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Genoa vs Juventus 2-2 (due gol annullati ai bianconeri, uno regolarissimo)

Genoa vs JuventusLA PARTITA:
Dopo tanti anticipi, questa volta la Juventus è chiamata a chiudere il 5° turno, primo infrasettimanale della stagione. Rispetto alle altre quattro gare, tutte vinte, Ferrara cambia il modulo e opta per un 4-3-3 con Camoranesi schierato sulla stessa linea di Amauri e Iaquinta. A centrocampo solita linea a tre con Marchisio, il rientrante Melo e Poulsen. Dietro Grygera, Legrottaglie, Chiellini e Grosso. Buffon tra i pali, con Chimenti in panchina a causa di un acciacco che ha fermato Manninger. L’avvio bianconero è strepitoso e al primo affondo arriva il vantaggio. Fuga di Marchisio a sinistra, centro basso, finta di Camoranesi e destro a incrociare di Iaquinta che trova in gol nella stessa porta dove aveva segnato lo scorso anno. Il Genoa fatica a reagire e i bianconeri hanno gioco facile a controllare e per poco non raddoppiano con due azioni in fotocopia di Amauri che anticipa tutti di testa su altrettanti calci piazzati dalla sinistra. I padroni di casa, mai pericolosi, trovano il pareggio alla prima occasione: cross di Sculli da sinistra e perfetto stacco aereo di Mesto che non dà scampo a Buffon. La Juventus non ci sta e torna subito in avanti. Camoranesi si procura un angolo e subito dopo una punizione che non danno esito ma che costringono i padroni di casa a restare rintanati nella propria tre quarti. Prima nel riposo non succede più nulla. Negli spogliatoi si va con un 1-1 che sta stretto ai bianconeri per quanto visto. Ripresa. Si riparte con una novità: Crespo per Floccari nel Genoa. La ripresa si apre nel segno di Marchisio. Il giovane torinese prima salta Rossi e impegna Amelia, poi pesca Iaquinta da solo a centro area, ma l’attaccante tergiversa convinto di essere in offside e il portiere rossoblu salva ancora. Gasperini fa entrare anche Papastathopoulos al posto di Modesto e, subito dopo, Kharja per Milanetto. Ma è ancora Juve con Camoranesi che prima smarca Iaquinta davanti ad Amelia e poi mette alto di testa su angolo. Sui calci piazzati, i bianconeri hanno quasi sempre la meglio. La Juve che conduce il gioco, il Genoa ci prova con una botta da lontano di Sculli che trova Buffon attento e piazzato. I bianconeri trovano anche il raddoppio con Iaquinta, ma l’assistente Papi annulla ingiustamente per un fuorigioco che non c’è. Oltre il danno arriva anche la beffa. Dall’altra parte del campo, Crespo salta e di testa supera Buffon. Ferrara perde Marchisio e al suo posto mette dentro Giovinco per tentare di riagguantare una partita in cui i bianconeri si trovano ingiustamente a rincorrere. Entra anche Trezeguet per Amauri e la scelta è azzeccata. Il francese prima innesca Chiellini per un altro gol annullato. Poi pareggia di testa su sponda proprio del difensore toscano. E’ il 41’ e la gara è ancora aperta a ogni soluzione. Giovinco ci prova in contropiede ma il risultato non cambia più. Finisce con un 2-2 che sta stretto ai bianconeri. E non solo per il gol ingiustamente annullato a Iaquinta quando la gara era tutta nelle mani della squadra di Ferrara. Ora è primato diviso con l’Inter, ma da Genova la Juventus esce con tante convinzioni in più.

