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Italia vs USA 2-1 (Mondiale U-17)

Giacomo Beretta

Giacomo Beretta

PRESENTAZIONE
Salerno ripropone titolari Natalino e Beretta: il primo si riprende il posto da terzino destro che era stato preso da Bagnai nel match contro l’Uruguay, il secondo torna invece a fare coppia in attacco con Iemmello, che nel corso dell’ultima partita aveva invece duettato con lo juventino Libertazzi. A difesa dei pali degli Azzurri, invece, trova posto Francesco Bardi del Livorno: il titolarissimo Perin, infatti, si è infortunato il giorno precedente alla partita – distorsione alla caviglia per lui – e non può scendere in campo. Gli States dal canto loro mettono invece in bella mostra il loro gioiellino di punta, Jack McInerney (autore di due delle tre reti fin lì segnate nel corso del Mondiale dagli americani), oltre ad altri talenti interessanti come capitan Watts, le ali Jerome e Shinsky e Luis Gil, trequartista in forza all’Academy Gunners. La temperatura è alta, 34 gradi centigradi, l’umidità contenuta (20%) e c’è una brezza piuttosto piacevole. Ci sono le condizioni atmosferiche ideali, insomma, per mettere in scena un bello spettacolo. Unica pecca la scarsa affluenza di pubblico allo stadio: al contrario di quanto fatto vedere nel corso delle prime partite, infatti, gli spalti sono semivuoti.

CRONACA
Nei primissimi secondi Jerome, ala destra della formazione statunitense, accende un fuoco di paglia: la sua velocissima fuga sulla sinistra mette subito in difficoltà capitan Sini, il suo cross verso Shinsky trova impreparata tutta la retroguardia Azzurra, il colpo di testa del numero 8 americano, però, non sorprende Bardi, che dimostra subito sicurezza tra i pali. E’ però un fuoco di paglia, come detto, perché la formazione statunitense creerà un’altra sola occasione interessante in tutto il primo tempo, lasciando il netto dominio del campo ai ragazzi allenati da Pasquale Salerno. Nei cinque minuti successivi, quindi, gli Azzurrini creeranno ben tre occasioni degne di nota: prima Carraro scodella in area un calcio di punizione battuto da più di 40 metri sul quale accorre Iemmello che taglia benissimo sul primo palo ma è anticipato di un soffio di angolo da un attento Watts. Subito dopo Fossati imita Carraro pescando al limite dell’area Beretta che dopo un bel controllo difende bene palla ed imbecca proprio il trequestista Viola arrivato a rimorchio il cui tiro è però stretto troppo e termina alla sinistra del palo della porta difesa da Edwards. Dopo la pesante (e molto generosa) ammonizione inflitta a Mannini – che, diffidato, salterà il quarto di finale – Fossati dimostra ancora una volta la sua ottima sensibilità di piede andando a battere una punizione verso l’area avversaria: la traiettoria del pallone è perfetta e pesca Carraro che, dimenticato dalla difesa, si coordina però in maniera non perfetta e calcia a lato. Al dodicesimo tornano a farsi vivi gli USA: Polak, terzino sinistro della formazione statunitense, scarica sulla trequarti a McInerney che, poco pressato, ha il tempo di stoppare, girarsi e scaricare verso la porta difesa da Bardi, che è comunque bravo ed attento a rifugiarsi subito in angolo. Continua a leggere

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Giovani promesse: Sebastian Gallegos (Atletico Madrid)

Sebastian GallegosData di nascita: 1 Settembre 1992
Nato a: Parigi
Nazionalità: Uruguagia
Ruolo: Trequartista o ala
Club: Atletico Madrid B (SPA)
Scadenza contratto:
Valutazione: 10/15 mln di euro

CARRIERA:
Nato il primo settembre del 1992 Sebastian Augustin Gallegos Berriel è uno dei nomi nuovi di calcio uruguagio sempre più alla ricerca di talenti capaci di riportare una nazione bi-campione Mondiale sul tetto del mondo. Tira i primi calci ad un pallone nel Triente ma già da quando era poco più che un bambino il suo nome inizia a girare con insistenza nel suo paese e viene visionato dagli osservatori dei principali club uruguagi. Dapprima a farsi sotto con grande insistenza sono Penarol e Nacional, che paiono disposte a fare di tutto per assicurarsi le prestazioni di quello che molti in patria definiscono il nuovo Schiaffino. Poi, però, il ragazzo decide di approdare al Danubio, squadra di cui è sempre stato tifoso, dove comincerà a mettersi in mostra sin dalla tenera età di 12 anni. Nel giugno 2007, ancora quindicenne, viene quindi contattato dai dirigenti del Barcellona, i cui osservatori, sparagliati in ogni angolo del mondo, erano letteralmente rimasti stregati dai colpi di classe del ragazzo. Portato in fretta e furia in Catalogna, quindi, supera brillantemente ogni provino e gli viene offerto un contratto che gli permetterebbe di entrare a far parte di una cantera prestigiosa come quella blaugrana. Continua a leggere

