirelli è un grande regista. Ma quando parla di calcio non lo sto nemmeno a sentire».
12) «Quando vedo Boniek gettarsi in attacco con quel­la foga non posso non pen­sare che appartiene al po­polo polacco, un popolo i cui soldati andavano all’assal­to dei tank tedeschi in sella a dei cavalli».
13) «Aldo Serena? Bravissi­mo, dalla cintola in su».
14) «Platini l’abbiamo com­prato per un tozzo di pane, poi lui ci ha messo sopra il foie gras».
15) «Diego Armando Mara­dona è stato migliore di
qualunque allenatore».
16) «Se Baggio mi ricorda­va Raffaello, Del Piero può essere Pinturicchio»
17) «Non rinuncerei a uno scudetto della Juve per il mondiale della Ferrari»
18) «Mio nonno Giovanni, il primo Agnelli presidente della Juventus, è un uomo portato al progresso. Oggi sarebbe innamorato dello spazio».
19) «Boniperti dice che la sua Juve ha vinto tanto? Sì, è vero ma perché non va a Madrid a vedere i trofei del Real? La verità è che la Ju­ve non deve mai guardarsi indietro, ma pensare sem­pre al successo che verrà».
20) «La vera gara tra noi e le milanesi sarà tra chi arri­verà prima: noi a mettere la terza stella, loro la seconda».
21) «Si può far tutto, ma la famiglia non si può lascia­re. E la Juve fa parte della mia famiglia»
22) «Sivori è più di un fuori­classe. Per chi ama il calcio è un vizio».
23) «Ai Mondiali del 1958 ho vissuto uno dei momenti più emozionanti dal punto di vista calcistico, scopren­do che stava nascendo Pelé. E’ stato come assistere a un prodigio».
24) «Per me, la Juventus sentimentalmente vale moltissimo. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta quando i flussi migratori al Nord erano cospicui, tanti meridionali hanno proprio scelto Torino per poter ve­dere in azione la Juventus. Per molti ammirarla dal vi­vo è sempre stato un so­gno».
25) «Mi sono innamorato della Juventus durante il quinquennio negli Anni 30, mio nonno mi portava agli allenamenti, al campo di corso Marsiglia e io ero im­pressionato in particolare dalla velocità di un giocato­re, l’ungherese Hirzer che venne soprannominato Gazzella. Io avevo appena quattro anni e ne rimasi af­fascinato. Per sempre».

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Intervista a Paco D'Onofrio, avvocato di Luciano Moggi

D'Onofrio è un avvocato di Moggi

D'Onofrio è un avvocato di Moggi

Avvocato D’Onofrio, in questi giorni il Presidente Blanc ha dichiarato che per lui gli scudetti della Juventus sono 29 e che il prossimo sarà il trentesimo. Secondo Lei è solo un proclama per accreditarsi presso i tifosi oppure anche in Corso Galfer hanno deciso finalmente di monitorare eventuali sviluppi provenienti dai processi ordinari?
“Non ho modo di accertare se si tratti di un mero proclama o di una reale e fattiva intenzione da parte della Società, poiché in questi anni sono giunti molti segnali contraddittori sul punto. Mi auguro, tuttavia, che l’attuale dirigenza voglia attivarsi, qualora ne ricorrano i presupposti, per riottenere un parziale ristoro delle ingiuste ed ingiustificatamente eccessive sanzioni del 2006. Peraltro, aggiungo, in caso di conquista dello scudetto, nulla impedirebbe di fregiarsi del simbolo della terza stella, trattandosi di una convenzione, non disciplinata in alcun modo dalla FIGC” Continua a leggere