Viareggio Cup: Juventus vs Atalanta 2-0 (è Finale!)
Juventus ed Atalanta si giocano l’accesso alla finalissima in quel di Viareggio sotto un timido sole, con delle condizioni atmosferiche quindi molto migliori rispetto a quelle avute solo due giorni prima, durante i quarti di finale. I Bianconeri, grandi favoriti della vigilia, si presentano con un ruolino di marcia intonso e potendo contare su di un grande attacco (15 reti segnate) ed una difesa quasi impenetrabile (1 rete subita). Per l’occasione Bruni schiera il solito Pinsoglio tra i pali difeso dalla coppia Alcibiade-De Paola affiancati da Crivello e Bamba sulle fasce. Giandonato e Pirrotta i mediani, Esposito, Iago e Belcastro sulla trequarti ed Immobile, capocannoniere del torneo al pari del milanista Beretta, unica punta. Dal canto suo Bonacina risponde con il suo classico 4-3-3 con Gabbiadini, eroe del quarto contro il Palermo, punta centrale supportato da Meduri e Crncic.
CRONACA
Dopo una decina scarsa di minuti è l’Atalanta a farsi vedere: Gabbiadini mette una palla in mezzo bassa su cui s’avventa Meduri che prova a girare di prima intenzione, venendo però subito contrato da Crivello che gli stoppa il pallone giusto al momento del tiro, vanificando l’azione. Tre minuti e Iago si mangia un’occasione d’oro: Esposito scende sulla destra e crossa in mezzo trovando sul secondo palo Iago, che però spizza solo il pallone non inquadrando la porta e non concretizzando un goal che sembrava fatto. Al diciassettesimo i due trequartisti Bianconeri invertono le parti, ma il copione non cambia: questa volta è Iago a vestire i panni dell’assistman e dopo una discesa centrale allarga il gioco su Esposito che, puntato il diretto avversario, si crea lo spazio per concludere, non trovando però lo specchio di porta. Giusto dieci minuti dopo il goal fallito da Iago l’Atalanta costruisce una palla goal nitida, che pareggia il conto delle occasioni d’oro: Gabbiadini prende d’infilata la retroguardia Bianconera ed una volta portatosi in area si libera di Alcibiade con una sportellata per concludere poi a botta sicura verso la porta, trovando però la pronta risposta di Pinsoglio, che fa suo il pallone. Al ventottesimo prova quindi a farsi rivedere Esposito che dopo aver ricevuto palla centralmente salta un avversario portandosi la palla sull’esterno e dopo essersi allargato, creandosi lo spazio per il tiro, batte a rete, non inquadrando però lo specchio di porta. Alla mezz’ora Gabbiadini si mangia un’altra ottima occasione: la punta bergamasca viene messa in movimento da un rimpallo avvenuto sulla trequarti, che lo libera completamente solo davanti a Pinsoglio. Ancora una volta però il centravanti atalantino dimostra di non avere un grande sangue freddo, sparando contro al portiere in uscita. Dopo trentatre minuti di gioco si fa vivo anche Immobile, piuttosto spento ed abbandonato un po’ a sè stesso fino a quel momento: dopo aver controllato al limite dell’area, quindi, la punta campana calcia con rabbia verso la porta atalantina, trovando però la pronta respinta di un Rossi piazzato ottimamente. Il goal è comunque nell’aria ed arriva sei minuti più tardi, grazie ad un buco difensivo. Su di un lancio lungo, infatti, uno dei centrali della difesa atalantina prova ad intervenire per allontanare il pallone, bucandolo però clamorosamente e spianando la strada a Iago, che a quel punto si trova a tu per tu con Rossi. Per il fantasista spagnolo è un gioco da ragazzi saltare il portiere della Dea per poi depositare tranquillamente in rete. Poco dopo è ancora Gabbiadini ad avere un’occasione d’oro: infilatosi sul filo del fuorigioco si porta in area e, con una discreta libertà, arriva a calciare verso la porta avversaria. Ancora una volta, però, il tiro è molle ed è facile preda di un Pinsoglio che deve ringraziare e non poco il centravanti avversario per i tanti errori compiuti nel primo tempo.
Dopo dodici minuti dall’inizio della ripresa è ancora un errore individuale a punire la Dea: Crncic fa un retropassaggio molto approssimativo che mette in netta difficoltà De Leidi che non raggiungendo il pallone lascia che Immobile gli si infili alle spalle in velocità per puntare la porta. Una volta entrata in area, quindi, la punta Bianconera è atterrata proprio dal centrale atalantino che dopo aver regalato il goal dell’1 a 0 a Iago regala un rigore ad Immobile e la superiorità numerica ai suoi avversari. Dagli undici metri, quindi, Immobile spiazza Rossi e festeggia il settimo goal del suo torneo, cosa questa che lo porta a diventare capocannoniere in solitaria. Al ventisettesimo Esposito ed Immobile dialogano bene ma sul passaggio di ritorno della punta Bianconera arriva la chiusura in diagonale di Colombo, che anticipa Esposito. Sulla ripartenza l’Atalanta si rende pericolosa con Pandiani, subentrato poco prima ad uno stanco Gabbiadini, che dopo aver percorso molti metri palla al piede converge in area e resistendo alla pressione di Alcibiade prova a battere Pinsoglio, che si dimostra però ancora una volta pronto a chiudere il proprio specchio di porta in faccia agli avanti Nerazzurri. Alla mezz’ora Giandonato verticalizza per Immobile che s’infila sulla trequarti avversaria e calcia con potenza, trovando però la pronta opposizione di Rossi. Un battito di ciglia ed è Esposito a provarci, ma il suo collo esterno scheggia la traversa e si spegne sul fondo. Dieci minuti più tardi è ancora Esposito a provarci quando dopo essere entrato in area di rigore va, dopo una finta, a calciare verso la porta di Rossi, venendo però contrato da un difensore. E’ comunque sempre lui a mantenere il possesso del pallone, vincendo un rimpallo. Ma sprecando tutto con un pessimo tentativo di rabona, che lo porta a cadere goffamente a terra senza nemmeno toccare il pallone. Un paio di minuti ed è Boniperti, ben liberatosi di Kone, a cercare la via del goal, ma il suo tiro di collo interno si spegne alto sulla traversa.
