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La Juve a caccia di giovani talenti brasiliani.. (Tuttosport)

BrasileCome riportato in un articolo di oggi di Tuttosport, la Juve – tramite il suo nuovo osservatore brasiliano appena “ingaggiato” – avrebbe visionato 4-5 giocatori brasiliani di buone prospettive. Uno degli osservati,  il centrocampista Maylson, attualmente sta disputando il Mondiale U-20 con la Nazionale Brasiliana. Come saprete, sto seguendo la manifestazione e a fine torneo vi prometto la “scheda” del centrocampista e, se riuscirò a reperire abbastanza materiale, anche dei suoi colleghi citati.

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Giovani promesse: Fran Merida (Arsenal)

meridaData di nascita: 4 Marzo 1990
Nato a: Barcellona
Nazionalità: Spagnola
Ruolo: Centrocampista centrale/Trequartista
Club: Arsenal (ING)
Scadenza contratto:
Valutazione: non in vendita

LA CARRIERA
Fran Merida tira i primi calci ad un pallone a soli 5 anni, nell’Hospitalet de Llobregat, squadra di un paese appena fuori Barcellona. Dopo 3 anni viene notato e prelevato dal Barça, con il quale compie tutta la trafila delle giovanili fino all’età di 15 anni, quando a causa di controversie contrattuali, decide di abbandonare il club nel quale è cresciuto. Il ragazzo stringe i contatti con Joseba Diaz (già procuratore di Fabregas) che inizia ad offrirlo a tutti i migliori club d’Europa e Fran, alla ricerca di una squadra che possa soddisfare le proprie ambizioni in termini di contratto, comincia ad allenarsi in solitario e lontano da ogni tipo di pressione in una squadra di Vitoria (Paesi Baschi). Dopo essere stato scartato dal Real Madrid a causa della mancanza di applicazione negli studi, la grande offerta arriva dall’Arsenal. La squadra di Londra già da qualche anno gode delle straordinarie prestazioni di Cesc Fabregas e vede in Merida un altro potenziale talento per il futuro. “L’Arsenal mi fece un’ottima offerta e mi considero contento e soddisfatto della mia scelta”, assicura il giovane centrocampista, che firma con i Gunners appena compiuti i 16 anni (come prescrive la legge). I Gunners aprono le porte della loro prestigiosa Academy al talentino iberico e Merida viene aggregato alla formazione giovanile. Tuttavia dopo poche apparizioni in cui manifesta grandi doti tecniche ma anche una rapida ed ammirevole capacità d’ambientazione, gli inglesi concordano che un talento come il suo debba almeno entrare a far parte della squadra riserve, in attesa di effettuare il grande salto in prima squadra. Nel frattempo Fran conquista il titolo europeo e sfiora la vittoria del mondiale con l’Under 17 spagnola. Al termine del primo anno passato tra giovanili e riserve dell’Arsenal, Merida colleziona 33 presenze impreziosite da 9 gol. Il 25 settembre 2007 debutta in prima squadra al 91’minuto nella vittoria per 2-0 dei Gunners sul Newcastle in Curling Cup, subentrando anche nei turni successivi contro Sheffield United e Blackburn Rovers. E’ allora che, a 17 anni compiuti, Wenger lo blinda con il primo vero contratto della sua vita e lo mette sul mercato in cerca di una piazza che potesse farlo giocare e crescere. Alla Real Sociedad lo notano e scatta l’intuizione: ‘quello là potrebbe farci comodo nella rincorsa verso la promozione’. I Gunners valutano la proposta e danno l’ok al prestito. Il talento scuola Barça diventa protagonista, con un goal e sei assist in 14 partite. Niente Liga per i baschi, ma l’esperienza, da un punto di vista individuale, si rivela comunque positiva. Di rientro a Londra viene impiegato con il contagocce da Wenger, ma una nuova vetrina per lui è rappresentata prima dalla fallimentare esperienza nell’Europeo U19 (gioca, male, assieme al nostro Yago e la Spagna viene eliminata subito), ed infine dal Mondiale U20 in corso di svolgimento in Egitto, dove realizza una prestigiosa doppietta alla Nigeria eliminando gli africani e vendicando la sconfitta di un paio di anni prima. Anche in questa competizione però l’amarezza di una eliminazione precoce, nonostante un grande mondiale disputato, sarà tanta.

