Posts Tagged ‘ Svizzera ’

Ufficiale: Mario Kirev in prestito al Thun

mario kirevMario Kirev, il giovane portiere bulgaro classe ’89 acquistato nel gennaio 2009 dallo Slavia Sofia, torna nuovamente in Svizzera, in prestito, al Thun. Il giocatore, acquistato dopo uno stage sostenuto nel dicembre 2008 a Vinovo e portato in Italia dal potente intermediario Petralito, era già stato ceduto in prestito al Grasshoppers fino al termine della stagione con opzione per un secondo campionato, ma era tornato alla base alternandosi con l’ottimo Pinsoglio nella formazione Primavera (una presenza contro il Livorno alla Coppa Carnevale, per lui). Dopo aver appena vinto il Viareggio come secondo portiere, torna perciò oltralpe per disputare i restanti 4 mesi nel campionato elvetico. Per l’U-21 bulgaro la possibilità di riscattarsi dopo un brutto infortunio al volto che lo ha costretto a lungo ai box in questa prima parte di stagione.

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Nigeria – Svizzera 0 – 1 (Svizzera Campione del Mondo under 17)

Svizzera campione in Nigeria

Svizzera campione in Nigeria

I padroni di casa nigeriani scendono in campo per bissare il successo Mondiale under 17 ottenuto nell’edizione precedente quando Chrisantus trascinò coi suoi goal le giovani Super Aquile all’imposizione finale. Per farlo, coach Obu si affida alle invenzioni di Envoh, Okoro, Ajagun ed Emmanuel, tutti giocatori dotati tecnicamente ed in possesso di velocità e scatto bruciante grazie al quale sono capaci di farsi spesso valere nell’1 contro 1. Gli svizzeri, invece, scendono in campo poggiando tutte le proprie speranze sul duo d’attacco Ben Khalifa – Seferovic oltre che sulla propria classica solidità difensiva frutto di un collettivo molto ben amalgamato. Vediamo assieme come è finita.. Continua a leggere

Mondiali U17: Italia vs Svizzera 1-2 (Si torna a casa!)

Festeggiano loro..

Festeggiano loro..

Gli svizzeri si affidano alla solidità del proprio reparto arretrato guidato da Frederic Veseli, alle scorribande in fascia di Janick Kamber ed al talento inventivo e realizzativo di Nassim Ben Khalifa. Coach Salerno invece ritrova Perin in porta e sostituisce gli squalificati Mannini e De Vitis con Benedetti e Scialpi. La tensione è alta: ci si gioca l’accesso alle semifinali. Continua a leggere

Generazione di talenti: Eren Derdiyok

Eren DerdiyokData di nascita: 12 Giugno 1988
Nato a: Basilea (SWI)
Nazionalità: Svizzera/Turca
Ruolo: Centravanti
Club: Bayer Leverkusen (GER)
Scadenza contratto: 2013
Valutazione: 5 mln circa

LA CARRIERA:
Eren Derdiyok nasce il 12 giugno 1988 in Svizzera, da madre elvetica e padre turco. Debutta nei BSC Old Boys, club di prima categoria elvetica: alla prima stagione mette a segno 10 gol in 18 partite. Ma è un match a segnare la sua carriera: l’incontro di Coppa contro il Basilea, perso 6-1, in cui Derdiyok segna proprio il gol della bandiera. Il tecnico del Basilea, Christian Gross, rimane impressionato dal giovane talento e lo richiede alla dirigenza del suo club. Gli esordi con il Basilea, però, non sono dei più entusiasmanti: nonostante realizzi 7 gol in 7 partite nella nazionale Svizzera Under 19, Derdiyok viene inserito nella squadra equivalente agli allievi in Italia e finisce spesso in panchina senza riuscire a mettersi in mostra. Il salto di categoria avviene nel 2006/2007 quando Eren passa nella squadra Under 21, dove fatica ugualmente a trovare spazio: per ironia della sorte, lo score continua a rimanere eccellente, con 7 gol in 5 gare con la maglia della nazionale di categoria. L’estate dello scorso anno la svolta: a Basilea pensano di cederlo in prestito o addirittura a titolo definitivo. Gli infortuni, invece, aiutano Derdiyok ad emergere finalmente nella prima squadra del Basilea: 12 presenze, 4 gol ma soprattutto prestazioni importanti, di personalità e che lo mettono in mostra agli occhi del selezionatore della nazionale maggiore, Kobi Kuhn. Continua a leggere