COMMENTO
La partita non è quel monologo Bianconero che ci si aspettava ad inizio partita. Il ruolino di marcia praticamente perfetto della Juventus unito alla non irresistibilità atalantina – che già contro il Palermo dimostrò di essere una squadra che subiva particolarmente il maggior tasso tecnico degli avversari – lasciavano preludere ad una partita che sarebbe stata dominata dalla squadra di Torino e che la Dea avrebbe potuto far propria solo dimostrando grande compattezza in fase difensiva ed unendo alla stessa qualche giocata dei singoli. Il primo tempo dà invece dimostrazione del contrario. E’ proprio l’Atalanta a partire meglio, prendendo possesso del campo da subito con il giusto cipiglio e dimostrandosi molto più prodiga nella costruzione del gioco. A mancare, quindi, sono proprio le giocate dei singoli. Quel Gabbiadini che si era dimostrato risolutore nei quarti di finale con quella splendida rete che valse l’accesso alla semifinale si mangia tre occasioni nitide, che se realizzate avrebbero chiuso il match già dopo i primi quarantacinque minuti. E proprio un altro errore di un singolo, nello specifico di De Leidi, punisce oltremodo un’Atalanta che non meritava di passare in svantaggio in quel momento: è proprio il difensore atalantino, infatti, a bucare in maniera tanto grossolana quanto clamorosa una palla su cui sarebbe dovuto intervenire con ben altra sicurezza, spianando quindi la strada a Iago. Juventus che dal canto suo pare risentire più dell’Atalanta delle fatiche di questi giorni: arrivati alla sesta partita in tredici giorni molti dei giocatori Bianconeri, Immobile su tutti, dimostrando di essere piuttosto appesantiti dai tanti match disputati in un così breve lasso di tempo. Sono proprio gli errori dei singoli, comunque, a fare la differenza: la Juventus pur giocando una partita piuttosto sottotono rispetto alle proprie possibilità gioca con grande tranquillità, senza strafare ma, soprattutto, senza commettere svarioni. Al contrario l’Atalanta si macchia di alcuni errori davvero gravi, che affossano la squadra. Gabbiadini si mangia tre occasioni nitidissime, Crncic fa un assist al bacio a… Immobile e De Leidi prima buca un pallone sanguinosissimo, poi, ma lì cercava di mettere una pezza ad un errore altrui, si fa espellere regalando un rigore allo stesso Immobile. Davvero troppo per pensare di vincere. Vivissimi complimenti, comunque, ad un’Atalanta che nonostante dimostri di non essere più, in questo momento, uno dei settori giovanili al vertice in Italia porta la sua Primavera a fare tantissima strada in questo Viareggio, probabilmente anche più di quanto da essi stessi pronosticato.
MVP
Migliore in campo oggi risulta essere Carlo Pinsoglio: il portiere Bianconero, che molti a Torino pensano possa essere l’erede di Buffon tra qualche anno (tanto che tempo fa si parlava di un interessamento per Fiorillo, poi messo a tacere proprio dalle grandi prestazioni di questo ottimo portiere), disputa infatti una grande partita risultando più volte decisivo e diventando un vero e proprio incubo per Gabbiadini che dopo aver deciso da par suo la sfida contro il Palermo trova sulla sua strada un limite invalicabile: Pinsoglio. Un portiere questo che, secondo la mia opinione, meritava già lo scorso anno il premio come miglior portiere di questa competizione, poi dato proprio a Fiorillo. Che sia questo l’anno buono? La concorrenza di Addario, comunque, potrebbe farsi sentire. Honorable mention per Simone Esposito: l’ala destra juventina è in assoluto il giocatore più brillante tra i suoi ed è quello che in più occasioni prova a pungere. I due cannonieri della squadra, Immobile e Belcastro, risultano infatti essere un po’ appesantiti dalle tante partite giocate in questi pochi giorni, mentre la stellina spagnola, Iago, dimostra ancora di non attraversare un grandissimo momento e non incanta come in altre circostanze. E’ quindi proprio lui a farsi carico di dare brio alla fase offensiva juventina, e lo fa con una buona prestazione, cui manca solo il goal. Ma quella traversa grida ancora vendetta.
Prendiamoci il secondo Viareggio di fila dai! Che primavera!
Vediamo di non finire ai rigori, però.
Addario 5 rigori parati in due partite.
Bei ricordi con l'Empoli in finale..