CARATTERISTICHE
Ovunque si parli di Fran Merida spunta puntuale il nome di Cesc Fabregas. Inevitabile che sia così, in fondo. Entrambi catalani, entrambi competitivi già in giovane età, entrambi cresciuti tra Barcellona e Arsenal. E simili, quasi identici nel mondo di stare in campo. La stellina della Spagna Under 20 ricorda molto il suo compagno di squadra nei Gunners, dal punto di vista tecnico, tattico e atletico. Il fisico non è imponente, ma conta poco. A Fran basta il suo metro e settantacinque per resistere ai contrasti più duri, il resto lo fa il suo piede sinistro. Proprio come il più illustre collega, a centrocampo può giocare praticamente ovunque: in posizione centrale, da regista, oppure più avanzato a ridosso delle punte. Anche sulla fascia, se necessario (da trequartista esterno destro pronto ad accentrarsi, come fatto nell’Europeo U-19..): ha buon passo, e può sfruttare il suo dribbling per rientrare e concludere verso la porta avversaria. Il tiro è il suo pezzo forte: potente, preciso, pericoloso da ogni distanza. Anche su calcio piazzato, ovviamente. Pregevole la sua visione di gioco, da centrocampista maturo più che da sbarbatello 19enne, caratteristica che – unita alla sua spiccata personalità – gli consente di giocare da vero leader a centrocampo. Proprio per il suo essere già maturo nonostante l’età, in tanti si sono messe sulle sue tracce con l’intenzione di strapparlo all’Arsenal. Juventus e Milan incluse, seppur in maniera molto soft. Lista di estimatori destinata a crescere durante il Mondiale in Egitto, anche se uno così, Arsene Wenger, non se lo farà soffiare facilmente..

IMPRESSIONI E PROSPETTIVE
Dare per me, tifoso Gunners da sempre, un giudizio su un giocatore dell’Arsenal è sempre difficile, avendo visto molti di questi ragazzi “crescere” alla corte di Wenger sin da ragazzini. Che dire di Merida: uno che alla sua età ha già 450.000 risultati di ricerche su google non può definirsi una “scoperta”, perciò mi limiterò, semplicemente (e ringrazio Sergio Chiesi e Alberto Agnello per aver approfittato delle loro schede) a dire che si tratta di un talento cristallino, sicuramente quello più “importante” della intera manifestazione assieme a quello del suo connazionale Asenjo (uno che ormai definire “promessa” è riduttivo), e che è destinato, col parere concorde di praticamente quasi tutti i talent scouts europei, ad aver un gran bel futuro. Gli tributo perciò l’ennesima vetrina con questa scheda aspettando di poterne gustare le sue gesta anche nel club londinese di cui sono un supporter.

(Credits: Sergio Chiesi e Alberto Agnello di Goal.com)

Giovani promesse: Odion Ighalo (Udinese)

ighalo bigData di nascita: 16 Giugno 1989
Nato a: xxx (NIG)
Nazionalità: Nigeriana
Ruolo: Centravanti
Club: Udinese (ITA), in prestito al Granada (SPA)
Scadenza contratto: xxx
Valutazione: non in vendita

