Le avversarie: il Bologna di Franco Colomba
STATISTICHE
Il Bologna si trova in una discreta posizione di classifica con 28 punti, a 5 lunghezze dalla zona retrocessione. Il merito è soprattutto delle ultime prestazioni, avendo i rossoblu collezionato ben 11 punti nelle ultime 5 partite, ottimo ruolino di marcia per una squadra che lotta per la salvezza, e non solo. Squadra prettamente “casalinga”, il Bologna ha raccolto il maggior numero di punti in casa con 5 vittorie (contro Bari, Livorno, Siena, Palermo ed Udinese), 3 pareggi e 4 sconfitte. Gli emiliani hanno inoltre un ottimo equilibrio tra reti fatte (25) e subite (31, meglio della Juve che ne ha subite 32) e concedono molto meno fuori casa che tra le mura amiche. Non perdono dal 10 gennaio scorso (1-0 col Cagliari al Dall’Ara), sconfitta che ha chiuso il periodo peggiore della stagione per gli uomini di Colomba che venivano da un solo punto raccolto in 4 partite.
LA STORIA DEL MATCH
Il primo successo a Bologna nella storia ha visto la Juventus prevalere 1-0 e questo punteggio è diventato un classico nel corso del tempo, verificatosi in dieci circostanze. A inaugurare la serie è la rete di Munerati nel 1929/30. Il bis si ha nel 1953/54 e il match-winner è il danese Praest, che colpisce al decimo della ripresa. Due anni dopo tocca ad Angelo Caroli andare in gol nel giorno del suo esordio in maglia juventina. Il futuro scrittore-giornalista segna nei minuti iniziali del secondo tempo, in una stagione che vede i rossoblu piazzarsi prima dei bianconeri. Dieci anni dopo, nel 1966, è il brasiliano Cinesinho a decidere la sfida. La gara si fa ricordare però per ben tre cartellini rossi: escono anzitempo Leoncini per la Juve e Bulgarelli e Haller per il Bologna. Il tedesco sarà poi un elemento di spicco della Vecchia Signora negli anni a venire. Nel 1976/77 è Causio a entrare nel tabellino dei marcatori, dopo appena tre minuti di gioco. La sfida del 1990/91, che vede il ritorno dell’ex Gigi Maifredi nella città delle due torri da allenatore della Juve, si risolve dal dischetto. Roberto Baggio realizza dagli undici metri al ventesimo della ripresa. Non altrettanto fa l’ungherese Detari dieci minuti dopo. Si va poi all’aprile del 1997. Il gol che fissa il risultato è una prodezza personale di Boksic, imprendibile per la difesa avversaria. Si prosegue nel nuovo millennio con la tradizione. Il 22 febbraio 2004 il Bologna viene condannato da un’incursione vincente di Iuliano. Dieci mesi dopo è Pavel Nedved su calcio di punizione a fare la differenza. Infine, l’ultimo 1-0 favorevole alla Juventus si ha nel 2006/07, campionato di serie B. Decide Zalayeta, oggi in forza proprio al Bologna, anche se non mancano polemiche perché neanche la moviola riesce a decidere se il pallone calciato dall’uruguagio abbia effettivamente varcato per intero la linea di porta.
Il Bologna gioca con un 4-4-2 molto quadrato. In porta ci sarà Viviano e davanti a lui i 4 saranno probabilmente Zenoni a destra, Portanova e Moras centrali e Raggi a sinistra (vista la squalifica di Lanna). A centrocampo, le uniche certezze sono i due interni Guana e Mudingay, mentre i dubbi riguardano le fasce laterali visto che Gimenez si è allenato a parte per tutta la settimana e Modesto è fermo per una lesione muscolare: a meno di un recupero lampo dell’uruguaiano, sulla destra agirà Buscè e a sinistra ci sarà Casarini. In attacco, il Bologna ha perso il suo uomo migliore, Marco Di Vaio, che starà fuori un mese circa per uno strappo alla coscia: al suo posto verrà impiegato con tutta probabilità l’ex Zalayeta (ancora in comproprietà con la Juve) e con lui Adailton, 5 gol per lui in questa stagione.