E' da 10 anni che sforniamo i migliori giovani ITALIANI e non del panorama nazionale e questo grazie ad uno splendido lavoro fatto dai talent scout e dai preparatissimi tecnici delle squadre giovanili…. però alla fine invece di valorizzare i nostri in prima squadra (modello arsenal) andiamo a spendere milioni e milioni inutili per gente come TIAGO…. (il primo che mi viene in mente)… questo mi fa pensare che viviamo ancora di rendita……………
FORZA JUVE.
Dell'attuale nazionale italiana quanti sono i giocatori cresciuti nelle nostre giovanili?
E' vero sì che il livello medio del nostro settore giovanile è molto buono e portiamo tantissimi giocatori tra A e B, ma le punte di eccellenza sono molto poche… e se sforni 50 giocatori da Siena, Genoa o Atalanta non ci puoi certo puntare per vincere il campionato…
Quindi più che dire che da 10 anni sforniamo i migliori giovani direi che da 10 anni sforniamo tantissimi buoni prodotti che faranno poi strada nel professionismo.
Ma avere i mezzi per imporsi alla Juventus è tutt'altra roba, e i vari Palladino, Sculli, ecc hanno dimostrato di essere buonissimi giocatori ma non in grado di imporsi a Torino.
OK, facciamo tanti giocatori da Siena, Genoa e Atalanta. però quanti di questi hanno avuto la possibilità di giocare più o meno stabilemente in prima squadra?
– criscito è stato bocciato subito al primo errore
– palladino sacrificato sull'altare di delpiero
– sculli avrà fatto si e no 2 partite con la juve. ok c'era nedved, però..
– giovinco anche lui sacrificato sull'altare di delpiero, sono 2 anni persi per lui.
– de ceglie, grande promessa e poi andoiamo a prendere grosso..
– ariaudo, sacrificato per cannavaro.
– cassani, poteva essere un buon terzino destro
– iago. perchè non provarlo mai?
l'unico che è esploso è marchisio, per una semplice combinazione fortunata degli infortuni che l'ha di fatto reso l'unico disponibile per un lungo periodo, e alla fine a suon di buone prestazioni si è guadagnato un posto. ma sugli altri non si è mai puntato. magari ne veniva fuori un altro, di marchisio.
Io a Giovinco darei più spazio, ma è anche vero che negli ultimi 12 mesi si sono alternati 3 allenatori e lui di spazio continua a non averne.
Criscito venne gestito male e sono d'accordo con te, ma dopo l'errore su Totti giocò altre partite prima di essere ceduto a gennaio, tutte male (anche da terzino sinistro).
Palladino ha giocato CINQUANTASETTE partite in Bianconero. Per poter dire che non è da Juve quante ne deve fare? Più di Boniperti anche lui?
Sculli è un giocatore discreto, tanta corsa e volontà… ma non serve giocare in prima squadra per capire che non sei da Juve. Ha girato l'Italia e ha sempre dato l'impressione di essere un attaccante dalle capacità limitate, cosa che purtroppo è. Degnissimo giocatore di A proprio per il suo spirito di sacrificio, perché come fiuto del goal c'è Ebagua a Varese che gli è superiore.
De Ceglie grande promessa ma tutte le volte che gioca terzino in una linea difensiva a 4 fatica tantissimo in fase di non possesso, perché fondamentalmente non è il suo ruolo. Tanto che secondo me sarà il giocatore che beneficerà di più dal cambio di modulo.
Ariaudo gioca a stento in under 21 e comunque è solo andato a fare esperienza altrove. Per altro non gioca a Cagliari. E ci si lamenta non giocasse da noi?
Cassani poteva essere un buon terzino destro quanto Balzaretti poteva essere un buon terzino sinistro. Dal mio punto di vista nessuno dei due è da Juve.
Iago lo proverei anche io, ma "perché non provarlo mai" detto adesso è fuori luogo. E' come se uno oggi si lamentasse di Lippi che non porta Cassano.
Iago è fuori forma e non sta disputando, a mio avviso, un buon Viareggio (poi spero che oggi si riprenda e ne faccia 3). Non è nemmeno lontanamente pensabile possa essere lanciato in prima squadra OGGI. E ti farei notare che era andato a Bari aggregato alla prima squadra, e dopo poco è finito stabilmente in primavera. Evidentemente anche lui per ora non è maturo per certi livelli.
Detto questo… tirare fuori una messe di giocatori così, tutti degnissimi giocatori, è sicuramente importante per accrescere il livello medio del calcio italiano, non quello della prima squadra.
Di tutti i giocatori che hai citato tu c'è solo Criscito che oggi potrebbe forse fare il titolare a Torino. E comunque è un giocatore ancora tutto da testare ad alti livelli. Per il resto non potrebbero essere più che panchinari, segno evidente che le nostre sono ottime giovanili ma che faticano a produrre "l'eccellenza".
Cosa che invece, per dire, all'Inter stanno riuscendo a fare con più continuità, tanto che in due anni hanno portato in prima squadra il miglior attaccante italiano dei prossimi 10 anni (se non si farà fermare dalla sua testa matta) ed un terzino che appena maggiorenne ha annullato Cristiano Ronaldo e s'è fatto la Confederations Cup con la nazionale maggiore, saltando a piè pari l'under 21.
Vogliamo fare un raffronto tra 'sti due e la coppia Sculli-Ariaudo?