LA CARRIERA:
Odion Jude Ighalo è nato in Nigeria nel 1989. I primi calci ad un pallone lì ha dati in patria, come da prassi. Inizia nel settore giovanile del Prime, poi passa al Julius Berger, uno dei club più prestigiosi della Nigeria. Gente come Yekini, Oliseh e West è cresciuta da quelle parti, tanto per fare qualche nome. Appena 17enne, Ighalo riesce ad impressionare gli osservatori del Lyn, formazione norvegese con una particolare predilezione per i talenti Made in Africa (vi dice niente il nome di John Obi Mikel?). Il clima rigido di Oslo non ricorda esattamente quello di casa, ma Odion quasi non ci bada. In venti apparizioni, sono nove i suoi centri. Uno ogni due partite, praticamente. Media realizzativa da bomber che attira gli occhi di mezza Europa su di lui. Ci prova prima il Brann, ma il Lyn di venderlo in patria proprio non ne vuole sapere. Allora si fa sotto l’Ajax, società in cui di talenti se ne intendono. Ma l’offerta non convince la dirigenza norvegese, che reputa invece soddisfacente la proposta che giunge da Udine a fine luglio 2008: poco meno di tre milioni di euro, e Ighalo si trasferisce in Friuli per una nuova tappa del suo viaggio verso la gloria. Una stagione per apprendere (con esordio e goal in Serie A), poi la cessione in prestito al Granada durante l’ultima estate. Nel frattempo una partecipazione al Mondiale U-17, poi ai Campionati Africani U-20 e infine ai Mondiali U-20 in Egitto, questi ultimi sfortunati.

CARATTERISTICHE:
Il fisico possente (188 cmq per 70 kg di pura potenza) gli consente di farsi rispettare sulle palle aeree e nel corpo a corpo con i difensori avversari,  e lo ha avvantaggiato senza dubbio in ogni competizione con i pari età alla quale ha preso parte. Oltre alla potenza e ai muscoli, però, Odion è discretamente veloce, ed è molto mobile, amando svariare su tutto il fronte offensivo. E’ un mancino, ma tira discretamente anche col destro, anche da fuori. Ha una ottima tecnica individuale per cui non è raro vederlo andare via in dribbling, o fare giocate di classe con controlli di palla sorprendenti. Grazie al piede educato riesce, oltre a proteggere bene il pallone, anche a servire discretamente i compagni di squadra che si inseriscono dalle retrovie e a cambiare il gioco anche di prima, se necessario. In Norvegia ha segnato gol davvero molto belli, mostrando una completezza di repertorio impressionante. E anche a Udine, in allenamento, ha fatto vedere belle cose mostrando ottimo potenziale.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Che Odion fosse forte erano in molti a sostenerlo, specie in Friuli. Non a caso è stato il capitano di quella Nigeria U20 che in molti consideravano una delle squadre favorite alla vittoria finale, in Egitto. Purtroppo per lui però la manifestazione internazionale si è rivelata un vero incubo, con l’eliminazione nei gironi e due pesanti sconfitte contro Venezuela e Spagna (senza segnare). Sicuramente ne è uscito ridimensionato, assieme a tutti i suoi compagni, ma le qualità sia tecniche che caratteriali sono comunque tali che un giorno il ragazzo potrebbe realisticamente ambire a tornare alla base e a guadagnarsi un pò di spazio nell’Udinese e, chissà, avere anche una carriera a buoni livelli. Per ora però c’è l’Andalusia, la Segunda Divisiòn (l’equivalente della ex C1 italiana) e l’avventura nel nuovo club della famiglia Pozzo ad attenderlo, con l’obiettivo di portare il club di Granada in Serie B. In futuro si vedrà. Impressioni personali: il ragazzo ci sa fare, ma essendo già di proprietà dell’Udinese (che raramente lascia partire i suoi giovani se non per ponti di oro..), le possibilità che venga realmente preso in considerazione per un acquisto sono minime. Era forse uno dei 2-3 ragazzi che avevo più curiosità di vedere in Egitto ma, come detto, non c’è stata la possibilità, per le Super Eagles, di superare il primo girone e, per il ragazzo, di mettersi realmente in mostra. Peccato. Ma sono sicuro che ne risentiremo parlare.