Il Bologna è una buona squadra abile nel contenere la manovra avversaria e sfruttare la velocità nel ripartire. Oggi la formazione di Colomba è una squadra decisamente solida, capace di mettere in difficoltà chiunque. Lo sanno bene Fiorentina (sconfitta in casa per 2-1) e Milan (fermato sullo 0-0 al Meazza). Quello di Colomba è un 4-4-2 molto rigido impostato su una difesa solida grazie all’esperienza di Portanova, ed un centrocampo fatto di muscoli che agisce da vero e proprio schermo con Guana e Mudingay, due giocatori molto bravi nell’interdizione che garantiscono tantissima quantità. Nelle ripartenze viene sfruttata invece la velocità degl’esterni con giocatori di corsa e di inserimento. L’imprevedibilità della manovra è data dalla posizione di Adailton (ottimo il suo agire tra le linee di centrocampo e difesa avversaria) e dalla velocità di Di Vaio abile nel dare profondità.I giocatori che hanno impressionato di più nelle ultime partite sono stati Di Vaio e Gimenez, che però con tutta probabilità entrambi non saranno del match: sicura l’assenza del centravanti, probabile quella dell’esterno. Un giocatore da tenere d’occhio è sicuramente Adailton, si muove spesso tra le linee e non dà punti di riferimento, l’attaccante brasiliano è bravissimo nell’uno contro uno e nella giocata in profondità. L’ex Zalayeta invece è un giocatore diverso da Di Vaio, più fisico e meno rapido (3 gol in 16 partite per lui quest’anno): è il classico attaccante di manovra bravissimo nella protezione della palla e nel far salire la squadra.
Le avversarie: il Palermo di Delio Rossi
L’ottimo campionato svolto fino ad oggi dagli uomini di Delio Rossi (subentrato a Zenga il 23 novembre scorso) si legge nella classifica che, dopo 25 partite, vede il Palermo, con 40 punti conquistati, a dividersi il quinto posto con Napoli e Sampdoria. Merito di questa posizione va soprattutto alle prestazioni fornite dai siciliani all’interno delle “mura” del Renzo Barbera: in casa, i rosanero sono infatti (assieme ad Inter, Napoli e Sampdoria) imbattuti, con 9 vittorie e 4 pareggi; sono inoltre 9 gol i gol subiti in casa e solo Samp e Napoli hanno fatto meglio con 7 gol al passivo nelle gare casalinghe. L’altra faccia della medaglia però vede un Palermo con un andamento discontinuo ed incerto nelle prestazioni fuori casa. Solo due le vittorie lontano dal Barbera di cui un targata Walter Zenga a Livorno e l’ultima, non proprio recente, a Milano col Milan datata 13 dicembre (reti di Miccoli e Bresciano). Delle prime dieci squadre in classifica solo il Genoa ha fatto peggio in trasferta. Nelle ultime due trasferte i siciliani hanno rimediato due sonore sconfitte: 4-1 a Roma e 4-2 a Bari.
L’ALLENATORE: DELIO ROSSI
Delio Rossi allena il Palermo dalla quattordicesima giornata. Fino ad oggi ha fatto molto bene riuscendo a conquistare il quinto posto in campionato frutto soprattutto dell’ottimo gioco espresso; c’è comunque da dire che il Palermo fino a quel punto, con Walter Zenga, era riuscito a conquistare 17 punti in 13 partite. L’allenatore, nato Rimini nel 1960, è salito alla ribalta del calcio professionistico grazie all’ottimo campionato disputato dalla sua Salernitana in Serie B nella stagione 1997/98, vincendo il campionato e riuscendo a stabilire il record di punti. Una squadra, quella salernitana, che esprimeva un gioco vincente ma anche divertente fatto di velocità e di corsa. Gl’ultimi 4 anni hanno visto il tecnico fare molto bene a Roma (sponda Lazio) riuscendo a portare la squadra in Champions League nel 2007 e a conquistare una Coppa Italia lo scorso anno battendo in finale la Sampdoria (e in semifinale proprio la Juventus).