Per altro poi ora l'Inter ha altri giocatori che potenzialmente potrebbero finire direttamente in prima squadra come Destro, Caldirola, Fossati e Crisetig. Guardando la formazione juventina, invece, si vede una grande squadra per i livelli in cui gioca, ma sul fatto che possano imporsi in prima squadra c'è qualche dubbio in più, purtroppo.
quello che cerco di dirti è che sculli o palladino non sarebbero i giocatori che sono ora se magari si fosse creduto in loro di più…. perchè un conto è giocare nel livorno un conto è avere fiducia da un ambiente chiamato JUVENTUS e giocare insieme a nedved o camoranesi…. nei giovani o ci credi o non ci credi. PALLADINO IN SERIE B FECE BENISSIMO criscito venne usato da centrale………. (orrore)….. non diciamo cose tanto per dire però!! Di sicuro siamo i migliori da sempre come giocatori che dal vivaio poi vanno in nazionale… oggi un po di meno solo perchè ci accorgiamo tardi del potenziale che hanno…….. CRISCITO VA AI MONDIALI, MARCHISIO VA AI MONDIALI… PALLADINO FORSE, CASSANI FORSE, DEL PIERO FORSE, QUANTI NE VUOI 11?
A mio avviso Non ha significato portare come motivo di discussione "quanti nazionali italiani vengono dal nostro vivaio" per il semplice motivo che il settore giovanile è un mondo COMPLETAMENTE DIVERSO dal professionismo vero e proprio. la domanda che mi farei è un altra:
Perchè altre realtà come roma e fiorentina in italia, negli ultimi anni, arsenal barcellona all' estero, riescono ad inserire giovani di qualità
nell'organico della prima squadra? e noi compriamo TIAGO? Almiron, grosso, (avendo la possibilità di puntare su marchisio, giovinco, criscito…)di che stiamo parlando? che significa "IMPORSI" nella JUVENTUS?
GIOCARE AIUTA A CRESCERE soprattutto se giochi in una grande squadra o almeno ritenuta tale… la premessa deve essere quella che ci deve sempre essere qcn in grado di AIUTARTI a CRESCERE…
pensi che pedro del barca sia meglio di palladino o di giovinco? la verità è che manca da un pò di tempo un progetto tecnico e di gioco a livello di prima squadra, manca una persona carismatica e competente(vedi bruno conti e alberto derossi alla roma , corvino e pin alla fiorentina, wenger all' arsenal) mancano i riferimenti in grado di dare sicurezza autostima per "imporsi" di Tiago in serie C ce ne sono a decine… di palladino o giovinco o marchisio NO!
è una questione di cultura calcistica.
Difatti il problema non è quanti giocatori abbiamo portato in nazionale in sè, ma evidentemente se non si ha voglia di capire un discorso non si fa nulla per capirlo.
Ho detto che se un ragazzo di 18 anni annulla Cristiano Ronaldo e finisce diretto in nazionale ed un altro di 20 non gioca nemmeno a Cagliari significa che il livello medio è buono, ma mancano le punte d'eccellenza.
E sì, penso che Palladino non valga Pedro. Del resto Pedro ha fatto onde in partite importanti (stile finale di Supercoppa, ma non solo), Palladino non fa onde nemmeno a Genova (dove per altro non è certo un titolare inamovibile).
Poi vabbè, personalmente cerco di analizzare le cose per come stanno, senza stare a guardare il colore delle cose.
Mi piacerebbe integrare un giocatore di valore assoluto ogni anno dalle nostre giovanili, ma è evidente che non sia possibile.
Si può pensare che le cose non stiano così, ma direi che basta analizzare le cose senza fare i tifosi "celoduristi" per ammettere che AD OGGI l'unico prodotto degli ultimi anni all'altezza di giocare titolare OGGI nella Juventus è Marchisio.
Bene ma non benissimo. (cit.)
Sul fatto che in Italia, poi, ci sia un problema di cultura sono d'accordissimo, ma non è certo un problema di cultura se oggi Palladino, Ariaudo e Sculli non sono giocatori da Juve.
PALLADINO PER ME è DA JUVE… poi è chiaro dipende di che juve stiamo parlando… MARCHISIO LO è CRISCITO ANCHE… GIOVINCO ANCHE…. serve un progetto tecnico…. SCULLI SAREBBE POTUTO DIVENTARLO DA JUVE…
nel calcio ci vuole anche un po difortuna fidati" posto giusto al momento giusto con le persone giuste"…. le punte d' eccellenza sono rare non solo per la juventus…. al barcellona togli pedro metti palladino o giovinco la musica non cambia questo permette a pedro di indossare la maglia blaugrana…. pedro mettilo al livorno e nessuno si accorgerebbe di pedro… o almeno nessuno penserebbe a portarlo a BARCELLONA….
spero di essermi riuscito a spiegare 😀
sorry.
E' quello che sto cercando di spiegarti da tempo, senza riuscirci.
L'Inter con Santon e Balotelli ha portato in prima squadra due POTENZIALI FUORICLASSE nel giro di due anni.
Stiamo parlando di giocatori che, potenzialmente, possono diventare dei top player nei rispettivi ruoli.
Palladino non lo è e non lo sarà mai, così Sculli, Ariaudo, ecc.
Tutti giocatori discreti con cui puoi anche farti una panchina degna a costo praticamente zero… ma siamo la Juventus, non l'Empoli.
L'Empoli tira fuori giocatori che si fanno una finale al Viareggio e su 11 ne può portare almeno metà squadra in prima squadra nel giro di un anno. La Juventus no, perché per importi in prima squadra alla Juve devi avere qualità fuori dalla norma.