La Juve a caccia di giovani talenti brasiliani.. (Tuttosport)

BrasileCome riportato in un articolo di oggi di Tuttosport, la Juve – tramite il suo nuovo osservatore brasiliano appena “ingaggiato” – avrebbe visionato 4-5 giocatori brasiliani di buone prospettive. Uno degli osservati,  il centrocampista Maylson, attualmente sta disputando il Mondiale U-20 con la Nazionale Brasiliana. Come saprete, sto seguendo la manifestazione e a fine torneo vi prometto la “scheda” del centrocampista e, se riuscirò a reperire abbastanza materiale, anche dei suoi colleghi citati.

Giovani promesse: Fran Merida (Arsenal)

meridaData di nascita: 4 Marzo 1990
Nato a: Barcellona
Nazionalità: Spagnola
Ruolo: Centrocampista centrale/Trequartista
Club: Arsenal (ING)
Scadenza contratto:
Valutazione: non in vendita

LA CARRIERA
Fran Merida tira i primi calci ad un pallone a soli 5 anni, nell’Hospitalet de Llobregat, squadra di un paese appena fuori Barcellona. Dopo 3 anni viene notato e prelevato dal Barça, con il quale compie tutta la trafila delle giovanili fino all’età di 15 anni, quando a causa di controversie contrattuali, decide di abbandonare il club nel quale è cresciuto. Il ragazzo stringe i contatti con Joseba Diaz (già procuratore di Fabregas) che inizia ad offrirlo a tutti i migliori club d’Europa e Fran, alla ricerca di una squadra che possa soddisfare le proprie ambizioni in termini di contratto, comincia ad allenarsi in solitario e lontano da ogni tipo di pressione in una squadra di Vitoria (Paesi Baschi). Dopo essere stato scartato dal Real Madrid a causa della mancanza di applicazione negli studi, la grande offerta arriva dall’Arsenal. La squadra di Londra già da qualche anno gode delle straordinarie prestazioni di Cesc Fabregas e vede in Merida un altro potenziale talento per il futuro. “L’Arsenal mi fece un’ottima offerta e mi considero contento e soddisfatto della mia scelta”, assicura il giovane centrocampista, che firma con i Gunners appena compiuti i 16 anni (come prescrive la legge). I Gunners aprono le porte della loro prestigiosa Academy al talentino iberico e Merida viene aggregato alla formazione giovanile. Tuttavia dopo poche apparizioni in cui manifesta grandi doti tecniche ma anche una rapida ed ammirevole capacità d’ambientazione, gli inglesi concordano che un talento come il suo debba almeno entrare a far parte della squadra riserve, in attesa di effettuare il grande salto in prima squadra. Nel frattempo Fran conquista il titolo europeo e sfiora la vittoria del mondiale con l’Under 17 spagnola. Al termine del primo anno passato tra giovanili e riserve dell’Arsenal, Merida colleziona 33 presenze impreziosite da 9 gol. Il 25 settembre 2007 debutta in prima squadra al 91’minuto nella vittoria per 2-0 dei Gunners sul Newcastle in Curling Cup, subentrando anche nei turni successivi contro Sheffield United e Blackburn Rovers. E’ allora che, a 17 anni compiuti, Wenger lo blinda con il primo vero contratto della sua vita e lo mette sul mercato in cerca di una piazza che potesse farlo giocare e crescere. Alla Real Sociedad lo notano e scatta l’intuizione: ‘quello là potrebbe farci comodo nella rincorsa verso la promozione’. I Gunners valutano la proposta e danno l’ok al prestito. Il talento scuola Barça diventa protagonista, con un goal e sei assist in 14 partite. Niente Liga per i baschi, ma l’esperienza, da un punto di vista individuale, si rivela comunque positiva. Di rientro a Londra viene impiegato con il contagocce da Wenger, ma una nuova vetrina per lui è rappresentata prima dalla fallimentare esperienza nell’Europeo U19 (gioca, male, assieme al nostro Yago e la Spagna viene eliminata subito), ed infine dal Mondiale U20 in corso di svolgimento in Egitto, dove realizza una prestigiosa doppietta alla Nigeria eliminando gli africani e vendicando la sconfitta di un paio di anni prima. Anche in questa competizione però l’amarezza di una eliminazione precoce, nonostante un grande mondiale disputato, sarà tanta.

