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Pillole varie dal mondo del pallone..

capello terryTra il tragico e il comico..

VIAREGGIO – Stiamo seguendo come blog la manifestazione, e in particolare le partite della Juventus. Ma ieri è accaduta una cosa grave, che dovrebbe far riflettere tutti. La partita tra Sampdoria e Club Nacional di Montevideo disputata presso il campo La Sciorba di Genova è iniziata nonostante la richiesta dei giocatori di rimandarla per le condizioni ostili (vento, freddo polare e neve). L’arbitro ha deciso di farla disputare ugualmente nonostante i -2° e il risultato è stato che due giocatori sono finiti in ospedale e tre curati dal medico della Sampdoria per principio di assideramento. Tecnicamente si chiama “gelicidio” (pioggia ghiacciata, acqua che tocca terra e ghiaccia all’istante, insieme al vento), ma si è sfiorato un altro…. cidio! La Samp, intanto, ha già comunicato che non si presenterà alla gara programmata per oggi alle 15 presso lo stadio “Benelli” di Lido di Camaiore con inizio dal 1′ del primo tempo. Questo per tutelare la salute e l’integrità fisica dei propri calciatori. Applausi. E non ce ne vogliano gli amici del Siena, vittime sacrificali di tale protesta.

TERRY – In Inghilterra è da diversi giorni che impazza la “questione Terry”. Il capitano dei Blues e dei Leoni inglesi è stato colto in fallo (..) avendo portato avanti per mesi una relazione extraconiugale con la moglie di Wayne Bridge, suo ex compagno di squadra nel Chelsea al quale fece anche da testimone di nozze. Una brutta storia. Certo, conoscendo JT non una storia imprevedibile, viste le 8 (accertate) relazioni extraconiugali consumate negli ultimi 18 mesi, e visto il background familiare non proprio esaltante (il padre è stato colto a spacciare, mentre la madre a rubare in un supermarket.. e lui stesso pare sia un malpagatore, con debiti ovunque e un comportamento non certo esaltante). Ma il punto è un altro: John gode di un carisma illimitato,  a Londra. Tutto sembra essergli permesso. Queste cose si sapevano da tempo.. ma nessuno ha mai pensato realmente potesse essere messo in discussione. Lui stesso, fino a ieri mattina, continuava a dirsi sicuro di mantenere la fascia di capitano, nonostante la convocazione ufficiale di Capello che chiedeva chiarimenti. Alle 15 il famoso incontro con l’ex tecnico bianconero si è consumato a Wembley. Dodici minuti, c’è chi li ha contati. Alcuni dicono undici. Sono comunque bastati al tecnico friulano per liquidarlo. “Sacked”, in inglese. “Dopo una lunga riflessione, ho deciso di togliere a John la fascia di capitano dell’Inghilterra. Come capitano della nazionale, ha sempre tenuto un comportamento estremamente positivo. Ma ci sono altri fattori di cui ho dovuto tener conto e ho preso questa decisione per tutelare la squadra”. Comunicato ufficiale compreso. Benvenuto nel meraviglioso mondo di “Don” Fabio Capello, John. A proposito: il nuovo capitano scelto da Capello è Rio Ferdinand del Manchester United. Per non farsi mancare nulla, ecco l’elenco delle sue malefatte riportato dalla Gazzetta…

RANIERI – A proposito di Capello, sottolineo con un pizzico di malizia come Ranieri sia arrivato a quota 18 partite consecutive senza sconfitte: 15 vittorie e 3 pareggi. Liedohlm a parte (ma era un altro calcio, altri tempi), il record lo detiene proprio Fabio Capello, stagione 2003/04, con 20 partite utili consecutive. Che dire.. meglio non dire niente!