Poi vabbè, per il resto se tu pensi che Palladino, che fa panca a Genoa, valga Pedro, che decide la finale di Supercoppa Europea subentrando ad Ibra, ok.
Del resto secondo i tifosi juventini – in questo momento mi tolgo da questa categoria dato che sto parlando di "tifoso medio" – un po' tutti i giocatori che hanno fatto molto bene in Primavera sono dei fenomeni e meriterebbero la prima squadra.
Poi girano l'Italia senza impressionare. Molti fanno panca in squadre medio-piccole… e continuano ad essere ritenuti dei fenomeni.
Penso che continuare a parlarne non abbia nemmeno senso, perché mi sembra che stiamo finendo su binari completamente slegati dalla realtà…
Del resto oggi tutti vogliono Iago ed Immobile in prima squadra, senza pensare che giocare in Primavera e giocare in Serie A, con le pressioni che indossare questa maglia comporta, sono cose TOTALMENTE DIVERSE.
Io sono il primo a dire che bisogna cambiare la cultura italiana ed iniziare a puntare di più sui giovani, ma abbiamo una prima squadra che sta facendo pena o quasi, buttare dentro uno Iago che non trovava spazio a Bari e che sta trovando poca continuità di rendimento in Primavera mi sembra fuoriluogo.
Poi ovviamente ognuno ha la propria idea, io penso che ultimamente a Torino non hanno trattato bene i giovani e l'ho già anche scritto, però un conto è dire che Giovinco non ha ancora avuto una minima continuità per poter dimostrare il suo valore, altro è dire che Palladino e Sculli che sono in Serie A già da anni ed hanno dimostrato di non essere dei top player sono giocatori da Juventus ecc.
Legittimo eh. Ma per quanto mi riguarda totalmente slegato dalla realtà.
Questo è un argomento che mi sta molto a cuore e trovo molto stimolante il confronto con te visto che ci si può confrontare su punti di vista differenti Io ho imparato che, soprattutto nel calcio, non si finisce mai di imparare; Che ne sai magari io insego qualcosa a te e tu a me. Fatta questa doverosa premessa, perchè quello che dico non deve essere inteso in tono polemico ti rispondo:
L' inter ha portato (quasi) titolari santon e balotelli VERISSIMO! ma come ha fatto? chi li ha portati li? penso che il merito sia dell' allenatore no? capace di inserirli in un contesto oltre che di squadra anche tattico (balotelli fa ancora fatica e con la testa che ha dubito possa diventare un top players vedi cassano) da noi per esempio CRISCITO è stato utilizzato male e soprattutto non è stato protetto come avviene per gli altri da te citati (vedi balotelli).
Ergo palladino non sarà mai un top players come pedro o come pandev… vivaio inter ma palladino (che non fa panca a genoa è infortunato argomenterei con dati veritieri 😀 :D!!) potrebbe essere UTILISSIMO alla causa JUVENTUS e lo sarebbe stato a costo zero…come pedro! palladino una supercoppa non l ha mai giocata e non certo per colpa sua…..(non so se sn chiaro).
l' empoli porta metà squadra primavera in prima squadra ok; noi non possiamo; ma è NORMALE quale grande club escluso il barcellona negli ultimi 60 anni di calcio può? o ha potuto?
Poi dici molti nostri "talenti" hanno girato l' italia e non hanno dimostrato… ma non ti sorge il dubbio che non dovrebbero girare??? che dovrebbero prima essere valutati meglio alla casa madre? sai qual'è il modello arsenal? il modello roma? il modello ajax? mi sa che non conosci bene la realtà del calcio giovanile europeo! quindi altro che fuori dalla realtà!! che stai a di? 😀 😀
e poi ancora con sta storia delle pressioni? ma basta! ma quali pressioni? IMMOBILE per esempio è già pronto dallo scorso anno per la serie B ma gioca ancora in primavera per vincersi un viareggio contro i 92 dell empoli…. i giovani scusami ma si valorizzano in altro modo!
Non ho mai detto che yago merita la prima squadra o che ora si dovrebbe provare un giovane non l ho mai detto anzi penso che sarebbe un suicidio…. anche se f. rossi lo vedo bene… 😀
per finire credo che ti manchi un contatto vero con il campo per comprendere a pieno la realtà di cui parli il calcio non è fatto di soli top players ma anche di altri calciatori che possono rendere 100 se "capiti" a 360° e magari se ti arrivano a costo zero dal vivaio non è male no? spero di esserti stato utile! tu lo sei stato per me…
P.S. FABREGAS SCARTO DELLE GRANDI DI SPAGNA è PER TE UN TOP PLAYERS?
Proverò a rispondere per quanto la convinzione, rafforzata da quest’ultimo intervento, resti quella che siamo finiti su binari infruttuosi, ma sarebbe poco educato non rispondere.
Cercherò di essere il più breve possibile.
– Penso che il confronto di idee possa portare beneficio tanto che da sempre è il metodo principale che adotto per provare a crescere. Lo scambio di idee, di sensazioni, ecc è in assoluto il modo migliore, a mio avviso, di rapportarsi con il mondo. Ma questo non significa che sia sempre fruttuoso.