CARATTERISTICHE
Ovunque si parli di Fran Merida spunta puntuale il nome di Cesc Fabregas. Inevitabile che sia così, in fondo. Entrambi catalani, entrambi competitivi già in giovane età, entrambi cresciuti tra Barcellona e Arsenal. E simili, quasi identici nel mondo di stare in campo. La stellina della Spagna Under 20 ricorda molto il suo compagno di squadra nei Gunners, dal punto di vista tecnico, tattico e atletico. Il fisico non è imponente, ma conta poco. A Fran basta il suo metro e settantacinque per resistere ai contrasti più duri, il resto lo fa il suo piede sinistro. Proprio come il più illustre collega, a centrocampo può giocare praticamente ovunque: in posizione centrale, da regista, oppure più avanzato a ridosso delle punte. Anche sulla fascia, se necessario (da trequartista esterno destro pronto ad accentrarsi, come fatto nell’Europeo U-19..): ha buon passo, e può sfruttare il suo dribbling per rientrare e concludere verso la porta avversaria. Il tiro è il suo pezzo forte: potente, preciso, pericoloso da ogni distanza. Anche su calcio piazzato, ovviamente. Pregevole la sua visione di gioco, da centrocampista maturo più che da sbarbatello 19enne, caratteristica che – unita alla sua spiccata personalità – gli consente di giocare da vero leader a centrocampo. Proprio per il suo essere già maturo nonostante l’età, in tanti si sono messe sulle sue tracce con l’intenzione di strapparlo all’Arsenal. Juventus e Milan incluse, seppur in maniera molto soft. Lista di estimatori destinata a crescere durante il Mondiale in Egitto, anche se uno così, Arsene Wenger, non se lo farà soffiare facilmente..

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE
Dare per me, tifoso Gunners da sempre, un giudizio su un giocatore dell’Arsenal è sempre difficile, avendo visto molti di questi ragazzi “crescere” alla corte di Wenger sin da ragazzini. Che dire di Merida: uno che alla sua età ha già 450.000 risultati di ricerche su google non può definirsi una “scoperta”, perciò mi limiterò, semplicemente (e ringrazio Sergio Chiesi e Alberto Agnello per aver approfittato delle loro schede) a dire che si tratta di un talento cristallino, sicuramente quello più “importante” della intera manifestazione assieme a quello del suo connazionale Asenjo (uno che ormai definire “promessa” è riduttivo), e che è destinato, col parere concorde di praticamente quasi tutti i talent scouts europei, ad aver un gran bel futuro. Gli tributo perciò l’ennesima vetrina con questa scheda aspettando di poterne gustare le sue gesta anche nel club londinese di cui sono un supporter.

(Credits: Sergio Chiesi e Alberto Agnello di Goal.com)

Generazione di fenomeni: Silvano Raggio Garibaldi

Silvano-Raggio-GaribaldiData di nascita: 27 Marzo 1989
Nato a: Chiavari
Ruolo: Centrocampista centrale
Club: Genoa
Scadenza contratto:
Valutazione: non in vendita

LA CARRIERA:
Silvano Raggio Garibaldi è considerato da molti un predestinato e gli addetti ai lavori non sono stati sorpresi quando nel 2007 è stato uno dei migliori nel Genoa Primavera di Vincenzo Torrente che si aggiudicò il prestigioso Torneo di Viareggio. Da quel momento, per il giovane centrocampista si sono spalancate le porte della prima squadra. Ha esordito in Serie A a 19 anni, il 13 aprile 2008 in Genoa-Torino (3-0), giocando solo 10 minuti. Nel match successivo si ritaglia una altro scampolo di partita, entrando al 75′ contro il Siena. Il match si concluderà con la vittoria per 1 a 0 del Genoa. Durante l’estate del 2008 viene ceduto in prestito in Serie B al Pisa: un’esperienza tutt’altro che esaltante poiché debutterà solo 1º novembre 2008, collezionerà in totale 6 presenze e la società toscana per giunta retrocederà in serie C. Per quel che riguarda le nazionali giovanili, partecipa all’Europeo Under 19 nel luglio 2008, segnando un gol nella finale, persa per 3-1 contro la Germania. Come “consolazione” è stato inserito dalla UEFA nella lista dei 10 migliori giocatori del torneo. Nel giugno 2009 viene inserito nella lista dei convocati della Nazionale Under 20 per partecipare ai Giochi del Mediterraneo. Il 1º luglio segna contro la Libia il gol che manda la sua squadra in finale. Attualmente è impegnato  nel Mondiale Under 20 in Egitto e si è distinto per due buone prestazioni e un gol decisivo con Trinidad & Tobago.