FAIR PLAY IRANIANO – Guardate questo video. Il protagonista si chiama Amin Motavassel Zadeh, nome che scorderemo dopo 10 secondi. Il gesto però è di quelli che fanno riflettere. Col portiere a terra a seguito di uno scontro di gioco, l’attaccante – invece di approfittarne – butta il pallone fuori. Applausi-bis. Però poi uno si ferma un secondo, riflette, ripensa alle motivazioni lette nel sito degli Ju29ro sul giudizio in rito abbreviato a Giraudo e il pensiero torna a quel gol di Mannini con De Santis a terra, segnato nonostante tutto. E alla rissa del dopo-partita, culminata con un pugno di Jankulovski ad un giocatore del Brescia. Per i giudici fu un rosso “premeditato” richiesto dalla “Cupola”. Solo in Italia.

NEURONI – «Lui ha tanti milioni di neuroni e allenandosi insieme a Zanetti, Cambiasso, Materazzi e Samuel può solo che migliorare. Se uno lavora con loro e non riesce ad imparare vuol dire che ha un solo neurone». Così uno straordinario Mourinho descrive McDonald Mariga. Chiaro il riferimento a Mario Balotelli. Suggerimento per gli ultras bianconeri: “Balotelli ha 1 neurone” si può dire, non è razzismo. C’è il precedente. Grazie Mou.

CONFUSIONE – Daspo di un anno: questo il provvedimento scelto dal questore di Sassari nei confronti del giocatore dell’Olbia Giuseppe Giglio, dopo l’aggressione al portiere Simone Aresti avvenuta nell’intervallo del derby tra Alghero e Olbia. Ma Giglio di mestiere fa il calciatore, e quindi potrà continuare a giocare regolarmente. Niente spalti, ma solo in campo. Geniale.

PROCURE – «Proporrò l’istituzione di una commissione di inchiesta su Calciopoli». Marco Beltrandi, parlamentare del Partito Democratico (Radicale), ha annunciato l’iniziativa nel corso della trasmissione ‘La Juve è sempre la Juve’, in onda su T9, e condotta dagli amici Antonello Angelini e Massimo Zampini (per stavolta la pubblicità è gratuita…). Il deputato, ha spiegato: «Ho intenzione di presentare alla commissione cultura della Camera, che si occupa di sport, un progetto di legge per istituire una commissione di inchiesta su Calciopoli. Su una vicenda di questo rilievo, anche la politica, non sovrapponendosi ai processi, deve chiarire cosa è successo». Nelle scorse settimane Beltrandi aveva presentato una interrogazione in commissione vigilanza, sulla mancata presenza dell’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo nelle trasmissioni Rai che si sono occupate del processo di Napoli. Ne parlavo oggi al bar con il solito barista interista: “In Parlamento dovrebbero occuparsi di cose più serie”. Facile la risposta: “Perchè, in Procura?”.

TAMPONAMENTO – È cominciata male la trasferta della Juventus a Livorno. Ieri sera il pullman che trasportava la squadra bianconera all’Hotel Palazzo, dove è alloggiata, ha tamponato una volante della polizia che la stava scortando lungo il tragitto urbano sulla Variante Aurelia. Nello scontro, come riporta stamani il quotidiano Il Tirreno, hanno avuto la peggio i poliziotti, uno dei quali si è fatto refertare in ospedale per un colpo di frusta. Nessun danno, invece, a bordo del pullman tra i giocatori e lo staff dei bianconeri. L’incidente è stato provocato dalla stessa volante della polizia che ha improvvisamente arrestato la marcia per un guasto meccanico e l’autista del pullman, Riccardo Scaletta, non ha fatto in tempo a frenare urtandola piuttosto violentemente sul retro. Chi ben comincia…

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Scarica gratis "Il libro marrone dell'accusa" (Giulemanidallajuve)

giulemaniE’ da oggi disponibile – cortesia dell’Associazione Giulemanidallajuve – un fantastico regalo che ogni juventino dovrebbe immediatamente scaricare, stampare e diffondere con ogni mezzo possibile: un libro in PDF intitolato “Il libro marrone dell’accusa” contenente le trascrizioni del processo penale noto come il processo alla “cupola moggiana”. Da Nucini a Dal Cin, da Carraro a Paparesta: dirigenti, aribitri e presidenti che hanno contribuito a smontare le tesi dei pubblici ministeri. Un lavoro davvero “importante”, che va premiato dandogli il massimo risalto possibile. Davvero consigliato.

