Posts Tagged ‘ ultras ’

Contro la Roma con la Curva Sud chiusa. Mariella Scirea: "Non c'è rispetto per mio marito"

stadio olimpico torinoOltre alle multe pecuniarie “collezionate” quest’anno dalla Juventus, ora arriva anche la squalifica. Purtroppo, meritata.

Il giudice sportivo ha deciso la chiusura della Curva Sud dello stadio ‘Olimpico‘ di Torino per la prossima gara in casa della Juventus contro la Roma di Claudio Ranieri. Il provvedimento si è ritenuto necessario in seguito ai reiterati cori razzisti intonati da alcuni sostenitori bianconeri, ed è stata adottato dopo la gara di Coppa Italia che la formazione di Ciro Ferrara ha vinto 3-0 contro il Napoli. Il giudice sportivo ha spiegato che “al rientro delle squadre negli spogliatoi per l’intervallo, sostenitori della Soc. Juventus, collocati nel settore denominato ‘Curva-Sud’, indirizzavano ad un calciatore tesserato per altra Società un coro costituente espressione di discriminazione razziale“. Il giudice ha preso in considerazione “la specifica e reiterata recidività”. Sulla sanzione hanno influito anche circostanze esimenti: “La non reiterazione nel corso della gara del comportamento discriminatorio, la sua riferibilità esclusiva ad uno specifico settore dello stadio e la concreta cooperazione offerta dalla Società alle forze dell’ordine a fini preventivi e dissuasivi”.

Mariella amara: «Quei cori senza rispetto per Scirea»
«Non c’è stato rispetto per la società, per questo nome, per questa curva»

TORINO, 15 gennaio – La vedova Scirea interviene a Sky Sport sulla squalifica della Curva della Juventus dedicata al marito e simbolo juventino Gaetano, in seguito ai cori razzisti contro Balotelli. «Ho avuto un attimo di destabilizzazione. Sono un po’ delusa, amareggiata. Sappiamo che gli stadi non sono dei teatri ma non devono neanche diventare dei centri dove si fa della violenza, una violenza anche verbale. I cori contro Balotelli ci sono stati, probabilmente non sono dei cori razzisti, ma sicuramente non dovevano essere urlati. Uno stadio che porta il nome di mio marito significa sì un privilegio ma credo che porti anche delle grosse responsabilità soprattutto per coloro che partecipano al tifo della squadra. Ho avuto un bellissimo rapporto con i tifosi juventini che in questi 20 anni sono stati vicinissimi alla mia famiglia, a me e a mio figlio. Ho avuto degli ottimi rapporti anche con i capi ultras e devo ammettere la nostra impotenza e la mia grande delusione. Non c’è stato rispetto per la società e in modo particolare per questo nome, per questa curva, che ha rappresentato e rappresenta un giocatore che ha dimostrato durante la sua carriera grande onestà intellettuale e sportiva. Questo i tifosi non l’hanno capito o forse l’hanno dimenticato».

Le è piaciuto il gesto della società che non ha voluto presentare ricorso contro la chiusura della Curva Scirea, a dimostrazione che la Juventus ripudia ogni forma di razzismo?

«Io sono d’accordissimo con la società. Parto però da un presupposto: probabilmente dovremmo fare degli appelli ai legislatori e a coloro che mettono delle regole. Una società di calcio non deve subire soggettivamente questi cori e questa violenza da parte dei propri tifosi. Probabilmente, se venisse rivista un attimo questa legge, sarebbe anche un deterrente perché credo che in questo momento questi cori e questi atteggiamenti siano dettati non tanto da cori razzisti ma da una rivalsa nei confronti della società. E per questo non capisco perché la società debba essere punita».