CARATTERISTICHE:
Alto 1,78 m e con un peso forma di 62 Kg, Silvano Raggio Garibaldi (il cui gemello gioca anch’egli nel Genoa, come estremo difensore) è un centrocampista “rognoso”, quelli di cui in Italia abbiamo una lunga tradizione e della quale il miglior esponente attuale è Gennaro Gattuso. Nonostante non abbia un fisico eccelso è, riesce molto spesso a vincere i duelli fisici ed è dotato anche di una buona corsa. Il suo punto forte sono i recuperi e le cosiddette “randellate”, nel senso buono del termine, anche se non ha mai disdegnato le incursioni in attacco, che nella sua carriera giovanile gli hanno consentito di mettere a segno gol di buona fattura (ma quasi sempre decisivi). Non è fortissimo di testa, ma dispone di una discreta tecnica di base e un tiro abbastanza preciso e potente, anche se la conclusione dalla distanza non gli ha dato tantissime soddisfazioni.

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE:
Durante i primi due match dei mondiali Under 20 in corso di svolgimento in Egitto, Silvano Raggio Garibaldi si è reso protagonista di due ottime prestazioni. Nella prima partita con il Paraguay, è emerso da un livello qualitativo abbastanza basso per quel che riguarda gli azzurri, dimostrando in alcuni frangenti di poter reggere addirittura il centrocampo da solo. Nel secondo incontro del girone di qualificazione contro Trinidad&Tobago, invece, si è reso protagonista anche di buone incursioni in attacco, una delle quali gli ha consentito di mettere a segno un importantissimo gol anticipando sul tempo il difensore avversario. Questi due match sono l’emblema di un giovane che, nato come centrocampista di contenimento, sta sviluppando buone doti propositive, tanto da renderlo molto eclettico. Con le dovute proporzioni (poiché Claudio sta crescendo in modo esponenziale partita dopo partita), Raggio Garibaldi potrebbe essere il Marchisio del Genoa e sono sicuro che Gasperini – che lo ha già aggregato diverse volte alla prima squadra – lo chiamerà presto al confronto con i big di Serie A.

Giovani promesse: Odion Ighalo (Udinese)

ighalo bigData di nascita: 16 Giugno 1989
Nato a: xxx (NIG)
Nazionalità: Nigeriana
Ruolo: Centravanti
Club: Udinese (ITA), in prestito al Granada (SPA)
Scadenza contratto: xxx
Valutazione: non in vendita

LA CARRIERA:
Odion Jude Ighalo è nato in Nigeria nel 1989. I primi calci ad un pallone lì ha dati in patria, come da prassi. Inizia nel settore giovanile del Prime, poi passa al Julius Berger, uno dei club più prestigiosi della Nigeria. Gente come Yekini, Oliseh e West è cresciuta da quelle parti, tanto per fare qualche nome. Appena 17enne, Ighalo riesce ad impressionare gli osservatori del Lyn, formazione norvegese con una particolare predilezione per i talenti Made in Africa (vi dice niente il nome di John Obi Mikel?). Il clima rigido di Oslo non ricorda esattamente quello di casa, ma Odion quasi non ci bada. In venti apparizioni, sono nove i suoi centri. Uno ogni due partite, praticamente. Media realizzativa da bomber che attira gli occhi di mezza Europa su di lui. Ci prova prima il Brann, ma il Lyn di venderlo in patria proprio non ne vuole sapere. Allora si fa sotto l’Ajax, società in cui di talenti se ne intendono. Ma l’offerta non convince la dirigenza norvegese, che reputa invece soddisfacente la proposta che giunge da Udine a fine luglio 2008: poco meno di tre milioni di euro, e Ighalo si trasferisce in Friuli per una nuova tappa del suo viaggio verso la gloria. Una stagione per apprendere (con esordio e goal in Serie A), poi la cessione in prestito al Granada durante l’ultima estate. Nel frattempo una partecipazione al Mondiale U-17, poi ai Campionati Africani U-20 e infine ai Mondiali U-20 in Egitto, questi ultimi sfortunati.

