Campionato: Juventus vs Palermo 0-2 (torna la sconfitta…)
Juventus e Palermo scendono in campo per provare a contendersi tre punti fondamentali per la corsa Champions. Per cercare di arrivare alla vittoria Zaccheroni si affida ad un 4-3-1-2 con Manninger e Trezeguet al posto degli infortunati Buffon ed Amauri. Dal canto suo Rossi risponde con un 4-3-1-2 con Sirigu, neo convocato da Lippi in nazionale, in porta e la coppia Miccoli-Hernandez di punta.
CRONACA
E’ la Juve a farsi vedere in apertura: al settimo minuto prima è Candreva liberato da Diego e chiuso in angolo dalla scivolata di un difensore, poi è Melo sugli sviluppi di un angolo. Entrambe le occasioni si risolvono però in un nulla di fatto. Cinque minuti più tardi sono invece due ex juventini ad imbastire un’azione interessante: Balzaretti porta palla a sinistra e centra basso per Nocerino che dopo aver stoppato palla calcia centralmente dal limite, non mettendo in grande difficoltà il portiere austriaco che sostituisce Buffon. Al ventunesimo la Juventus va vicinissima al vantaggio: Candreva si allarga sulla destra per crossare in mezzo. Il centrocampista ex Livorno colpisce però male il pallone e ne esce una traiettoria che invece di tagliare l’area di rigore si dirige dritta e filata verso il primo palo, mettendo in seria difficoltà Sirigu. Che, però, riesce a recuperare la posizione e distendendosi a mano aperta salva la sua porta. Alla mezz’ora è invece Diego a provarci sugli sviluppi di un’iniziativa di Del Piero. Il trequartista brasiliano, appena dentro il limite dell’area, calcia però di interno provando a piazzare il pallone ma scoccando un tiro molle facile preda del portiere Rosanero. In apertura di ripresa la Juventus prova a farsi vedere subito. E’ Sissoko a ricevere al limite e scoccare un tiro verso la porta avversaria, che non trova però però lo specchio. Al cinquantacinquesimo arriva la prima grande occasione della partita: a costruirla sono gli ospiti con una ripartenza fulminante. Un errore in fase di appoggio da parte di Candreva libera infatti il contropiede Rosanero con Miccoli che lancia nello spazio Pastore il quale giunto in area calcia con potenza verso la porta juventina, trovando però la pronta respinta di Manninger, molto reattivo nel salvarsi in angolo. Il goal è comunque nell’aria ed arriva cinque minuti più tardi: Miccoli riceve al limite dell’area e scocca un tiro che un tempo avremmo definito alla Del Piero, facendo girare la palla giusto sotto il secondo incrocio, freddando Manninger e togliendo la ragnatela da sotto la traversa. Tre soli minuti e la Juventus pareggerebbe: sugli sviluppi di un corner Cannavaro riuscirebbe infatti a girare in porta il pallone dell’1 a 1. Il tutto non ci fosse stato Del Piero in posizione di fuorigioco davanti a Sirigu. Dopo un attimo di esitazione l’arbitro annulla giustamente il goal del capitano Azzurro. Altri tre minuti ed è Chiellini, questa volta, a provarci. Ben coordinatosi, però, il centrale Bianconero non riuscirà a trovare lo specchio della porta, riuscendolo solo a sfiorare. Al settantesimo è invece Del Piero a provarci, da qualcosa più di venti metri. Il suo tiro fa però terminare il pallone sulla parte esterna della rete, non trovando la via del goal. Quattro minuti e il Palermo arriva vicino al raddoppio: Miccoli serve Cavani largo sulla destra, la punta uruguagia dopo essere rientrata prova a calciare di sinistro, spedendo però il pallone alto oltre la traversa. All’ottantesimo, quindi, il Palermo chiude la partita: Grygera riceve palla in zona difensiva e sentendosi pressato sente il pallone scottare tra i suoi piedi provando quindi ad offrirlo a Manninger. Il suo passaggio è però troppo corto e sul pallone si avventa Budan che salta facilmente il portiere austriaco per entrare poi in porta col pallone.
COMMENTO
Partita bruttina e monotona quella disputatasi in serata a Torino. Le due squadre, ma in particolare quella di casa, mancano infatti di intensità ed il gioco che ne esce è piuttosto lento e molle, sicuramente non godibile. Il Palermo si prodiga nel provare a costruire qualcosa di più, anche grazie alla buona forma dei propri fluidificanti, per altro entrambi ex della partita. Però nel farlo non riesce comunque a costituire vero pericolo per la retroguardia Bianconera, tanto che nel corso dei primi quarantacinque minuti non riuscirà a costruire vere e proprie palle goal. Stessa cosa dicasi, per altro, per la Juventus: l’occasione più pericolosa del primo tempo è infatti un cross sbagliato da Candreva. Bene ma non benissimo, direbbe qualcuno. Nel secondo tempo la partita sale un po’ di tono e cominciano a vedersi le prime palle goal. Due di queste vengono concretizzate da Miccoli (autore di una conclusione balistica di pregevolissima fattura) e Budan (lestissimo ad approfittare di una leggerezza in fase di disimpegno di Grygera. Palermo che raggiunge quindi una vittoria tutto sommato meritata e che, soprattutto, grazie a questi tre punti sale al quarto posto a quota 43 punti, superando proprio i malcapitati Bianconeri. Rosanero che sarebbero quindi oggi qualificati alla prossima edizione della Champions League.