CLICCA QUI PER SCARICARE IL PDF (click col tasto destro e salva sul desktop)

Vi riporto la premessa del libro e una rapida descrizione dell’Associazione e dei suoi obiettivi.

«Questo processo crea un intralcio enorme alla sezione, ci sono anche delle cause serie» è la frase con cui il giudice Teresa Casoria, presidente del collegio della IX sezione del Tribunale di Napoli, è divenuta famosa al “grande pubblico” grazie ad una stampa che aveva colto questa occasione per ridestarsi dal torpore e denunciare l’accaduto. Come se la presunta “cupola moggiana” potesse essere realmente importante quanto i processi alla camorra, quelli per omicidio, per traffico d’armi o di droga. La stessa stampa che durante il corso del 2009 ha fornito, come già accaduto per la farsa sportiva del 2006, un’informazione sommaria e distorta delle udienze, estrapolando le poche frasi comode all’accusa ed ignorando quasi completamente tutto il resto. Se oggi conosciamo tutto quanto sta accadendo in quel processo è merito delle registrazioni che Radio Radicale pubblica sul suo sito. Grazie ai resoconti, alle trascrizioni, che noi elaboriamo ma che Voi avete avuto cura di assorbire e diffondere. Per molti tifosi bianconeri (ma non solo) le indagini della “squadra off-side”, le conclusioni dei PM Beatrice e Narducci, tutto ciò che ha portato a questo processo, nonché le udienze dello stesso, hanno rappresentato un conoscere come operano gli organi di polizia giudiziaria e certa magistratura. Un capire quanto sia facile trasformare qualcuno in un mostro, sbatterlo in prima pagina e non avere in mano nulla di concreto. Senza voler anticipare, nei dettagli, nulla di quanto andrete a leggere, il processo “ad Ambrosino Marcello ed altri” è stato definito un processo indiziario, cioè un processo in cui tanti indizi, delle tracce, dovrebbero andare a formare delle prove nel corso del dibattimento. I fatti ci dicono che tutti i testimoni chiamati dall’accusa non avevano in mano né indizi né tantomeno prove ma dei “si dice”, cioè le voci che giravano nell’ambiente e che erano poi le stesse che alimentavano qualche sfottò nei bar di tutta Italia. E c’è di più! Più si va avanti nella lettura e più cresce l’idea che i verbali redatti dal gruppo di carabinieri che ha partecipato all’operazioni siano stati più che un semplice riportare i sentito dire dei testimoni, quanto un tentare di formare delle testimonianze credibili, qualcosa da dare in pasto alla stampa. Come spiegare altrimenti le manipolazioni dei risultati di alcune partite o delle presunte ammonizioni mirate (Sembra incredibile ma è successo anche questo. Le informative dei carabinieri sono piene di “errori” grossolani, come risultati riportati erroneamente o diffide inesistenti. “Errori” che, casualmente, servirono per tenere viva un’inchiesta altrimenti morta in partenza. Gli stessi “errori” utilizzati per condannare Giraudo in primo grado. Condannato per aver fatto diffidare dei calciatori che in realtà diffidati non erano)? Come spiegare l’esistenza di quei famosi “specchietti”, cioè di quegli schemini che mostravano centinaia di contatti intercorsi nel prepartita tra sim – anonime – che i Ros avevano «verosimilmente» associato a Moggi e a questo o quell’arbitro? Gli stessi specchietti che sono