CARATTERISTICHE:
Il fisico possente (188 cmq per 70 kg di pura potenza) gli consente di farsi rispettare sulle palle aeree e nel corpo a corpo con i difensori avversari,  e lo ha avvantaggiato senza dubbio in ogni competizione con i pari età alla quale ha preso parte. Oltre alla potenza e ai muscoli, però, Odion è discretamente veloce, ed è molto mobile, amando svariare su tutto il fronte offensivo. E’ un mancino, ma tira discretamente anche col destro, anche da fuori. Ha una ottima tecnica individuale per cui non è raro vederlo andare via in dribbling, o fare giocate di classe con controlli di palla sorprendenti. Grazie al piede educato riesce, oltre a proteggere bene il pallone, anche a servire discretamente i compagni di squadra che si inseriscono dalle retrovie e a cambiare il gioco anche di prima, se necessario. In Norvegia ha segnato gol davvero molto belli, mostrando una completezza di repertorio impressionante. E anche a Udine, in allenamento, ha fatto vedere belle cose mostrando ottimo potenziale.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Che Odion fosse forte erano in molti a sostenerlo, specie in Friuli. Non a caso è stato il capitano di quella Nigeria U20 che in molti consideravano una delle squadre favorite alla vittoria finale, in Egitto. Purtroppo per lui però la manifestazione internazionale si è rivelata un vero incubo, con l’eliminazione nei gironi e due pesanti sconfitte contro Venezuela e Spagna (senza segnare). Sicuramente ne è uscito ridimensionato, assieme a tutti i suoi compagni, ma le qualità sia tecniche che caratteriali sono comunque tali che un giorno il ragazzo potrebbe realisticamente ambire a tornare alla base e a guadagnarsi un pò di spazio nell’Udinese e, chissà, avere anche una carriera a buoni livelli. Per ora però c’è l’Andalusia, la Segunda Divisiòn (l’equivalente della ex C1 italiana) e l’avventura nel nuovo club della famiglia Pozzo ad attenderlo, con l’obiettivo di portare il club di Granada in Serie B. In futuro si vedrà. Impressioni personali: il ragazzo ci sa fare, ma essendo già di proprietà dell’Udinese (che raramente lascia partire i suoi giovani se non per ponti di oro..), le possibilità che venga realmente preso in considerazione per un acquisto sono minime. Era forse uno dei 2-3 ragazzi che avevo più curiosità di vedere in Egitto ma, come detto, non c’è stata la possibilità, per le Super Eagles, di superare il primo girone e, per il ragazzo, di mettersi realmente in mostra. Peccato. Ma sono sicuro che ne risentiremo parlare.

(Credits: Goal.com)

Giovani promesse: Ryad Boudebouz (FC Sochaux)

boudebouzData di nascita: 19 Febbraio 1990
Nato a: Colmar (FRA)
Nazionalità: Francese/Algerina
Ruolo: Trequartista centrale/esterno
Club: FC Sochaux (FRA)
Scadenza contratto: 2013
Valutazione: 2/3 mln di euro

LA CARRIERA:
Ryad è nato a Colmar, in Francia, ma si sente Algerino come i suoi genitori tanto che, recentemente, era arrivato a dichiarare che, qualora avesse ricevuto la garanzia di essere convocato in futuro tra i “grandi”, sarebbe stato disposto a cambiare Nazionale lasciando i Blues e passando a quella africana. Il passaporto è comunque doppio, per cui giocherebbe in tutta Europa come comunitario, a prescindere da questa scelta. Ha giocato a partire dall’età di 10 anni nell’ SR Colmar, squadra locale, e si è unito al centro di formazione dell’FC Sochaux, il suo attuale club, all’età di 12 anni. Con le giovanili del Sochaux ha vinto la Coppa Gambardella (l’equivalente della Coppa Italia Primavera) nel 2007. Ha firmato il suo primo contratto da professionista nell’estate del 2008 (un triennale poi rinnovato fino al 2013) e ha fatto il suo debutto in Ligue-1 il 4 ottobre 2008 allo Stade du Ray di Nizza pareggiando 1-1 (era l’ottava giornata). L’8 novembre 2008 ha segnato il suo primo gol in campionato contro il Le Mans contribuendo contemporaneamente in modo determinante alla prima vittoria della stagione alla sua squadra. Da allora, un pò a sorpresa (non se l’aspettava) è stato stabilmente convocato in prima suqadra nonostante fosse ancora 18enne ed ha finito per collezionare alla fine 25 presenze (di cui 13 da titolare) con 3 gol e attirare al solito le attenzioni di Arsenal e Manchester United. Con la Nazionale U-20 francese ha già collezionato 17 presenze (con 2 gol e 1 assist), ma è con la U-19 che si è messo in mostra al recente Europeo di Ucraina, trascinando i Blues fino alla semifinale persa contro l’Inghilterra. Per partecipare al torneo ha dovuto rifiutare la convocazione della U-21, arrivata precocemente già a 18 anni per una amichevole contro la Danimarca, ma ci tornerà a giocare sicuramente. In estate è stato colpito dalla influenza A dopo una vacanza a Miami, negli Stati Uniti, ma si è già ripreso regolarmente.