– L’Inter può permettersi di schierare Santon e Balotelli senza troppi pensieri (rispetto all’età intendo) perché, ripeto, questi due hanno le potenzialità per essere dei top player. Palladino, Sculli, Ariaudo, Squizzi, Grabbi… l’elenco potrebbe essere lunghissimo… non avevano queste potenzialità.
Merito a Mourinho perché ha fatto una cosa coraggiosa che in pochi in Italia sanno fare. Ma De Rossi, che OGGI è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, esordì in un contesto totalmente diverso e con un tecnico italianissimo (e piuttosto conservatore come approccio) come Capello quando aveva solo 18 anni. Ed era aggregato alla prima squadra ancora minorenne.
Questo è per dire che Mourinho ha i suoi meriti ma sono molto relativi, perché non è il primo e non sarà l’ultimo che porterà un “ragazzino” in prima squadra facendolo esordire.
– Criscito è stato male utilizzato.
Beh, come ho detto sicuramente Criscito è stato gestito male, ma sotto diversi aspetti: lui non ha il potenziale per essere un top player mondiale, per quanto avrebbe potuto sicuramente essere utile alla causa.
Però se non è pronto per ricoprire un ruolo da titolare a Torino non parti una stagione con lui come titolare. E non lo piazzi in una difesa “tutta da inventare”, con un compagno di reparto che è più il tempo che passa a fare tackle scivolati di quello che passa stando in piedi come un cristiano normale. Quelle non sono le situazioni adeguate per poter lanciare un giovane in una prima squadra, a maggior ragione quando si tratta di una squadra che ha il DOVERE di competere per qualcosa di importante.
Detto del primo errore il secondo fu come venne trattato dopo l’errore con Totti. Errore dovuto palesemente all’inesperienza (si fece spostare sì denotando un fisico ancora inadeguato a fare il centrale in A, ma l’errore fu tecnico di intervento antecedente al contatto col capitano romanista). A quel punto il ragazzo andava protetto. Invece i tifosi, che notoriamente di calcio – checché ne dicano allenatori ecc per abbindolarseli – ne capiscono quanto io ne capisco di ricamo, lo MASSACRARONO manco fosse il peggior giocatore mai passato da Torino e l’allenatore, del tutto inadeguato in quel caso a gestire una situazione di quel tipo, pose praticamente fine in quel momento alla sua carriera in Bianconero. Perché fu palese, da lì in avanti, la sfiducia nei confronti di Criscito, anche quando lo stesso venne messo in campo. Era comunque chiaro che a gennaio sarebbe stato fatto partire. Peccato.
Questo non toglie il fatto che non avesse il potenziale per essere un top player e che quindi pensare di portare un 18enne (perché di questo parliamo quando citiamo Santon e Balotelli) in prima squadra lanciandolo in partite come un ottavo di finale di Champions contro uno dei due migliori giocatori al mondo… beh, è abbastanza folle.
Però con Santon te lo puoi permettere, a differenza che con Criscito.
Ed il perché mi pare evidente.
– Pedro e Pandev io non li vedo top player, ma ottimi giocatori. Tanto che Pandev non s’è imposto all’Inter in tenera età e Pedro fa comunque i 23 anni quest’anno.
Pedro è comunque un esempio di giocatore che è stato tenuto nell’Athletic fino a quando non è stato ritenuto pronto, dall’allenatore che già lo conosceva avendolo allenato lì, di giocare in prima squadra. E lui c’è arrivato effettivamente pronto in prima squadra, tanto che ha mostrato da subito che fosse funzionale al progetto e che potesse ritagliarsi i suoi spazi nonostante giocasse in una squadra che tra attacco e centrocampo contava 5 top player, e quindi non è che ci fosse tutto ‘sto spazio per un giovane non certo fenomenale.
Palladino, ripeto, ha giocato 57 partite e io RICORDO BENE i commenti su di lui quando stava a Torino: prova sempre a fare mille dribbling per niente, son più le palle che perde di quelle con cui combina qualcosa, è indolente, ecc.
Poi ovviamente oggi tutto questo è andato nel dimenticatoio. Ma se tornasse a Torino e ricominciasse da dove aveva lasciato farebbe la fine di Paolucci: acquistato per niente, schifato dopo due settimane e con i tifosi che gli preferirebbero il classico giovane della primavera di turno, ovviamente poco conosciuto e per questo ritenuto dai più come un potenziale fenomeno.
Del resto vabbè è storia vecchia, c’era anche chi voleva Ariaudo titolare al posto di Cannavaro salvo poi scoprire che Ariaudo non gioca nemmeno a Cagliari e che quindi forse non è il caso di lanciarlo titolare alla Juventus. Anche perché poi al primo errore finirebbe come Criscito, perché sarebbero i tifosi stessi, che finché lo conoscono poco lo venerano, a metterlo in croce.
P.S.
Per altro Pedro, ci pensavo già oggi pomeriggio ma non mi sovveniva, non è stato decisivo solo in Supercoppa ma anche al Mondiale per Club: segnando in chiusura di match contro l’Estudiantes, infatti, pareggiò una partita che sembrava ormai persa, mettendo una firma pesantissima sulla conquista del mondo. E rispondere che Palladino una finale del Mondiale per Club non l’ha giocata non mi pare una scusa valida, perché quando è stato a Torino ha dimostrato che non valesse certi livelli. Mica per nulla, lui che lo spazio l’ha avuto, è stato mandato via.
– Quello dell’Empoli era un esempio proprio per dire che noi non siamo l’Empoli, e che quindi i tifosi hanno poco da menarla se non portiamo tutti ‘sti giovani che vincono i Viareggio in prima squadra.