(Credits: Goal.com)

Giovani promesse: Giuliano (Internacional)

giuliano2Data di nascita: 31 Maggio 1990
Nato a: Curitiba (BRA)
Nazionalità: Brasiliana
Ruolo: Trequartista centrale/esterno
Club: Internacional (BRA)
Valutazione: 8 mln di euro

LA CARRIERA:
Giuliano Victor de Paula è nato a Curitiba, nello stato di Paranà, al Sud del Brasile. Ha iniziato a giocare a calcio nel Paranà Clube, nel 2007, faticando ad emergere completamente e finendo per giocare nel Campeonato di Serie B. Si è comunque potuto mettere in mostra con la Nazionale Sub17 verdeoro, con la quale ha partecipato ai Sudamericani del 2007 in Ecuador e ai Mondiali dello stesso anno in Korea. Fino al settembre 2008 sembrava però destinato a non esplodere, relegato in un piccolo club e senza la necessaria vetrina nazionale per mettersi in luce. I successivi 3 mesi gli hanno cambiato la vita. Una serie di prodezze in Serie e soprattutto la partecipazione al SudAmericano Sub20 in Venezuela giocato a livelli altissimi, gli sono valsi un contratto con l’Internacional di Porto Alegre, prestigioso club del Brasile che l’ha chiamato per l’anno solare 2009. Ancora una volta, infatti, è stato proprio il Brasile a metterlo in mostra, e le sue qualità non sono passate inosservate. A Porto Alegre, dopo aver avuto un piccolo ruolo nella vittoria del Campeonato Gaucho, ad aprile, Giuliano ha improvvisamente trovato spazio nel Brasilerao in corso di svolgimento, riuscendo, grazie a infortuni e squalifiche dei compagni, ad avere una chance e a sfruttarla in pieno. Con lui O Colorado hanno spiccato il volo per raggiungere il secondo posto, un punto dietro il Palmeiras nella lotta per il titolo. Il ragazzo ha tuttavia dovuto lasciare la squadra per aggregarsi nuovamente alla Nazionale Sub20 impegnata in Egitto, e spera di mettersi in mostra in maniera definitiva anche al grande pubblico.

CARATTERISTICHE:
Giuliano è alto 177 cm per 70 kg di peso forma. E’ fondamentalmente un trequartista centrale, il classico numero 10 brasiliano, che ama giocare dietro il centravanti e svariare per tutto il campo scrollandosi di dosso le eventuali marcature a uomo e andandosi a cercare la palla in prima persona. Non di rado torna fino a centrocampo ed è lui che fa ripartire la manovra fungendo da vero e proprio playmaker. Usa solamente il destro, ma lo fa in maniera deliziosa: è in grado di battere punizioni a giro, corner, sa tirare da fuori ma anche fare lanci di 30 metri tagliando il campo e servendo un compagno smarcatosi dalla parte opposta. Dà come detto del tu al pallone, ma è molto concreto, non si perde in inutili dribbling (i classici doppi passi dei brasiliani che credono di avere talento), ama dare e ricevere triangolazioni (ha un ottimo tempismo negli inserimenti), tiene palla solo il tempo di pensare a come creare una azione pericolosa, senza rallentare quasi mai il gioco. Come modo di gioco, per capirci, ricorda molto il nostro Diego (giocatore a tutto campo) al quale unisce la concretezza di Kakà. Certo, non è ancora lontanamente paragonabile alla classe dei due numeri 10 più forti del Brasile, ma è certamente sulla buona strada per diventarne l’erede. Pur non essendo uno specialista della fase difensiva, inoltre, partecipa comunque al pressing e copre gli spazi discretamente bene, non facendo quindi giocare la sua squadra con un uomo in meno. Cioè che impressiona è la sua abilità tattica, la sua capacità di svariare e di essere sempre al posto giusto, senza mai sparire dal gioco. E questa, per un 19enne, è una qualità unica.