CARATTERISTICHE:
Boudabouz è un trequartista che può giocare sia a destra che a sinistra, oltre che dietro le punte. Mancino di piede (ma calcia anche col destro), è dotato di ottima tecnica, buona corsa e un buon tempismo negli inserimenti. E’ un calciatore moderno, più adatto alla fase offensiva che a quella difensiva (per capirci 1 solo cartellino giallo rimediato in 25 partite, lo scorso anno), tanto che spesso nel suo club agisce subito a ridosso degli attaccanti da fantasista vero. Nella U-19 ha giocato a destra, pur essendo mancino, per lasciar spazio da quella parte a Brahimi. Fisicamente è alto 177 centimetri per 67 kg: è assai leggerino, e muscolarmente deve lavorare ancora molto per costruirsi un vero fisico da atleta. In Francia molti lo hanno già paragonato a Ben Arfa. Come l’ex talento del Lione infatti ha un gran bel dribbling (negli ultimi 2 anni si è limitato tantissimo, escludendo dal suo repertorio tutti quei tocchi leziosi e inutili che di solito chi è dotato tecnicamente fa vedrere per mettersi in mostra) e un talento tale che ha già messo il numero 10 sulle spalle, a Montbéliard, ed è già diventato l’idolo dei tifosi.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Lui ha i piedi per terra. Dopo essere stato contatto da Wenger e Ferguson, la scorsa estate, ha preferito restare a Montbéliard: nel suo programma infatti, concordato con genitori e manager, c’è il passaggio prima ad un grosso club francese come Lione, Marsiglia e Bordeaux, e poi il grande salto verso l’Inghilterra o la Spagna, i suoi tornei preferiti (l’Italia naturalmente non piace più a nessuno). Personalmente ho un debole per questo ragazzo, e me ne sono innamorato all’Europeo U-19 di Ucraina 2009, tanto da inserirlo nella top-11 della Manifestazione. Sono fermamente convinto che il ragazzo abbia un grande talento e che possa un giorno ambire a grandi palcoscenici internazionali.

Giovani promesse: Yacine Brahimi (Rennes)

brahimiData di nascita: 8 Febbraio 1990
Nato a: Parigi (FRA)
Nazionalità: Francese/Algerina
Ruolo: Trequartista centrale/esterno
Club: Rennes (FRA), ma in prestito in Ligue-2
Scadenza contratto: 2011
Valutazione: 5/8 mln di euro

LA CARRIERA:
Fino a qualche mese fa lo conoscevano in pochissimi, ma è diventato uno dei giocatori più chiacchierati e desiderati di Francia dopo essere stato definito da tutti, compreso il sottoscritto, il giocatore più interessante emerso dagli ultimi Europei U-19. Nato l’8 febbraio 1990 a Parigi (ha doppio passaporto francese ed algerino) iniziò la sua carriera di giovane calciatore all’ASB Montreuil dove arrivò a 7 anni e dove rimase sino al 2001, quando decise di passare al CO Vincennes. Altri quattro anni e l’approdo alla prima squadra della capitale francese, quel PSG che sta investendo moltissimo sul proprio settore giovanile. A 13 anni, però, la decisione di lasciare il PSG per trasferirsi all’Institut National du Football de Clairefontaine, centro tecnico nazionale aperto nel 1988 e diretto dalla Federazione calcistica Francese che ha come mission proprio quella di far crescere al meglio, tanto tecnicamente quanto umanamente, i migliori prospetti d’oltralpe. Di qui, infatti, sono passati negli anni giocatori importanti come Nicolas Anelka, Thierry Henry, Hatem Ben Arfa, Philippe Christanval, Richard Dutruel, Jean-Luc Ettori, Jacques e Ricardo Faty, William Gallas, Jerome Rothen, Louis Saha, Blaise Matuidi, Abou Diaby ed altri. Insomma, buona parte della creme del calcio giovanile francese. Dopo tre anni al centro di formazione di Clairefontaine, poi, il salto definitivo: siamo nel 2006 e Yacine sceglie Rennes come luogo ove completare la propria formazione. Lo scorso 23 giugno, quindi, la firma sul suo primo contratto da professionista, giusto una decina di giorni prima di finire in prestito al Clermont Foot (dove indosserà la casacca numero 26 e giocherà con l’ex juventus Carlo Vecchione), società che disputerà il prossimo campionato di Ligue 2 e che lo aspetta a braccia aperte. A livello di Nazionali, invece, Brahimi (in passato già punto fisso dell’under 17, dove disputò 12 partite realizzando una rete, oltre che nel giro di under 16 e 18), è stato come detto la stella assoluta della formazione U-19 con i suoi 12 goal in 18 partite, score assolutamente straordinario per un centrocampista pur con caratteristiche spiccatamente offensive come le sue.