Semplicemente la maggior parte di questi pur essendo giocatori capaci, creando un gruppo affiatato come succede da diversi anni a questa parte alla Juve, di giocare ai vertici della Primavera non hanno le capacità per imporsi in prima squadra. Non ne hanno proprio il talento.
Non serve star qui a tirare fuori i vari Sculli e compagnia, sono bravi ragazzi che hanno ed avranno degnissime carriere in Serie A, qualcuno di questi si vestirà anche d’Azzurro in certi casi – ma solo per mancanza di alternative valide – e bom.
Essere da Juventus, se parliamo di una Juventus come la intendo io e cioè di una squadra che deve SEMPRE stare ai vertici d’Italia d’Europa e del Mondo, è ben altro.
– Se avessero il talento di Santon, Balotelli, De Rossi, Maldini, Del Piero, ecc sì. Non dovrebbero girare.
Ma se hanno il talento di Palladino, De Ceglie, Criscito, ecc allora meglio PER LORO che girino un po’, a patto che vadano A GIOCARE. Così si mettono corsa nelle gambe ed esperienza nella testa e possono, a patto che crescano in un certo modo, tornare utili.
Però TORNARE UTILI, non essere dei perni su cui costruire LA JUVENTUS.
E si torna al discorso principale: tantissimi buoni giocatori sfornati, quanti a livelli da potersi imporre da subito in prima squadra?
– Se tu non capisci cosa sia la pressione nel calcio mi dispiace per te. Sinceramente credo non ci sia modo di farti capire cosa significhi.
Però se a 18 anni ti prendono e ti buttano a giocare davanti a 50mila persone che ti insultano in ogni modo se non stoppi un pallone beh, non è esattamente come giocare il mercoledì sera a calcetto con quattro amici ed in palio, se va bene, una bevuta.
Poi vabbè, ce ne sono anche di esempi e il tuo amico Criscito è uno di questi dato che dopo quell’errore con Totti tutte le volte – non molte – che scese in campo giocò più o meno sempre in maniera indegna, come una famosa volta in cui Reginaldo (avessi detto Rivelino e il suo elastico!) lo bucò sistematicamente ad ogni azione… lì la pressione di sentirsi tutti gli occhi addosso dopo l’erroraccio e il suo trucidamento morale non la sentiva, eh…
– Dire che i giocatori andrebbero valutati alla casa madre e poi dire che Immobile era già pronto dall’anno scorso per la B e doveva essere mandato lì piuttosto che giocarsi il Viareggio con 92 dell’Empoli è un palese controsenso.
“Che stai a dì? 😀 :D” (cit.)
Anche perché oh, se è pronto per la B non è pronto per giocare nella JUVENTUS che si gioca il CAMPIONATO (ad inizio anno l’obiettivo era quello) o in seconda battuta un posto in CHAMPIONS.
Sia da un punto di vista di pressioni – cui tu non credi pare – sia da un punto di vista atletico, tecnico, tattico, fisico, ecc. Perché se giochi nella Juventus devi giocare SEMPRE per vincere e per farlo devi essere all’altezza della cosa.
– Non conosco la realtà del calcio giovanile europeo…
Cosa facciamo, un test stile patente per valutare il mio livello di conoscenza dello stesso?
Pensieri sparsi in libertà: vengono citati i progetti Arsenal, Barcellona e Roma come se fossero paragonabili ma non lo sono nemmeno lontanamente.
Qui si fa lunga e son quasi le due di notte.
Il Barcellona sviluppa una cantera strutturata in un modo molto ben definito puntando per altro fortissimamente sulla propria nazione. Non solo: sulla propria regione. In Spagna infatti è molto più forte, in particolar modo in alcune zone, il legame con la propria terra. E come c’è l’Atlethic Bilbao, caso estremo, che recluta solo giocatori baschi o con origini basche (piccola apertura recente) c’è un Barcellona che cerca di puntare forte sulla crescita dei giocatori catalani, perché anche l’identificazione con la terra ed i colori, per loro, conta ed è motivo d’orgoglio da una parte e che può spingere i ragazzi a dare il massimo dall’altra.
Detto questo, poi, non trattandosi di un sistema rigido come appunto quello di Bilbao non disdegnano assolutamente i talenti provenienti al di fuori della Catalogna (Iago, galiziano, ne è un esempio) né quelli stranieri (Messi, argentino, ne è un esempio). Hanno infatti una fitta rete di osservatori che, a differenza di quanto accade nelle principali squadre d’Italia, non si limita a quelle grandi competizioni giovanili famose ed in vista, ma rastrella anche i tornei minori, iniziando a cercare ragazzi già sei, sette o otto anni prima che questi possano essere anche solo lontanamente pronti ad un esordio in prima squadra.
Parlando sempre di Barcellona hanno diversi giovani di prospettiva: limitandoci al Barcelona Atlethic troviamo, ad esempio, quel Marc Muniesa che si è giocato gli Europei ed i Mondiali under 17 disputatisi nel 2009 mettendosi in mostra come uno dei giovani difensori più interessanti dell’intero panorama europeo.