LA FORMAZIONE
“Tutti disponibili per la trasferta di Torino”: così recita il Giornale di Sicilia questa mattina. Ieri sono infatti rientrati Sirigu, Miccoli e Liverani, e i tre si sono allenati col gruppo e sicuramente saranno in campo domani sera. Il Palermo si schiererà allora col suo solito 4-3-1-2: in porta andrà Sirigu (il giovane portiere sardo sta disputando un ottimo campionato ed è sicuramente il più interessante giovane portiere della serie A); la difesa sarà quella titolare con la spinta sulle fasce degli ex Cassani e Balzaretti e la solidità in mezzo del biondo danese Simon Kjaer con Bovo al suo fianco; i tre di centrocampo saranno Migliaccio e Nocerino mezzali con Liverani nel ruolo di regista arretrato; sulla trequarti ci sarà sicuramente Pastore che potrà agire dietro il tandem d’attacco Miccoli-Cavani. Pare certo, invece, il forfait di Budan: in panchina andrà il giovane attaccante Hernandez, autore di un’ottima prestazione la settimana scorsa.
IMPRESSIONI SULLA PARTITA
Il Palermo gioca decisamente un buon calcio grazie al suo allenatore che è riuscito a dare un ottimo equilibrio al suo 4-3-1-2 che può essere un esempio per molte squadre che giocano in questa maniera, ma analizziamolo meglio. A mio avviso è di fondamentale importanza la presenza di un giocatore in mezzo al campo come Liverani, il tipico mediano che “fa gioco”, un pò come Pirlo nel Milan o il tanto desiderato D’Agostino nell’Udinese. Un giocatore capace sia della giocata semplice, ma anche del cross lungo. La sua presenza, anche se a volte troppo statica davanti la difesa, è comunque fondamentale: detta i tempi di gioco e garantisce un altissimo numero di soluzioni. Una di queste, ad esempio, può essere la spinta dei due terzini che garantiscono corsa e ampiezza alla manovra: a mio avviso oggi Cassani e Balzaretti sono fra i migliori interpreti italiani del ruolo. Le mezzali di centrocampo sono Nocerino e Migliaccio, due giocatori di quantità capaci anche di attaccare lo spazio (vedi il gol di Nocerino domenica scorsa): la loro presenza e la loro corsa garantiscono comunque equilibrio alla manovra e sempre una certa copertura sulle ripartenze avversarie. Il reparto offensivo vede tre giocatori molto rapidi ed imprevedibili. Partiamo da Pastore: il trequartista offensivo argentino, a mio parere, è un ottimo interprete del ruolo, come caratteristiche fisiche e tecniche incarna il prototipo di trequartista moderno (Kakà), un giocatore cioè forte dal punto di vista sia tecnico che atletico. Con un giocatore come Liverani una decina di metri dietro, Pastore riesce ad essere ancora piu pericoloso ed imprevedibile in avanti. Un tipo di gioco espresso molto diverso da quello della Juve che invece ha un mediano piu fisico e meno tecnico come Melo, ed un trequartista come Diego che non è decisamente portato ad attaccare gli spazi, ma è più predisposto a ricevere il pallone da fermo e impostare. Miccoli e Cavani sono due ottime punte che si completano a vicenda: il primo lo conosciamo bene, avendo giocato nella Juventus un paio di stagioni, ed è un giocatore imprevedibile che fa della rapidità e della tecnica il suo punto di forza; Cavani è invece un centravanti molto mobile, bravissimo sia nel ricevere palla che ad attaccare lo spazio. Insomma sarà davvero una partita difficile..
le avversarie
Palermo