IL COMMMENTO DI MIRKO NICOLINO:
Fare un’analisi della partita prescindendo dal gol regolare annullato a Iaquinta sul risultato di 1-1. Sarebbe cambiata tutta la storia della partita e credo proprio che il Genoa, in netta difficoltà nella ripresa avrebbe potuto subire tranquillamente il colpo del KO. Così non è stato e sul ribaltamento di fronte è il Genoa ad andare in vantaggio. Partita pesantemente condizionata, ma come noi ben sappiamo siamo mal visti dal resto dei tifosi italiani proprio perché “la Juve non muore mai”. Qualunque altra squadra sarebbe andata in balìa dell’avversario. Noi ci siamo rialzati e abbiamo portato a casa un pareggio preziosissimo. Certo per come è andata la partita, l’impegno dei ragazzi e la preparazione tattica perfetta del duo Maddaloni-Ferrara, ci mancano due punti in cascina. In campo con un 4-3-3, i bianconeri non hanno mai sofferto realmente il 3-4-3 di Gasperini che in casa è sempre stato micidiale. Non è un caso che i gol del Genoa siano venuti entrambi da cross in cui è stata evidente la disattenzione della difesa. Ho buone ragioni di pensare che con l’esperienza in campo di Cannavaro, almeno una delle due marcature genoane si sarebbe evitata. Detto questo, il centrocampo a tre ha tenuto benissimo, con Poulsen che almeno nel primo tempo ha dato il suo apporto, e con Melo e Marchisio davvero super. La nota preoccupante è stato Grosso che è stato quasi asfaltato da Mesto per tutti i 90 minuti. Archiviata la pratica genovese, guardiamo subito avanti, poiché domenica ci aspetta un Bologna da prendere con le pinze e un impegno decisivo con il Bayern in Champions. In attesa della coppia “magca” Alex-Diego.

IL COMMENTO DI ANTONIO CORSA:
Provo a mente fredda a cancellare la rabbia e a fare una analisi semi-lucida sulla partita pure io. Come al solito ho acceso la tv alle 20:45, quindi mi son subito ritrovato con la formazione sbattuta in campo senza prepartita. Con mio stupore (ma vi assicuro che era stupido pure Gasperini, che per 20′ ci ha capito ben poco e continuava a direi ai suoi di cambiare posizione) ho notato immediatamente che il modulo non fosse, come potevo forse inizialmente pronosticare, un 442 classico.  Ma Camoranesi era altissimo, sulla linea degli attaccanti. E dalla parte opposta Marchisio sembrava un centrocampista “inglese”, pronto cioè a giocare a tutto campo e ad inserirsi prontamente senza palla (o con la palla) puntando dritto la porta. Ci ha capito poco, dicevo, anche l’allenatore (quello “esperto” e rosicone) dei Grifoni, che ha subito messo Rossi in marcatura a uomo (l’avevate mai visti così?) su Camoranesi, e con Bocchetti che andava a turno a raddoppiare sui nostri attaccanti, che avevano dinanzi 3 difensori (più Rossi a uomo su Camoranesi) e Modesto e Zapater preoccupati più di coprire e fare le diagonali che di costruire gioco. Gli unici due dei loro che hanno disputato una buona partita sono stati Mesto (che – purtroppo – ha fatto prendere la targa a Grosso per tutta la partita) e Sculli (che veniva sempre servito nei rinvii e con lanci lunghi perchè fisicamente era l’unico che se la giocava col proprio avversario, Grygera, e cercava perciò di puntarlo sempre). Nella Juventus invece ho visto i primi 25′ stellari giocati da Felipe Melo (un muro invalicabile), un piglio da grandissima squadra, tanta voglia di giocare e di correre, di mettere la gamba, di sacrificarsi. Anche dopo il gol iniziale, avvenuto dopo 6′ (terzo assist di fila di Camoranesi, dopo i due piazzati col Livorno, questa volta senza neanche toccare palla). Al 31° loro hanno pareggiato proprio con Sculli che va via sulla sinistra e mette in mezzo per Mesto, che anticipa Grosso. Si era visto da subito: i pericoli arrivavano da loro due. Ma la Juventus ha giocato benissimo, dicevo, ed ha chiuso il primo tempo lottando, con Iaquinta e Amauri che hanno sbagliato tre gol clamorosi per andare sul 4-1, e non ci sarebbe stato nulla da dire. Nella ripresa, altra mossa a sorpresa di Ferrara, che sposta Camoranesi al centro e ridisegna un 4312 con Poulsen a destra e Marchisio a sinistra, a supporto. Ed ennesima trappola difensiva dell’ “esperto” Gasperini che piazza subito Bocchetti a uomo su Camoranesi e Milanetto a uomo su Melo liberando Rossi e passando alla difesa a 4, con l’innesto di Papastathopoulos. E’ un 4141 con due marcature a uomo a tutto campo. Champagne! La Juve atleticamente regge benissimo, loro meno. Al 22° del seconto tempo Gasperini, l’ “esperto”, ha già finito i cambi. Al 29° il primo “fattaccio”, con Iaquinta che va in gol ma l’arbitro annulla per un fuorigioco che non c’è. Capovolgimento di fronte e Crespo mette dentro un bel cross di Mesto (ancora in ritardo Grosso). La partita rischia di prendere una brutta piega per noi, e il colpo psicologico rischia di pesare. Ma Ferrara tira fuori un’altra sorpresa per il collega rosicone e ridisegna un nuovo modulo (facendo entrare Giovinco per l’infortunato Marchisio), il 4321. E subito Gasperini a mettere Rossi a uomo su Giovinco e Bocchetti a uomo su Camoranesi, con Milanetto sempre su Melo. E sono 3. Dopo aver sostituito Amauri con Trezeguet, arriva prima il gol di Chiellini, annullato, poi quello del francese, che fissa il risultato sul 2-2. Oggi non parlo dei singoli (Marchisio lo avete visto tutti): oggi parlo dell’allenatore. Il “giovane” ha dato una lezione di calcio all’ “esperto” rosicone. E guadagnato definitivamente la mia stima. Altro che camaleonte solido…