CARATTERISTICHE:
Yacine è un trequartista classico, che all’ultimo Europeo ha giocato però esterno sinistro nel 442, molto offensivo. Mancino. 175 centimetri d’altezza per 65 chilogrammi di peso, pur essendo leggerino e non molto alto, il ragazzo sfrutta però questa condizione per divenire un furetto inarrestabile: tecnica, dribbling e velocità, infatti, non gli mancano e lo rendono quell’incursore micidiale che si sta facendo apprezzare con le rappresentative giovanili, tanto nazionali quanto di club. Non solo dribbling e goal nel suo bagaglio tecnico: come tutti i centrocampisti offensivi, è ottimo anche in rifinitura. Chi lo ha potuto apprezzare agli ultimi Europei ha visto una serie impressionante di doppi passi (la specialità della casa: lo prova sempre per saltare l’uomo), addirittura di tacchi, di dribbling ma, cosa ancora più impressionante, gli ha visto fare passaggi filtranti (pur giocando defilato) interessantissimi, assists e, davanti alla porta, ha potuto ammirare la sua freddezza. Insomma il bagaglio tecnico c’è tutto, ed è abbondante. Manca solo che lo metta in mostra definitivamente in Ligue-1, l’anno prossimo.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Come detto il Rennes si è trovato fra le mani, forse un pò inaspettatamente, un potenziale crack, uno dei giocatori in questo momento più apprezzati e chiacchierati di Francia. Prima dell’Europeo infatti, forse senza credere molto in lui, lo avevano dato in prestito in Ligue-2 e, dopo la sua esplosione, saranno stati in tanti a mordersi le mani per aver perso il treno. Ora sul ragazzo ci sono già diversi clubs europei (per fare un nome c’è il Real Madrid che si è già interessato più volte, oltre al solito Arsenal), e strapparlo a fine stagione non sarà facile, ma giocando in Ligue-2 il suo cartellino comunque dovrebbe essere ancora accessibile, sotto i 10 mln di euro. Che dire.. in quel ruolo noi abbiamo Diego Ribas da Cunha, un fenomeno, e Sebastian Giovinco, una promessa. Il modulo di Ferrara invece non prevede esterni offensivi, per ora. Vale allora lo stesso discorso già fatto per altri giocatori di talenti: se dovessimo in futuro optare per il 4231, Brahimi, largo a sinistra, potrebbe davvero essere una idea stimolante. Sempre che non si scateni, come prevedibile, una vera asta per accaparrarselo. Per ora però il ragazzo avrà modo di esprimere il suo potenziale nella B francese, e sicuramente a Rennes lo rivorranno per provarlo anche in prima squadra. I tempi non sono brevi, perciò, ma è comunque un ragazzo che ha impressionato e che merita di essere seguito.

(Credits: Sciabolata morbida)

Generazione di fenomeni: Moussa Sissoko (Tolosa)

moussa sissoko tolosaNome: Moussa Sissoko
Nato a: Le Blanc-Mensil (Francia)
Il: 16/08/1989
Cittadinanza: Francese
Ruolo: Centrocampista difensivo
Scadenza contratto: 2012
Valutazione: 20 mln di €

LA CARRIERA
Lo so, uno legge M. Sissoko, centrocampista di colore, maglia n.22, di origini Maliane, pettinatura “fantasiosa” e pensa immediatamente al nostro Momo. No, questo è un altro, si chiama Moussa ed è nato a 12km da Parigi (anche se appunto da una famiglia di origini Africane) e gioca nel Tolosa. Inizia a tirare i primi calci ad un pallone nell’US Aulnay, piccola società di Aulnay-sous-Bois, cittadina adiacente alla sua città natale; arrivatovi alla tenera età di 8 anni vi resterà per tre stagioni, prima di passare ad una società più importante dopo che era stato individuato come ragazzino potenzialmente interessante da uno scout. A 14 anni avviene il grande salto: Moussa lascia i dintorni di Parigi per trasferirsi nel sud della Francia. Accetta infatti le avances del Tolosa, club che non godendo di disponibilità economiche illimitate decide proprio ad inizio decennio di seguire il modello Arsenal, andando ad investire pesantemente sul settore giovanile (tant’è che due anni dopo verrà aggregato al settore giovanile anche Etienne Capoue, altro pezzo pregiato dell’under 21 francese). Dopo tre stagioni e mezza passate nelle giovanili del TFC, quindi, a Moussa viene fatto firmare, nel gennaio del 2007, il suo primo contratto da professionista. Il luglio successivo, poi, viene definitivamente promosso in prima squadra, cui è aggregato già a partire dalla preparazione. Il mese successivo arriva subito l’esordio in Europa, ed è un esordio importante: Moussa gioca solo 7 minuti nel terzo turno qualificatorio che il suo Tolosa affronta contro il Liverpool, ma tanto gli basta per mettere subito in mostra tutta la sua grinta, che lo porta anche a prendere un’ammonizione. Panchinaro ad inizio stagione si guadagnerà il posto grazie ad un’ottima costanza nell’impegnarsi in allenamento e ad alcune buone prove sul campo. Nel 2 a 0 contro l’Auxerre, poi, arriva anche la sua prima rete tra i professionisti. Al termine della stagione, quindi, lo score di Moussa farà segnare 30 gare disputate (22 delle quali da titolare) con una rete realizzata. La stagione successiva (la scorsa), invece, Moussa la gioca ancora meglio (il suo score conterà 34 presenze in campionato, 24 delle quali da titolare, con 4 reti realizzate più 6 presenze ed 1 rete in Coppa) tanto da meritarsi, a fine stagione, l’inserimento tra le nomination dei migliori giovani della Ligue 1 (premio che sarà vinto da Eden Hazard). Questa stagione potrebbe fungere da definitiva rampa di lancio anche per la Nazionale di Domenech. Con i Blues infatti, dopo aver collezionato diverse presenze a livello giovanile con la U-16, la U-17 e la U-18, ha esordito nel settembre 2008 con la U-21 (12 presenze e 1 gol per lui) e, nell’agosto del 2009, è arrivata la convocazione anche dei grandi per un match di qualificazione ai Mondiali del 2010 contro le Faroe.