stati ritenuti poco attendibili, nel corso di questo processo, non dalle difese ma dalla stessa accusa! Allora perché farli? Perché allegarli alle informative se non per darle in pasto alla stampa e tenere vivo l’interesse sull’inchiesta? Questi non sono indizi, questi sono fatti, è tutto quanto già successo sotto gli occhi di tutti, solo che nessuno l’ha sottolineato; nessuno l’ha fatto notare. E cosa dire delle famose “sim svizzere”? Un teorema che vacillava in origine e che già questa prima parte di processo ha cancellato. Nessuna verifica approfondita è stata fatta sugli incroci delle celle e chi aveva il compito di esaminare i tabulati ha reso manifesta una conoscenza a dir poco superficiale dell’argomento. La pietra tombale l’hanno messa infine gli stessi Ros che, presi da non si sa bene quale incombenza, andarono ad acquisire i dati relativi alle sim direttamente in Svizzera, senza rogatoria! È stato realmente un atto di totale incoscienza o su quelle sim è stato fatto un lavoro di cui era meglio tenere all’oscuro la polizia svizzera? Questo, forse, non lo sapremo mai. Su queste inesattezze, su questi “si dice”, sulle confuse informative e su zero – z.e.r.o. – perizie tecniche, i pubblici ministeri Beatrice e Narducci hanno costruito le loro accuse. Sullo stesso materiale il giudice De Gregorio ha rinviato a giudizio gli imputati di questo processo e condannato, tra gli altri, l’ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo. Meglio di loro seppe fare solo la “giustizia” sportiva che, nell’evidenziare l’assenza di illeciti sportivi, coniò (per bocca di Borrelli) il termine “illecito strutturato”, un reato che non esiste e che consisterebbe nell’alterare la classifica finale senza pilotare alcuna partita. Insomma, per assurdo, il semplice giocare a calcio potrebbe essere un illecito, perché vinci le partite regolarmente ma finisci senza ombra di dubbio per alterare la classifica quando fai dei punti. E tutto questo vi è stato presentato dai mass media come un qualcosa di serio, di fondato, di assolutamente giusto. Nelle pagine che seguiranno leggerete sempre più virgolettati sino ad arrivare alle vere e proprie trascrizioni delle udienze. Abbiamo voluto esimerci sempre di più dal commentare per dare ai lettori l’occasione di farsi una propria di idea. Di comprendere su cosa si basano realmente le accuse e chi sono i personaggi che hanno portato avanti l’inchiesta. Tra le altre cose, scoprirete anche il vero motivo per cui l’inter non è stata coinvolta nel processo ed a dirvelo saranno gli stessi testimoni chiamati dall’accusa, non un gruppo di “rancorosi” juventini. A chi si lascia facilmente scoraggiare dal numero di pagine diciamo che questo volume è composto per ¾ da semplici dialoghi. Dialoghi per lo più farseschi di testimoni a volte accecati dall’odio ed altre quasi imbarazzati nel trovarsi in un’aula di tribunale per riportare voci e nient’altro che voci. Il tutto “arbitrato” da un giudice che è costretto ad invitare continuamente i PM a citare più testimoni, perché non vuole terminare le udienze nel giro di poche ore e vuole arrivare il prima possibile ad emettere l’attesa sentenza. Non ci resta quindi che augurarvi una buona lettura e darvi appuntamento sul nostro sito per le prossime udienze.