MVP
Dopo aver realizzato un goal del genere il titolo di migliore in campo non si può che dare ad uno dei tanti ex di questo match: il Romario del Salento, Fabrizio Miccoli. La punta di Nardò disputa infatti una partita molto solida dando un grande contributo alla sua squadra e realizzato un goal, come detto, di pregevolissima fattura. Un tiro di interno destro pilotato atto ad infilarsi proprio sotto all’incrocio dei pali, battendo senza appello il malcapitato Manninger.
TABELLINO
Serie A 2009/10 – 7ª giornata di ritorno
Torino, stadio Olimpico
Domenica 28 gennaio 2010
JUVENTUS-PALERMO 0-2 (0-0)
RETI: 15’ st Miccoli, 36’ st Budan.
JUVENTUS: Manninger, Grygera, Cannavaro, Chiellini, De Ceglie (35’ st Grosso); Candreva, Felipe Melo, Sissoko; Diego (44’ st Zebina); Del Piero (35’ st Paolucci), Trezeguet. A disposizione: Pinsoglio Legrottaglie, Marrone, Immobile. All. Zaccheroni.
PALERMO: Sirigu; Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti; Migliaccio (40’ st Blasi), Liverani, Nocerino; Pastore; Miccoli (35’ st Budan), Hernandez (23’ st Cavani). A disposizione: Benussi, Goian, Bertolo, Simplicio. All. Rossi.
ARBITRO: Valeri di Roma.
AMMONITI: 6’ pt Candreva, 21’ st Cassani, 29’ st Sissoko.
Analisi tattica di Juventus vs Palermo (primo stop con Zaccheroni…)
PRESENTAZIONE DEGLI SCHIERAMENTI
Le due squadre si schierano in maniera speculare: 4 difensori in linea, centrocampo a rombo e due punte. Per il Palermo Sirigu in porta; Cassanim Kjaer, Bovo e Balzaretti in difesa; Liverani, Migliaccio, Nocerino e Pastore a centrocampo; Miccoli ed Hernandez in attacco.
46 Sirigu
16 Cassani, 24 Kjaer, 5 Bovo, 42 Balzaretti
11 Liverani
8 Migliaccio, 9 Nocerino
6 Pastore
90 Hernandez, 10 Miccoli
Per la Juventus in porta Manninger; in difesa Grygera, Cannavaro, Chiellini e De Ceglie; a centrocampo Felipe Melo a supporto di Candreva, Sissoko e Diego; in attacco Del Piero e Trezeguet.
10 Del Piero, 17 Trezeguet
28 Diego
22 Sissoko, 26 Candreva
4 Felipe Melo
29 De Ceglie, 3 Chiellini, 5 Cannavaro, 21 Grygera
12 Manninger
Di seguito una diapositiva in cui sono ben visualizzati i rombi di centrocampo contrapposti, le linee difensive e le due punte schierate.
SVILUPPI TATTICI DEL MATCH
Come evidenziato nella diapositiva precedente, le due squadre si affrontano a specchio. La novità per la Juventus, rispetto al match contro il Bologna, sta nella disposizione dei tre giocatori offensivi, con Diego in posizione arretrata rispetto alle due punte, Del Piero e Trezeguet. Come vediamo nella diapositiva seguente, in fase difensiva Diego copre le uscite dei difensori del Palermo verso Liverani; la copertura di Liverani è sicuramente una ragione del ritorno al trequartista classico.