Tuttosport.com

Pubblicità

Tifoso, ma quanto mi costi…

contestazione ultrasFin qui è stata una stagione nera per la Juventus. Abbiamo collezionato record negativi a go-go, siamo usciti anzitempo dalla Champions, abbiamo messo a rischio la qualificazione per la prossima manifestazione “regina”, la Champions, e… chi più ne ha più ne metta! Devo dire che tra tutte le spine che pungono il mio cuore bianconero in questi giorni, quella che sicuramente fa più male, perchè davvero non c’entra nulla con lo sport e con la civiltà, è il primato negativo della nostra tifoseria. I nostri supporters – perdonatemi se non mi ci metto in mezzo ma quando vado allo stadio tengo tutt’altro comportamento – hanno fatto “guadagnare” alla società ben 12 sanzioni pecuniarie per un totale di 145.500 euro. Una cifra ragguardevole, ma che lascia il tempo che trova se paragonata all’aspetto più culturale ed educativo della cosa. Il periodo della società è buio, inutile negarlo, e la tifoseria è molto delusa. Incazzata. Si deve essere proprio ora critici, più che mai. Severi. Ma non incivili. Se poi ci sono altri fattori, altre incomprensioni tra establishment societario e gruppi organizzati, allora credo sia giunto il momento di dirimerli una volta per tutti (o forse è proprio l’avvicinamento al “trasloco” nel nuovo stadio il problema?). Da tifoso bianconero, accetto tutti i tipi di record negativi, ma quello dell’inciviltà proprio no.

Di seguito la classifica con le tifoserie più “virtuose” in fatto di multe:

Juventus, 145.500 €
Inter, 94.000 €
Roma, 87.000 €
Atalanta, 81.000 €
Genoa, 67.000 €
Napoli, 62.000 €
Lazio, 60.000 €
Cagliari, 57.000 €
Livorno, 45.000 €
Bari, 25.500 €
Sampdoria, 22.000 €
Milan, 20.000 €

Ancora cori razzisti contro Balotelli: vergogna senza fine

ultrasPiù che la squadra o Ciro Ferrara, ancora una volta a disonorare la tifoseria bianconera di tutta Italia ci hanno pensato alcuni razzisti “da curva”. Nei minuti finali del primo tempo di Juventus-Napoli, infatti, come riportato da Tuttosport, sono iniziati nella curva Scirea – ancora una volta – cori contro Mario Balotelli. Lo speaker dello stadio Olimpico torinese, che ha invitato i tifosi bianconeri al fair play ricordando che ogni vero sportivo rifiuta il razzismo, per tutta risposta e’ stato ricoperto da una bordata di fischi e dal bis del coro «Non ci sono negri italiani». Ancora una volta atteggiamenti stupidi, ingiustificati e da condannare fermamente. La “maglia” la devono onorare tutti, anche i tifosi che si vantano di essere gli unici “proprietari” della stessa.

Bombe carte e minacce, esplode la rabbia dei tifosi

contestazioneBombe carta negli spogliatoi, cariche della polizia in via Fidalfia vicino allo stadio Olimpico, minacce ai giocatori : “Domani veniamo con i bastoni”. La sconfitta della Juve con il Milan scatena i tifosi bianconeri. Dopo il secondo gol dei rossoneri è esplosa la protesta, già iniziata alla fine del primo tempo. E oltre a fischi, cori di scherno e fumogeni, in entrambe le curve il pubblico ha iniziato a bruciare alcuni seggiolini. Episodio, quest’ultimo, che mette la società bianconera a rischio squalifica del campo. In precedenza i tifosi avevano contestato apertamente i giocatori (“Toglietevi la maglia” e “fate ridere”), la dirigenza – Alessio Secco su tutti -, invitata a “far giocare la primavera”. Con una minaccia chiara: “Veniamo con i bastoni”. Per la prima volta anche Ciro Ferrara è entrato nel mirino della curva. Si sono sentiti anche cori in favore del vicedirettore generale Roberto Bettega e di Luciano Moggi. Dopo la partita, sono state lanciate alcune bombe carta nella zona antistante gli spogliatoi. Poi le cariche della polizia per disperdere i tifosi che aspettavano l’uscita dei giocatori in via Filadelfia.

Lettera aperta di Mariella Scirea ai tifosi bianconeri

La sig.ra Mariella con Alex e il figlio

La sig.ra Mariella con Alex e il figlio

Sabato sera ci sarò anch’io, allo stadio Olimpico. Mi auguro che Juventus-Inter possa essere una partita corretta in campo e piena di buon senso fuori, sugli spalti. Poi, naturalmente, vinca il migliore. Molto si è scritto attorno ai cori, razzisti e non, che gli ultrà juventini hanno indirizzato a Mario Balotelli. Continua a leggere

Toglietemi questo dubbio: siamo il paese più civile d'Europa o semplicemente quello più sordo?

Confermo: aveva (stra)ragione lui..

Confermo: aveva (stra)ragione lui..