Giùlemanidallajuve nasce nel maggio 2006 per contrastare quella che fin da subito fu riconosciuta come la più grande farsa ordita ai danni di un club di calcio: la Juventus. Prima tra le Associazioni sorte a difesa del sogno bianconero, è oggi l’unica che può restituire quei titoli e quell’onore di cui siamo stati privati durante la farsa targata estate 2006. E’ infatti pendente un ricorso al Consiglio di Stato, sono state depositate svariate denuncie ed esposti presso alcune Procure della Repubblica ed, infine, è pendente un ricorso alla Commissione Europea attraverso il più importante legale in Europa (colui che ha rivoluzionato il mondo del calcio con la sentenza Bosman), l’Avv. Luc Misson. L’attività sociale è indipendente da ogni influenza proveniente da partiti politici, da organizzazioni sindacali e da ogni confessione religiosa. L’Associazione ha lo scopo di:

* promuovere tutte le iniziative presso qualsiasi Autorità, giudiziaria, e/o amministrativa e/o sportiva, Istituzioni, Organi, Enti Pubblici e/o Privati, atte a tutelare gli interessi degli associati, azionisti, tifosi-simpatizzanti della “Juventus Football Club SpA”, allo scopo di ottenere tutti i possibili miglioramenti di tutela giuridica a difesa dei loro interessi economici, finanziari, morali e di immagine degli stessi, nonchè di tutte le problematiche tecnico-giuridiche connesse;
* tutelare gli interessi degli associati, azionisti, tifosi-simpatizzanti della “JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.P.A.”, rappresentandoli nei confronti di enti ed organismi pubblici e privati e associazioni di categoria;
* L’Associazione si prefigge  lo scopo di tutelare anche gli interessi ed i diritti dei propri iscritti quali fruitori e consumatori dei servizi e delle manifestazioni sportive nonchè quali utenti e contraenti degli abbonamenti forniti dalle squadre di calcio e dalla varie televisioni a pagamento che rappresentano le manifestazioni sportive.

Gli scopi dell’associazione sono anche quelli di rappresentare e tutelare, sia individualmente che collettivamente gli interessi di tutti indistintamente gli associati intesi come consumatori e utenti di servizi pubblici e privati,  in quanto soggetti svantaggiati per la posizione di debolezza negoziale e per l’asimmetria informativa che pagano nei confronti dei professionisti e del mercato, difendendo – se del caso anche dinanzi all’Autorità Giudiziaria e amministrativa e agli organismi internazionali di volta in volta competenti – i loro diritti e assistendoli nei rapporti con i fornitori di beni e servizi pubblici e privati, relativi soprattutto alle manifestazioni sportive.
Esperire nei confronti di chiunque la cosiddetta “class action” ai sensi delle relative disposizioni in materia.

(Credits: Giulemanidallajuve.com)

Certe cose non si fanno. O si fanno meglio.

La diciamo tutta?

La diciamo tutta?

Ci sono cose nella vita che non si fanno. Perchè non sono giuste. Trasmettere l’audio del pianto di un uomo, disperato, solo, accusato di associazione a delinquere (accusa che da sempre respinge, e per la quale non è ancora condannato, è bene ricordarlo), non si fa. Trasmettere il suo strazio mentre, interrogato dai Carabinieri, nel momento probabilmente più triste e difficile della sua vita si lascia andare mostrando la sua natura umana e la sua fragilità, non si fa. E’ una cosa privata. Continua a leggere

Condanna a Giraudo. Il rito abbreviato, le conseguenze sportive, il collegamento con Moggi: le FAQ

Giraudo e Moggi a processo

Dopo la bufera seguita alla sentenza di condanna di primo grado a Giraudo, mi è stata chiesta da molti di voi una spiegazione, in parole povere, senza giuridichese, di cosa sia accaduto. In attesa delle motivazioni, queste sono le risposte alle domande più frequenti ricevute.

IL PROCESSO A GIRAUDO E QUELLO A MOGGI SONO COLLEGATI FRA LORO?
Si e no. Si, perchè evidentemente ad entrambi sono contestati gli stessi reati (associazione a delinquere e frode sportiva). No, perchè tecnicamente la condanna inflitta a Giraudo non ha alcuna influenza sull’andamento del processo di Moggi. Il motivo, approfondiremo in seguito, è che il processo di primo grado di Giraudo è stato celebrato con rito abbreviato, mentre Moggi ha scelto il rito ordinario.

CHE COSA E’ IL RITO ABBREVIATO E IN COSA SI DIFFERENZIA DAL RITO ORDINARIO?
Giraudo ha deciso di farsi processare sulla sola base delle prove “agli atti” (emersi cioè nella sola fase investigativa: intercettazioni, verbali dei Carabinieri), probabilmente non ritenendole sufficienti  – a torto – a produrre un giudizio di condanna; il rito ordinario scelto da Luciano Moggi si basa invece sulle prove “formatesi in dibattimento” (e questo significa che, parlando in modo semplice, le stesse intercettazioni e gli stessi verbali redatti dai Carabinieri che sono stati sufficienti a condannare Giraudo sono stati invece discussi in tribunale, ascoltando i testimoni, contro-interrogandoli, facendo spesso emergere delle divergenze rispetto alla situazione emersa nella fase investigativa e segnando anzi spesso dei “punti a favore” proprio di Moggi). Come “premio” per la rinuncia ad un processo “completo”, Giraudo ha avuto da subito – come prevede la legge – il diritto di usufruire di uno sconto di 1/3 della (eventuale) pena. Un processo più rapido in cambio di uno sconto. Scelta rivelatasi probabilmente sbagliata.