IMPRESSIONE E PROSPETTIVE:
Questo è senza ombra di dubbio il mio pallino, tra i verdeoro, da quando un anno fa mi è stato segnalato da una amica venezuelana che lo aveva seguito al SudAmericano. Ogni volta che lo rivedo, e penso ad un erede di Diego e Kakà, è lui che mi viene immediatamente in mente. E’ un giocatore di quelli come piacciono a me, molto “freddi”, tosti, senza fronzoli, ma dotato comunque di grande leadership (è capitano della Sub20) e di classe da vendere. Su di lui c’è già, giustamente, mezza Europa, e credo che a breve si scatenerà un’asta selvaggia per portarlo nel Vecchio Continente. Il ragazzo certamente merita tutte queste attenzioni, e sono sicuro che ne sentiremo parlare a breve.

I migliori talenti U-20 del Venezuela: le mini-schede

La formazione della gara iniziale contro la Nigeria

La formazione della gara iniziale contro la Nigeria

Il Venezuela di mister Faria ha lavorato molto per arrivare a questo traguardo storico (prima partecipazione di sempre ad un Mondiale Sub20), e lo ha fatto partendo da lontano: una politica sui giovani che ha premiato. In Campionato, è obbligatorio schierare sempre almeno 2 U20 in campo, e quando uno viene sostituito, può entrare solo un altro U20. Inoltre un unico allenatore per la Under e per la Nazionale maggiore significa maggiore possibilità per questi giovani di emergere subito e fare esperienza anche internazionale di alto livello (le stelline scelte nelle minischede vantano tutti presenze anche numerose nella Nazionale maggiore, nonostante l’età). Per quanto riguarda i giocatori, vorrei segnalare tra gli altri il difensore centrale JOSE VELAZQUEZ , molto pulito, grintoso ma dotato anche di buon piede; il fantasista LUIS PERNIA, dotato di un destro vellutato specie nel battere le punizioni e infine l’attaccante JONATHAN DEL VALLE, bassino ma muscoloso, buona tecnica e discreta velocità.

Rafael Romo

RAFAEL ROMO
Ruolo: portiere
Nato il: 25 febbraio 1990
Atezza: 198 cm
Peso: 85 kg
Club: Udinese

Il vero leader della squadra. Eroe indiscusso del Sudamericano U20, è stato l’artefice principale di questa qualificazione storica. Ha iniziato nell’ Atlético Turén, squadra locale, e all’età di 17 anni ha preso parte al Torneo Apertura del 2007. L’anno successivo è passato al Llaneros FC ed è esploso definitivamente. Ha accumulato presenze (14) in tutte le nazionali giovanili venezuelane, e nel 2008 ha disputato come detto il Sub20 in Venezuela, disputando un grande torneo e attirando l’attenzione dell’Udinese (che l’ha firmato nel 2009) e del selezionatore Farias, che l’ha già fatto esordire, a 19 anni, nella Nazionale maggiore. Si distingue immediatamente per la sua altezza, ma questo non gli impedisce di avere ottimi riflessi. E’ molto tranquillo e sicuro tra i pali e trasmette grande sicurezza alla squadra. Sempre attento alla partita, concentrato, guida la difesa dando ordini ai compagni di squadra. E’ molto coraggioso in uscita bassa. Difetta forse nel gioco coi piedi e nei rinvii, ma sono difetti migliorabili. Non ha disputato una buona partita contro la Nigeria, all’esordio, ma il talento è cristallino e l’Udinese, sono sicuro, ha messo a segno l’ennesimo colpaccio e sicuramente non lo mollerà facilmente.

Salomon RondonSALOMON RONDON
Ruolo: attaccante centrale
Nato il: 16 settembre 1989
Atezza: 189 cm
Peso: 85 kg
Club: Las Palmas (Spa)