Amichevole: Svizzera vs Italia 0-0 (Azzurri rimandati)

CamoranesiPRESENTAZIONE:
A Basilea Italia e Svizzera si incontrano per un’amichevole di preparazione in vista dei prossimi impegni ufficiali (qualificazioni mondiali). Lippi schiera la formazione che ha provato più volte durante la settimana con Buffon tra i pali, Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Criscito sulla linea difensiva e un centrocampo a 4 con Camoranesi, Pirlo, Palombo e Marchisio. In attacco il tandem Gilardino e Giuseppe Rossi. Gli svizzeri rispondono con un 4-4-2 speculare a quello italiano con Benaglio tra i pali, la linea difensiva costituita da Degen, Senderos, Grichting e Magnin; centrocampo folto con Padalino, Huggel, Inler e Barnetta; in attacco il capitano Frei e il naturalizzato N’Kufo.

IL COMMENTO DI NUMERO 7:
Lippi è soddisfatto. Io no. Una nazionale che non segna da quasi 300 minuti e che non dà segni di ripresa a partire dal post europeo, per me non ha nulla di cui essere soddisfatti. A dire il vero, gli azzurri ieri sera sono partiti alla grande, con Marchisio propositivo sulla fascia sinistra (ha sui piedi un’occasione d’ora, ma come sappiamo fare gol non è una delle sue capacità migliori) e Zambrotta che sulla destra sembra una vera e propria spina nel fianco degli svizzeri. Nei primi 20 minuti gli azzurri costruiscono tanto e subiscono davvero pochissimo: Gilardino sfrutta in modo pessimo due ottime occasioni da gol, Giuseppe Rossi si dà un gran da fare (anche se deve capire il ragazzo che a calcio si gioca in 11 e cercare di saltare 4-5 uomini non sempre riesce) e a centrocampo sembra che Lippi abbia messo su una vera e propria diga, con il solo Camoranesi in ombra (il bianconero uscirà nel corso del primo tempo per una botta alla caviglia lasciando il campo a Pepe). Basta poco, però, per consentire agli svizzeri di prendere fiducia, e ci pensa Chiellini (ufficialmente non presentabile al momento, la Juventus dovrebbe puntare almeno per inizio campionato sulla coppia Legrottaglie-Cannavaro) con un paio di svarioni clamorosi a mettere gli avversari in condizione di pungere. I cambi della ripresa servono a poco o nulla: Iaquinta riesce a rendersi pericoloso solo con azioni personali, Quagliarella non impensierisce Senderos e Co. e il centrocampo appare in affanno. Il solo D’Agostino, entrato al posto di Pirlo, riesce a pennellare un paio di palloni interessantissimi, ma non sfruttati dai compagni. L’impressione è che il centrocampo azzurro non possa prescindere più dal talento dell’Udinese, vista la scarsa vena di Pirlo. In definitiva una nazionale deludente, a mio avviso, contro un avversario tutt’altro che trascendentale. Gli azzurri ormai sembrano vivere una sorta di incantesimo dal quale neanche Lippi riesce a tirarli fuori, un incantesimo che a dire il vero è ancora più evidente se si prendono in considerazione le squadre di club: secondo recenti statistiche il campionato italiano sarebbe il 5° per livello tecnico, al pari della prima divisione Greca. Statistiche che possono lasciare il tempo che trovano, ma che possono anche far riflettere. Nota della serata: Fabio Cannavaro ha onorato per la 127esima volta la maglia azzurra come solo un lottatore come lui sa fare.

LA SORPRESA:
Derdiyok. Gioca 10 minuti scarsi, ma dimostra nei pochi palloni che ha a disposizione di che pasta è fatto. Classe ’88, di origini turche, è stato seguito per un anno dal DS del Napoli Pierpaolo Marino, prima di passare dal Basilea al Bayer Leverkusen. Nonostante sia fisicamente “massiccio” è dotato di un’ottima accelerazione (lo ha dimostrato nel contropiede fulmineo che negli ultimi minuti stava per regalare la vittoria agli Svizzeri, se non ci fosse stato San Buffon), buona tecnica di base, ma soprattutto grande personalità: riesce in un paio di occasioni ad uscire da doppie e triple marcature in scioltezza e con numeri di classe. Ho avuto modo di vederlo sin qui solo in un paio di occasioni, ma mi ha sempre ben impressionato. Se deve esplodere, però, deve fare in fretta. Ha 21 anni compiuti e nel calcio, spesso, sono già troppi.

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