IL RITO ABBREVIATO IMPLICA UNA MEZZA-CONFESSIONE DI COLPEVOLEZZA?
No.

PERCHE’ IL RITO ABBREVIATO HA FINITO PER DANNEGGIARE GIRAUDO?
Perchè Giraudo non ha potuto usufruire – a differenza di Moggi – di tutte quelle prove testimoniali discusse in dibattimento dinanzi al Presidente Casoria, e che hanno finito oggettivamente per far segnare un “gol” alla difesa più che all’attacco. Il riferimento è sia alla testimonianza di Rosario Coppola (che spiega come anche altre squadre – e l’Inter in particolare – parlassero con i designatori esercitando pressioni, il che “smonta” il concetto di “cupola”), sia a quella di Zdenek Zeman che parla del 3-3 tra Lecce e Parma come di un risultato maturato sul campo “perchè i giocatori erano già in vacanza con la testa” (niente “cupola”). Avete avuto modo di leggere diverse trascrizioni, e spesso è emerso come una cosa siano i verbali dei Carabinieri, e tutt’altra cosa è ciò che alla fine emerge dai contro-esami difensivi. Spesso sono emersi fatti nuovi, o diversi. E, per dirla alla Presidente Casoria, “vale quello che si dice in dibattimento”.

LA CONDANNA DI GIRAUDO IMPLICA QUELLA DI LUCIANO MOGGI?
No. Proprio per i motivi elencati finora. Per dirla con le parole dell’avv. Paco D’Onofrio, “Non c’è nulla che osti ad una conferma della condanna di Giraudo e di una assoluzione piena a carico di Moggi”. Sempre D’Onofrio ha aggiunto inoltre: “Se le prove testimoniali continueranno ad avere questa consistenza e questo andamento ritengo e mi auguro che probabilmente l’esito – anzi, ne sono certo perchè ho fiducia nel Collegio di Napoli – sarà sicuramente tecnicamente e positivamente condizionato da queste prove”. Le prove testimoniali potrebbero e dovrebbero perciò fare la differenza tra una sentenza, quella di Giraudo e – si spera – quella di Moggi. Il quadro è oggettivamente diverso. Se poi si considera il fatto che ad esempio Coppola e Zeman (per fare solo due nomi) fossero testimoni “chiamati dall’accusa”, e che ce ne saranno altri anche “chiamati dalla difesa”, appare evidente come il quadro finirà probabilmente per risultare molto diverso.

COSA SUCCEDE ORA IN AMBITO SPORTIVO? SI PUO’ ANCORA CHIEDERE LA REVISIONE DI CALCIOPOLI?
“Se ci fosse stata una sentenza di assoluzione piena nei confronti di Giraudo, la Juventus si sarebbe potuta attivare per chiedere in via di revisione la riapertura di Calciopoli limitatamente alla sanzione aggiuntiva della revoca dei due Scudetti intervenuta nel luglio del 2006. Giraudo è stato considerato in primo grado colpevole quindi non si può riaprire in questo momento in nessun modo, nemmeno parzialmente, il processo sportivo”. Così l’avv. Paco D’Onofrio.

Attendiamo le motivazioni per altri approfondimenti. Ringrazio l’amico Nicola De Bonis per aver ospitato l’avv. D’Onofrio nella sua trasmissione.