IL MIGLIORE IN CAMPO:
Ma quanto sta crescendo Claudio Marchisio partita dopo partita? Credo di non fare torto a nessuno dicendo che lui (con De Rossi) sia il presente e il futuro del centrocampo italiano. Difende, attacca, salta l’uomo, confeziona assist: questo ragazzo ormai sa fare proprio tutto. Da capolavoro l’azione che porta al 1° gol di Iaquinta: sombrero a Marco Rossi (nel secondo tempo umiliato anche con un “elastico”), sgroppata di 60 metri e passaggio preciso che grazie alla finta (stupenda) di Camoranesi manda in gol il numero 9 bianconero. Basterebbe questa azione ad incornoare il centrocampista piemontese, ma nel secondo tempo fa ancora di più diventando davvero incontenibile nel fianco destro genoano. Siamo proprio sicuri che, rientrando, Sissoko riuscirà a strappare il posto a Claudio?

TABELLINO:
GENOA-JUVENTUS 2-2 (1-1)
RETI: 6’ pt Iaquinta, 31’ pt Mesto, 30’ st Crespo, 41’ st Trezeguet.
GENOA: Amelia; Biava, Moretti, Bocchetti; Rossi, Milanetto (22’ st Kharja), Zapater, Modesto (17’ st Papastathopoulos); Mesto, Floccari (1’ st Crespo), Sculli. A disposizione: Scarpi, Esposito, Palacio, Palladino. All. Gasperini.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Marchisio (31’ st Giovinco), Felipe Melo, Poulsen; Camoranesi, Amauri (37’ st Trezeguet), Iaquinta. A disposizione: Chimenti, Zebina, Caceres, De Ceglie, Salihamidzic. All. Ferrara.
ARBITRO: Saccani di Mantova.
AMMONITI: 12’ st Bocchetti, 30’ st Iaquinta, 36’ st Felipe Melo, 49’ st Rossi

LA FOTOMOVIOLA

(Credits: per la cronaca Juventus.com)

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