Nato a Caracas, ha iniziato a dare i primi calci ad un pallone nel Colegio San José di Calasanz, spinto dalla madre innamoratasi dell’Argentina e di Maradona. A 15 anni è passato al Gulim, di San Antonio de los Altos e l’anno dopo è passato nella formazione giovanile dell’Aragua FC. Ha trovato però immeditamente spianata la strada per la prima squadra, avendo debuttato a soli 16 anni, nell’ottobre del 2006, in un match di campionato contro l’FC Carabobo. Nell’aprile del 2007 è anche arrivato, a soli 17 anni, il primo gol ufficiale con l’Aragua FC nella tredicesima giornata del campionato di Clausura contro il Caracas (addirittura doppietta quel giorno per lui). Nell’estate del 2008 ha firmato un contratto col Las Palmas, club di Serie B spagnolo, che l’ha prelevato a parametro zero acquistando il suo cartellino dalla società di procuratori che ne deteneva il cartellino. L’Aragua FC si è però opposto da subito al trasferimento, la Federazione Venezuelana ha negato il trasfer internazionale e si è aperta una vera controversia in cui si è dovuti ricorrere ad un arbitrato della FIFA. Una storia complessa, delicata, fatta di battaglie giuridiche, dove alla fine il club venezuelano si è dovuto arrendere e il ragazzo ha finito per firmare un contratto triennale con opzione per il quarto anno per il team spagnolo (si era mossa per lui anche la Lazio). Qui ha cominciato facendo molta panchina e giocando nelle giovanili, ma – come dice lui stesso – l’esperienza è stata fondamentale per un miglioramento personale a livello tecnico, atletico e tattico. Quest’anno si è subito fatto notare con una bella doppietta in Copa del Rey, e sicuramente troverà molto più spazio, perchè il talento c’è tutto. Lo sa bene mister Farias, che l’ha già convocato 4 volte nella Nazionale maggiore, e che spera nella sua classe per far bene in Egitto. Salomon è un attaccante d’area dal gran fisico, potente, forte di testa, bravo nel dare profondità alla propria squadra, e che vede la porta e gioca in maniera molto concreta, senza fronzoli. E’ dotato anche di buona tecnica e discreta velocità. Insomma un attaccante moderno, centravanti, da tenere assolutamente d’occhio.

Rafael AcostaRAFAEL ACOSTA
Ruolo: centrocampista centrale
Nato il: 13 febbraio 1989
Atezza: 180 cm
Peso: 72 kg
Club: Cagliari

Ha la doppia cittadinanza italo-venezuelana, ed è venuto a 14 anni nel nostro Paese per cercare fortuna. Dopo essere stato scartato dal Milan, ha trovato sistemazione nel Cagliari, dove attualmente milita nel Campionato Primavera. Nel 2007, a soli 18 anni, è riuscito ad esordire con i sardi nel match di Coppa Italia contro la Sampdoria, vinto 1-0.  Con l’U20 ha già disputato il trionfale Sudamericano dove i vinotinto hanno eliminato l’Argentina centrando uno storico quarto posto che è valso appunto il Mondiale U20 in corso. Ha segnato anche un gol nella prestigiosa e importantissima vittoria per 3-1 contro l’Uruguay. Nonostante sia appena 20enne, vanta già 6 presenze con la Nazionale maggiore (in Venezuela c’è lo stesso selezionatore, Farias, per la U20 e la Nazionale maggiore), con la quale ha esordito nel 2008. E’ un centrocampista centrale ambidestro molto rapido, tecnico, ottimo sia nel costruire gioco che nella fase difensiva (caratteristica rara, questa). E’ dotato di un piede molto educato ed eccelle nelle conclusioni da fuori, specie di sinistro. Ha come detto il passaporto italiano e gioca già in Italia, e questo lo rende ancora più interessante. Da seguire anche in Sardegna.

Ufficiale: Yago convocato dalla Spagna

Yago FalquèPare – ma è ancora da confermare – che si sia infortunato seriamente uno dei giocatori della Spagna U20, già in Egitto per preparare i Mondiali di categoria, e sia stato scelto Yago, inizialmente bocciato, al suo posto. Un motivo in più per seguire – e noi de Il Blog dell’Uccellino di Del Piero lo faremo – questa interessantissima competizione giovanile. E un motivo in più per rammaricarsi del fatto che, anche oggi, lo spagnolo non sia stato convocato dal Bari e sia stato anzi aggregato alla Primavera.

Update: ecco puntuale l’ufficializzazione.

COMUNICATO UFFICIALE