Antonio Giraudo condannato a 3 anni di reclusione

Probabilmente una scelta sbagliata

Probabilmente una scelta sbagliata

Questa mattina Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus dal luglio 1994 al maggio 2006, è stato condannato alla pena più pesante: 3 anni, rispetto ai 5 chiesti dai pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice. Fra gli imputati per associazione a delinquere, condanne per l’ex arbitro Tiziano Pieri (2 anni e 4 mesi, oltre a una multa di 22.000 euro), e per l’ex presidente dell’Aia Tullio Lanese (2 anni). Paolo Dondarini, ex arbitro imputato invece per frode sportiva, è stato condannato a 2 anni e 20.000 euro di multa. Giraudo, Pieri e Dondarini sono anche stati condannati alla pena Continua a leggere

Trascrizioni integrali di Calciopoli: Maurizio Capobianco

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

La migliore informazione possibile è riportare le notizie senza filtrarle, senza commenti, senza interpretazioni. Dalla bocca dei diretti interessati. Proseguiamo il filone dedicato a Calciopoli con le trascrizioni integrali delle deposizioni rese in tribunale dai grandi “accusatori” di Moggi e della Juventus. Il file di oggi riguarda l’esame di Maurizio Capobianco, ex responsabile del Back Office bianconero. Per la cronaca, una recente sentenza del tribunale di Torino ha assolto Giraudo, Moggi e Bettega dall’accusa di falso in bilancio. Ringrazio Antonio Izzo per il lavoro svolto. Continua a leggere

"Sono morto una notte di Luglio"

Un altro piccolo passo verso la verità

Un altro passo verso la verità

E’ questo il titolo del libro dell’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo presentato ieri in quel di Livorno. Il libro esce in libreria in un periodo storico molto importante per quel che riguarda il processo di Calciopoli. Lunedì prossimo, infatti, ci sarà la sentenza con rito abbreviato per Antonio Giraudo, mentre il 22 sarà la volta del colonnello dei carabinieri Auricchio, che dovrà rispondere, tra le altre cose, alle accuse lanciategli dall’ex guardalinee Coppola. Davanti ai giudici, Auricchio dovrà spiegare come mai non ha accettato di ascoltare Coppola sulle forti pressioni fatte dall’Inter per la modifica dei referti arbitrali e sull’ingresso di Facchetti negli spogliatoi di Venezia. A queste vicende, si collega proprio il libro di Bergamo che oltre a raccontare la sua versione su quello che rischia di passare alla storia come il “Processo Farsa”, riporta stralci importanti (e spesso insabbiati dai media tradizionali) sul processo Telecom-Pirelli e sul processo Saras, entrambi in corso presso il tribunale di Milano. Continua a leggere

Trascrizioni integrali di Calciopoli: l'esame di Rosario Coppola

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

Trascrizioni integrali: verità senza filtri

La migliore informazione possibile è riportare le notizie senza filtrarle, senza commenti, senza interpretazioni. Dalla bocca dei diretti interessati. Proseguiamo il filone dedicato a Calciopoli con le trascrizioni integrali delle deposizioni rese in tribunale dai grandi “accusatori” di Moggi e della Juventus. Il file di oggi riguarda l‘esame di R0sario Coppola, l’ex assistente che, come già visto, ha tirato in ballo l’Inter e gettato ombre sul lavoro dei Carabinieri.. Continua a leggere

Paco D'Onofrio, l'avvocato di Moggi, commenta le dichiarazioni di Rosario Coppola

Sempre più ombre su Calciopoli..

Sempre più ombre su Calciopoli...

L’avvocato di Luciano Moggi, Paco D’Onofrio, ha commentato ai microfoni del programma radiofonico “Stile Juventus”, la deposizione che l’ex guardalinee Rosario Coppola ha reso ieri nell’udienza del processo “Calciopoli” in corso a Napoli, nella quale ha lanciato pesanti accuse nei confronti dell’Inter di Massimo Moratti. Vi riportiamo la trascrizione dell’intervista che il legale dell’ex direttore generale della Juve ha rilasciato al conduttore Nicola De Bonis, sulle frequenze di Nuova Spazio Radio di Roma. Continua a leggere

Ricostruzione dell'udienza di Napoli in cui l'ex assistente Coppola accusa l'Inter (e i Carabinieri)

Irrompe l'Inter in Calciopoli

Pressioni Inter per salvarlo!

E’ stato un pomeriggio molto movimentato, con un susseguirsi frenetico di notizie, quindi vediamo di fare un piccolo “sunto” e riordinare le idee. Cosa è successo a Napoli? Vediamo di ricostruirlo… Continua a leggere