Campionato: Juventus-Milan 0-3 (de profundis…)
LA CRONACA
Finisce nel peggiore dei modi il girone d’andata bianconero. La squadra di Ferrara perde 3-0 all’Olimpico contro il Milan nel big match del 19° turno. I rossoneri passano grazie a un gol di Nesta nel primo tempo e alla doppietta di Ronaldinho nella ripresa. Serata da dimenticare per Chiellini e compagni, quasi mai pericolosi e anche sfortunati, soprattutto nelle azioni dei primi due gol, entrambi nati da calcio d’angolo. Al giro di boa, la Juventus chiude al terzo posto a pari merito con il Napoli. Proprio i partenopei saranno mercoledì a Torino per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Per l’ultima d’andata, Ferrara ripropone quella che è la Juve targata 2010, quindi con uno schieramento 4-4-1-1. Davanti a Manninger, Grygera e Cannavaro sostituiscono lo squalificato Caceres e Legrottaglie, Chiellini e Grosso confermati negli altri due ruoli di difesa. Centrocampo in fotocopia con Salihamidzic, Poulsen, Felipe Melo e Marchisio. Diego a fare da supporto ad Amauri. Tanto Brasile in campo, visto la presenza di Ronaldinho, Dida e Thiago Silva nel Milan. Contro una delle squadre più in forma del campionato, la Juventus parte molto aggressiva con pressing e raddoppio su ogni portatore di palla. I primi 10 minuti sono di studio, anche se dal piede di Diego partono un paio di piazzati che la difesa rossonera allontana a fatica. L’ex Werder è in palla e intorno al 12’ crea due azioni pericolose sfumate di un soffio. Il Milan cresce con il passare dei minuti. È Borriello il più cercato dai compagni e Chiellini e Cannavaro sono costretti ad alzare la soglia di attenzione. Ma oltre un paio di corner, i rossoneri non si fanno mai vedere dalle parti di Manninger. Ronaldinho protagonista al 28’ con un gran controllo e l’assist per Borriello, fermato in angolo da Chiellini. Dagli sviluppi del corner, arriva il gol con Nesta che insacca da distanza ravvicinata. La squadra di Ferrara parte subito al contrattacco. Conquista un paio di angoli e sul secondo si accende una mischia che Dida sbroglia con qualche affanno. Prima del riposo, è Manninger a dover intervenire sul tiro da fuori di Thiago Silva. All’intervallo è 1-0 per i rossoneri. Ripresa. I bianconeri partono a mille e sugli sviluppi di un angolo, Amauri fa la sponda per Chiellini che non trova la deviazione vincente. Il difensore livornese ci prova un attimo dopo di testa, ma Dida è piazzato. Dopo un quarto d’ora di tentativi senza effetto, Ferrara lancia nella mischia Del Piero al posto di Salihamidzic. L’ingresso del capitano dà la scossa. Marchisio si prova da fuori e si procura l’ennesimo angolo. Un attimo dopo, altro cambio ma forzato. Poulsen si fa male: dentro De Ceglie. Anche la fortuna volta le spalle ai bianconeri. Su un altro angolo, proprio De Ceglie devia il pallone nella sua porta dopo un tocco di Ronaldinho. La partita finisce qui. I bianconeri tentano almeno a riaprirla ma arriva il tris, ancora con Ronaldinho a pochi minuti dalla fine. Prima della fine, Dida evita anche il possibile 3-1 con la punizione di Del Piero. Il Milan espugna l’Olimpico e fa chiudere ai bianconeri in girone d’andata nel peggiore dei modi.
IL COMMENTO DI MIRKO NICOLINO
“I’so capa tost”. Parola di Ciro Ferrara. Me n’ero accorto. D’altronde non è che ci volesse poi tanto. Sono bastate un paio di settimane. Quelle iniziali, durante le quali avevamo messo a segno un buon filotto di vittorie, ma senza mostrare in campo un minimo di gioco, con limiti tecnico-tattici evidenti. E la “capa tost” è stata evidente sin da subito con l’emarginazione dalla rosa di elementi potenzialmente utili per il famoso “progetto”. Quindi delle due l’una: o abbiamo fatto una campagna acquisti fallimentare, portando a casa fior di bidoni come Felipe Melo e Diego, o Ferrara è una sorta di Re Mida alla rovescia che trasforma in melma tutto quanto gli capiti sotto le mani. Neanche la vittoria di Parma mi aveva illuso: portare a casa tre punti senza mai tirare in porta ti capita rare volte nel calcio moderno. Il vecchio/nuovo 4-4-2 con l’abulico Diego di punta (a proposito, qualcuno gli insegni cortesemente a battere i calci d’angolo) non è servito a raddrizzare la stagione. Come a Parma, sono pochi a salvarsi dal naufragio totale. Inutile fare considerazioni sui singoli allora, poiché il bilancio sarebbe impietoso: escludendo il salva tutto Chiellini, si potrebbe dire che Grosso mi fa rimpiangere Molinaro, che Melo mi fa rimpiangere Galia, Marchisio lo stiamo perdendo mandandolo sempre più per le terre, mentre Amauri sempre più predicatore del deserto ha smarrito definitivamente la retta via. Le ha provate tutte le combinazioni il buon Ciro: rombo, trapezio, cubo e cilindro. Niente da fare, l’unica costante è stata la confusione. La stessa che regna nella società di Elkann, guidata dall’uno e trino Blanc, dall’inesperto Secco e dall’espertissimo (ma in tutt’altre materi fuorché quelle calcistiche), Castagnini. Ora fa bene Ciro a non volersi dimettere, ci è stato messo su quella panchina e vuole portare a termine il suo mandato. Mandatelo via se ne siete capaci. Allo scoppio di Calciopoli, ebbi a dire che temevo che la Juventus facesse la fine della Pro Vercelli, senza mai più vincere nulla, se non dopo la cessione della società a qualcuno che a livello sportivo (puntualizziamo, per quello commerciale/amministrativo questa proprietà se la cava più che bene) ne capisca di più. Spero sempre di sbagliarmi, ma la via intrapresa è proprio quella.
IL TABELLINO
JUVENTUS-MILAN 0-3 (0-1)
RETI: 29’ pt Nesta, 27’ st e 42’ st Ronaldinho.
JUVENTUS: Manninger; Grygera, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Salihamidzic (15’ st Del Piero), Poulsen (18’ st De Ceglie), Felipe Melo, Marchisio; Diego, Amauri. A disposizione: Chimenti, Zebina, Legrottaglie, Tiago, Immobile. All. Ferrara.
MILAN: Dida; Abate, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Gattuso (20’ st Flamini), Pirlo; Ambrosini; Beckham, Borriello (39’ st Huntelaar), Ronaldinho. A disposizione: Storari, Favalli, Kaladze, Jankulovski, Inzaghi. All. Leonardo.
ARBITRO: Damato di Barletta.
AMMONITI: 31’ pt Poulsen, 28’ st Ambrosini, 34’ st Amauri.
NOTE: spettatori 24.165 per un incasso di € 703.860,29.
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