CARATTERISTICHE
Troppe le similitudini, dal nome al fisico, per non paragonarlo al collega Juventino. Entrambi giocano infatti da mediano ma il giocatore del Tolosa può vantare una maggiore qualità nei propri piedi, maggiore propensione al lancio e al passaggio e un miglior timing negli inserimenti offensivi senza palla che lo rendono spesso pericoloso, molto più di Momo. La naturalezza con cui unisce un fisico da corazziere (186 centimetri per 83 chilogrammi di peso) ed un atletismo straripante ad una discreta capacità tecnica è impressionante. Pur essenndo un “all-arounder” di centrocampo, ad ogni modo, le sue caratteristiche migliori restano quelle di interdizione e rottura del gioco avversario, anche se impressionano pure la capacità di coordinarsi per calciare in corsa. Se riuscirà quest’anno a migliorare la sua tecnica di base, potrebbe davvero diventare una futura stellina. aspetto in cui può crescere molto. E’ già straordinario, invece, nella progressione: ha doti atletiche eccellenti e una rara potenza unità ad una velocità fuori dalla norma.

IMPRESSIONI
Ci troviamo di fronte ad un centrocampista fisicamente impressionante, in grado di spezzare le difese avversarie con azioni solitarie palla al piede (proprio come il nostro Momo, che però tende spesso a perderla..) e al tempo stesso di andare ad aggredire i possessori di palla avversaria anche in modo energico e spesso falloso. In estate il Tottenham si è fatto avanti con una offerta ufficiale di circa 14 mln di euro (avrebbe dovuto prendere il posto di Zokora nelle intenzioni di mr. Redknapp), ma si è sentito rispondere “30” (inteso come milioni). A queste cifre naturalmente non c’è mercato, ma l’anno passato lo si poteva acquistare per una decina di milioni. Ora toccherà aspettare almeno un paio di anni, perchè il Tolosa ha deciso di costruire attorno a lui e a Capoue una formazione in grado di raggiungere l’Europa, e farà di tutto per arrivarci.

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(Credits: Sciabolatamorbida, LaRoma24.it, Gazzetta.it)

Generazione di fenomeni: Blaise Matuidi

Blaise MatuidiData di nascita: 9 Aprile 1987
Nato a: Tolosa (FRA)
Nazionalità: Francese
Ruolo: Centrocampista difensivo
Club: Saint Ethienne (FRA)
Scadenza contratto: 2011
Valutazione: 5 mln di eur

LA CARRIERA:
Nato da padre Angolese e madre francese, è cresciuto assieme ai suoi quattro fratelli a Fontenay-sous-Bois, nei sobborghi di Parigi. Da bambino ha cominciato a frequentare la scuola calcio del Club Olympique Vincennois. Più avanti, nel 1995, quando aveva dodici anni, è stato notato da alcuni osservatori e ha fatto l’ingresso nel centro federale di Clairefontaine. Nel 2003 ha giocato nella Primavera del Creteil e nel 2004 è stato preso dal Troyes: il 23 novembre dello stesso anno ha esordito in Ligue 2, in occasione della vittoria (2-1) sul terreno del Gueugon. Matuidi partì dalla panchina e trovò spazio nel corso della ripresa, al 18’, al posto di Nicolas Florentin. Il tecnico del Troyes era Jean-Marc Furlan, decisivo nella crescita di Matuidi. Nel 2004-05 il giovane mediano è stato impiegato soltanto due volte e ha recitato un ruolo di contorno nella promozione del Troyes. Ma l’anno seguente (2005-06), sempre alle dipendenze di Furlan, che ora guida lo Straburgo in seconda divisione, Mautidi è diventato titolare: trentuno partite in Ligue 1. Il mediano è rimasto al Troyes anche nel campionato successivo: trentacinque partite di buon livello, nonostante la retrocessione in Ligue 2 della società azzurra. Acquistato per trecentomila euro, Matuidi  si appresta a disputare la terza stagione nel Saint Etienne di Alain Perrin, ex Sochaux e Lione. Continua a leggere