Considerazioni flash: dei cori razzisti di Bordeaux abbiamo già parlato, e non vi è giustificazione alcuna. Nessuna. Mi premeva però, a questo punto, analizzare la situazione più a 360°. Vedere cosa finora è emerso in Italia nei referti provenienti da arbitro e altri specifici funzionari AIA e FIGC presenti sul campo. Vi premetto che sarà – almeno per me – sorprendente. Continua a leggere

Vergogna! Nessuna scusa questa volta.

Questo non è tifo!

Questo non è tifo!

Trecento ultras presenti allo stadio di Bordeaux per assistere al match di Champions League evidentemente non avevano altro di meglio da fare che intonare ancora una volta il coro «Se saltelli, muore Balotelli» e dedicare per 90° una serie infinita di cori contro l’Inter e il giocatore di colore. Il ds Alessio Secco, raccontano le cronache, è andato immediatamente sotto la curva per far cessare i cori, anche perché c’è il serio rischio di una squalifica in campo internazionale. Quando l’altoparlante ha ricordato che «su questo campo è bandito il razzismo», in tutta risposta, si è levato un coro ancora più pesante: «Un negro non può essere italiano». Era lo stesso coro che l’anno scorso portò alla squalifica del campo della Juventus, poi commutata in match a porte chiuse. Continua a leggere

Squalificate anche l'Olimpico? Figuriamoci…

Io sto con Clarence!

Io sto con Clarence!

Nessuno ne parla, eppure… il razzismo esiste anche oltre Torino! Continua a leggere

Ranieri: comandano i tifosi? A me non hanno fatto prendere Stankovic..

Claudio Ranieri

Claudio Ranieri

“Capello dice che in Italia comandano gli ultrà? Io mi limito a riportare una mia esperienza personale. L’anno scorso volevamo portare Stankovic alla Juve, ma non lo abbiamo preso perché ai tifosi non andava bene. E adesso vedete tutti che grande campionato sta disputando il centrocampista dell’Inter”. Questo il virgolettato dell’ex allenatore bianconero. Opinione personale: non c’entra niente questo col discorso di Capello. Il tifoso può liberamente e in maniera pacifica chiedere l’acquisto di un giocatore, criticare, fischiare, chiedere l’esonero, essere contro un acquisto e protestare. Si parlava di violenza..

Ha ragione lui, non facciamo gli ipocriti

Don Fabio

Don Fabio

“In Italia comandano gli ultrà”. La pesante dichiarazione arriva da Fabio Capello, intervenuto questa mattina a Coverciano in occasione del seminario “Il calcio e chi lo racconta”. Il commissario tecnico dell’Inghilterra ha fatto un paragone fra l’Italia e gli altri paesi nei quali ha allenato, Spagna e Inghilterra: “Purtroppo gli ultrà fanno tutto quello che vogliono. Allo stadio si può insultare tutto e tutti. In Spagna invece c’è grande rispetto e le famiglie vanno allo stadio con i propri bambini: è un altro mondo”. Capello ha ricordato anche un episodio personale: “Una volta uno spettatore mi tirò una pallina di carta e fu subito buttato fuori. Gli stadi in Spagna sono di proprietà e quindi possono essere strutturati come si vogliono. In Inghilterra gli stadi sono pieni, c’è voglia di andarci, non succede mai niente e gli steward svolgono un ruolo perfetto. Mi rammarico molto di quanto sta succedendo in Italia, il declino sarà sempre più evidente, basterebbe solo applicare la legge. Bisogna prendere una decisione da parte delle autorità e dei club affinchè la gente torni negli stadi e questi siano più accoglienti”.

A Capello ha prontamente risposto il presidente del Coni Gianni Petrucci: “Comandano gli ultrà? Assolutamente no. Capello ha allenato in Italia, sono un suo amico, e non mi va che quando si è all’estero si danno dei giudizi sul proprio paese. Sono dichiarazioni che non mi intusiasmano e che lasciano il tempo che trovano. È facile parlare dall’alto”. Nella polemica a distanza è intervenuto anche Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italia Gioco Calcio: “Alcune volte l’immagine che si trasferisce del nostro tifo può essere tale da confondere il comportamento di pochi, col comportamento di tanti. I risultati dimostrano che gli episodi di violenza sono diminuiti. La tessera del tifoso è un’opportunità importante per le stesse società. Se coloro i quali hanno problemi con la giustizia non sono d’accordo non è un problema”.

CLICCA QUI PER VEDERE I VIDEO.

(Credits: Gazzetta dello Sport)