Un’altra ragione della posizione di Diego, potrebbe essere ricercata nella necessità di Trezeguet di avere un compagno di reparto più vicino (Del Piero) vista la sua minore capacità., rispetto ad Amauri, di giocare come punta centrale unica. Il primo tempo vede un notevole predominio territoriale della Juventus, con una netta prevalenza dei bianconeri nel possesso palla. La posizione di Diego, riesce realmente ad oscurare Liverani, fulcro del gioco rosanero, che addirittura, un paio di volte, perde pericolosamente palla nella propria trequarti. L’esclusione del gioco di Liverani abbassa la qualità della manovra del Palermo, spesso costretto a scavalcare il centrocampo con lanci lunghi di Kjaer e Bovo; su tali lanci la difesa juventina non va mai in affanno. La situazione tattica taglia i rifornimenti a Pastore e le corrette distanze tra reparti e tra i giocatori consentono alla Juve una riconquista della palla piuttosto agevole. I problemi bianconeri nascono nella fase di possesso palla. Il Palermo, aspetta la Juventus nella propria metà campo e la circolazione della palla fino agli ultimi 30 metri è agevolata da questo atteggiamento dei rosanero. Purtroppo, il possesso palla della Juve, mostra i problemi visti in tante altre partite della stagione, anche in era pre-Zaccheroni: spaziature non ottimali, scarsi e lenti movimenti senza palla con conseguente scarsa creazione di spazi a sua volta malamente attaccati. Problemi che uniti alla non eccelsa tecnica di quasi tutti i calciatori juventini in campo, creano un mix indigeribile di circolazione lenta e sterile del pallone. Gli unici pericoli creati: cross sbagliato di Candreva, colpo di testa di Trezeguet su cross da trequarti campo, ripartenza breve su errore macroscopico di Liverani con triangolo Del Piero, Trezeguet, Diego, concluso sciaguratamente con un piattone dal brasiliano. Insomma, tra i pericoli creati, non c’è nessuna manovra convincente. Alcuni esempi di non efficace distribuzioni e spaziature in campo.
Nelle diapositive precedenti, si vede De Ceglie abbastanza libero di portare palla, ma senza nessuno da servire davanti a se, vista la posizione centrale di Diego e Del Piero (Trezeguet è ancora più avanti in posizione, anch’esso centrale). Sissoko, invece di attaccare la profondità, movimento necessario a “portare via” Migliaccio, si ferma; Migliaccio può con tranquillità uscire su De Ceglie che non ha una sola possibilità di giocata in avanti ed è pertanto costretto a fermarsi e ricominciare. Di tali situazioni è piena la partita. A destra il problema delle soluzioni di gioco è, per tutto il match, ancora più evidente. Da quel lato si allarga, e spesso riceve, Candreva. Ma dal suo lato, nessuna punta si allarga: Del Piero si apre quasi sempre a sinistra, Trezeguet gravita solo ed esclusivamente in zona centrale. Grygera raramente si sovrappone e quando lo fa, lo fa con un ritardo tale che la difesa del Palermo, riesce con semplicità ad assorbire questo movimento. L’unica soluzione è talvolta un taglio di Diego dal centro verso la zona destra dell’attacco.E se Candreva ha solo una soluzione, quello che succede è che quasi sempre riceve aperto a destra, abbastanza libero, alza la testa ed è quindi costretto a ricominciare il gioco per vie centrali. L’esempio visto con le diapositive e la descrizione dell’intera partita di Candreva sono solo degli esempi di sviluppi, anzi meglio, di non-sviluppi della manovra Juve, che quindi per tutto il primo tempo non concretizza una buona fase di riconquista palla.
Nel secondo tempo due fattori cambiano decisamente le carte in tavola:
Il calo fisico della Juventus, appare nel secondo tempo evidente. In una squadra dai tempi e dalle spaziature sbagliate in possesso palla e di scarsa qualità tecnica, ciò porta, inevitabilmente a incrementare notevolmente gli errori tecnici, spesso forzati dal pressing ora deciso del Palermo. Su tali errori il Palermo costruisce ripartenze che mandano in crisi la Juventus. Andiamo in ordine cronologico a vedere degli esempi di quanto detto. Primo esempio: Chiellini pressato da Miccoli apre verso la propria destra.
La palla giocata da Chiellini è di bassa qualità, a metà tra Candreva e Grygera, spaziati a loro volta male in campo. A causa di ciò Grygera subisce con più facilità il pressing alto di Nocerino e gioca una palla in verticale per liberarsi dalla pressione.
Bovo recupera palla e rilancia immediatamente per Miccoli; Grygera sbaglia perché taglia verso il centro cercando la palla, invece di scappare dietro, e Miccoli anticipa tutti e serve Nocerino che si trova in un 2 contro 1 col solo Chiellini a ballare tra lui ed Hernandez. Fortunatamente Nocerino sbaglierà grossolanamente il passaggio verso Hernandez
Secondo esempio: Candreva appoggia dietro verso Sissoko, ma sbaglia (uno dei tanti errori tecnic dei giocatori juventini durante la partita) e serve Hernandez.
Hernandez, libero, porta palla; Cannavaro è costretto ad uscire ed Hernandez serve Miccoli
Miccoli riceve, si gira e serve Pastore che arriverà a tirare solo davanti a Manninger che salverà la propria porta.
Nelle diapositive seguenti un esempio di pressing del Palermo sui difensori del Palermo. Grygera è costretto a girarsi e servire Cannavaro, che pressato, serve Chiellini costretto a ricevere correndo verso la propria porta e quindi non in posizione ideale per giocare la palla, ma, piuttosto, in posizione ideale per subire il pressing avversario che puntualmente arriva.. Chiellini, pressato, a sua volta cerca De Ceglie anticipato dalla pressione di Migliaccio.
Infine ultimo di tantissimi possibili esempi, il gol di Budan. Manninger gioca la palla a Grygera, che non è correttamente posizionato col corpo (dovrebbe stare con le spalle rivolte verso la porta avversaria, in maniera tale da potere, immediatamente dopo il controllo, alzare la testa e guardare avanti)
Grygera riceve girato verso la propria porta a causa della sua non corretta posizione del corpo, avanti non c’è nessuno disponibile a ricevere, Cannavaro non si stacca indietro (non vuole ricevere il pallone…); unica soluzione possibile: lo sciagurato retropassaggio che Budan intercetta.
COMMENTO
Nel primo tempo la Juventus controlla il Palermo e grazie alla compattezza della squadra e al buon lavoro su Liverani, riconquista la palla con facilità. I problemi nascono quando la palla è tra i piedi dei giocatori bianconeri. La circolazione della palla era notevolmente migliorata a Bologna (la buonissima, a mio parere, prestazione a casa dei felsinei viene ulteriormente rivalutata dal risultato vittorioso fuori casa contro il Genoa dei rossoblu, una della squadre più calde del momento), ma con l’Ajax e il Palermo sono tornati i vecchi difetti. Già descritti in precedenza: spaziature e tempi di gioco errati, pochi ed inefficaci movimenti senza palla, tecnica individuale rivedibile di quasi tutti i giocatori, pensiero lento. Sommiamo tutti questi fattori ed abbiamo il primo tempo sterile e, con la forzatura del pressing sui difensori e l’arrivo della fatica, il disastroso secondo tempo. Rossi nella ripresa decide di andare a pressare i difensori della Juve e la manovra, già lenta e farraginosa, si ingolfa definitivamente. Anche un semplice giro palla per i 4 difensori della Juve è un problema: la scarsa educazione dei piedi dei giocatori juventini., unita all’errata posizione in campo e del corpo per ricevere la palla, comportano inevitabilmente pessima qualità dei palloni giocati. A centrocampo e in attacco, il discorso è facile e sa ormai di stantio: giocatori in possesso palla, dotati di scarsa velocità di pensiero, di tecnica non sopraffina e con poche soluzioni di passaggio a disposizione. Risultato: manovra asfittica. E appena arriva la fatica, il numero di errori cresce esponenzialmente. Mi ripeto: in un centrocampo a tre l’accoppiata Melo/Sissoko è insostenibile. Non a caso a Bologna, le mezzali erano Brazzo e Marchisio. L’ultima partita decente di Ciro Ferrara con il rombo: Juventus-Napoli di coppa. Melo in mezzo e mezzali Salihamidzic e De Ceglie, non grossa tecnica, anzi, ma almeno movimenti sensati a creare ed attaccare spazi. La presenza di Trezeguet nel rombo, accentua i problemi di scorrevolezza della manovra: non tiene palla, non è un riferimento per i compagni, non si apre. La qualità e l’incisività di Diego negli ultimi 20 metri è, almeno fino ad adesso, insospettabilmente insufficiente. Cosa fare? Molti dei problemi sono strutturali e traggono origine nella genesi della squadra. Difficilmente risolvibili a marzo. Il discorso sarebbe lunghissimo. Limitiamolo in quest’articolo al rombo (o comunque il sistema che prevede 3 centrocampisti), il modulo scelto ieri, non discutendo se questa in realtà sia la soluzione più efficace e non discutendo di altre ipotesi. Ne riparleremo. La mia personale opinione è che, schierati con il rombo non possiamo permetterci assieme Melo e Sissoko (si è capito?) e probabilmente nemmeno Trezeguet. Si scelga: uno dei due (ma anche nessuno se ci fosse Poulsen…) come mediano, e mezzali da scegliere tra gli altri centrocampisti. Il contributo dei terzini in fase di possesso palla, con un centrocampo a tre è vitale. Come terzino destro schierare uno tra Caceres e Salihamidzic perché a destra (a sinistra con De Ceglie le cose vanno meglio) Grygera non avanza con i tempi e l’intensità giusti. Per onestà intellettuale bisogna pur dire che ieri, soluzioni alternative in mezzo al campo non ce ne erano davvero. Il recupero degli infortunati è l’unica maniera per potere scegliere e migliorare la condizione atletica, che, come ripetuto fino alla nausea da chi scrive, rimane assolutamente deficitaria. E se non si cresce atleticamente, addio qualificazione Champions League, addio Europa League.
Palermo