Hanno altresì quel Jeffren che ha già disputato più partite con la prima squadra e che potrà rivelarsi, qualora non si imponga in Spagna, come un grandissimo acquisto per i Vinotinto, che sono una nazionale che come sicuramente saprai è in forte crescita e da assoluta “schiappa” del suo continente sta cominciando a dimostrarsi un osso non così semplice da divorare. Bene in questo senso gli ha fatto la Copa America del 2007, organizzata sul suolo venezuelano ed in cui i Vinotinto si ben comportarono riuscendo addirittura a vincere il proprio girone, salvo poi uscire ai quarti. Jeffren che è, per altro, un’ala molto interessante e che potrebbe far bene anche in diverse squadre d’Italia: giusto quando lo guardavo recentemente, in finale del Mondiale per Club (dove il suo ingresso diede una scossa importante al match… ed entrò al posto di Henry…), pensavo a quanto potesse far bene in una squadra come il Bari. Rapido quasi quanto Alvarez, adora giocare sulla sinistra (appunto sull’out opposto dell’honduregno), controllo palla ben superiore a quello dell’ex Roma, dribbling efficacissimo, abilità nel giocare negli spazi, ottimo contropiedista… insomma, un bijoux. Che però chissà, probabilmente terranno lì (anche se tutti non li possono tenere, ne hanno troppi!) perché ad oggi non ha assolutamente demeritato un posto da comprimario.
C’è poi Thiago Alcantara, giocatore che si ricollega col discorso appena fatto nel senso che è nato a Bari.. è un 91 molto interessante, nazionale giovanili spagnolo, nonostante suo padre, il mitico Mazinho, fosse brasiliano… a livello giovanile ha già dimostrato di saper fare le onde (ad esempio vincendo un europeo under 17), per molti ha un posto in prima squadra assicurato.
Non possiamo non citare anche quel Gai Assulin che è ritenuto il futuro del calcio israeliano. Ma vabbè, citarlo è sin troppo facile dato che ha giocato anche contro l’under 21 italiana e quindi ovviamente mi aspetto che in Italia lo conoscano tutti.
Poi vabbè, non si può dimenticare nemmeno Jonathan, il fratello di Giovani… Dos Santos, ovviamente. Giovani per me quando stava nelle giovanili dimostrava anche più di Bojan di essere un fenomeno assoluto. Mica per nulla trascinò, assieme a Carlos Vela (che si ricollega al modello Arsenal), il Messico a vincere, per la prima volta nella propria storia, il Mondiale under 17 del 2005, competizione nella quale fece onde a non finire: indomabile ed inarrestabile, come sicuramente ricorderai. Poi peccato che si perse.
Tornando a noi… Jonathan ha già anche esordito in prima squadra lo scorso due gennaio. E’ un ragazzo che dal mio punto di vista non ha il talento cristallino di Gio, però se non ne ha preso nemmeno la testa di BIP allora potrebbe dire la sua. Perché ha un gran bel piede. Però vabbè, Gio era potenzialmente un fenomeno assoluto.
Questo per quanto riguarda l’aspetto “giocatori del Barcellona”.
Tornando all’organizzazione beh c’è da dire che loro hanno l’opportunità di far giocare i loro giovani nell’Atlethic, appunto. Il Barcellona B, per dirla “grezzamente”. E beh questo sotto un certo punto di vista può essere un vantaggio notevole dato che significa dare l’opportunità ad un ragazzo di giocare in un ambiente ben strutturato nel quale tutti vogliono ESCLUSIVAMENTE la crescita del calciatore ma nel contempo si possono confrontare con giocatori adulti, non solo con pari età come succede in Italia.
La cosa è notevolmente interessante. Porto un esempio pratico: Francesco Mancini.
Come sicuramente saprai Francesco è un giocatore dal talento notevole. Certo, non un top player a livello dei Messi e dei Gerrard (per dire due che sono, nei rispettivi ruoli, tra i migliori al mondo) ma ha comunque colpi interessanti. E’ un 90, come Jonny Dos Santos.
La differenza tra i due: da una parte Dos Santos ha la possibilità di giocare in un club storico, con un grande seguito, se dimostra di valere può essere spostato anche nel corso di una stagione stabilmente o meno in prima squadra, si allena nelle migliori strutture di Spagna, è seguito dai migliori professionisti in ogni campo, ecc e nel contempo si può confrontare con giocatori di TERZA DIVISIONE a.k.a. LEGA PRO. Cioè, ha il top che ti può offrire una grande squadra abbinato ad un campionato PROFESSIONISTICO.
Dall’altra Mancini, che ha due vie: o stare alla Lazio a giocarsi campionato primavera e Torneo di Viareggio oppure andare a Varese per fare il primo assaggio di professionismo. Nel primo caso avrà la possibilità di allenarsi in un centro di un certo tipo, con grandi professionisti ecc ma si confronterà ogni settimana contro avversari che nella maggior parte dei casi non saranno di livello eccelso, saranno ancora poco maturi (da un punto di vista fisico ad esempio) ecc. Nel secondo sarà già inserito in un contesto di prima squadra e potrà affrontare un contesto professionistico però non avrà a disposizione le migliori strutture, i migliori professionisti, ecc e sarà inserito in un contesto dove TUTTO si fonderà esclusivamente sul risultato e dove anche la sua crescita potrà essere sacrificata in nome del risultato.
Senza tener conto del fatto che il sistema Barcellona si basa su molte fondamenta importanti, tra le quali c’è una questione che fa capire benissimo l’ottica con cui si lavora: si fanno giocare tutte le squadre con lo stesso modulo della prima squadra, in particolar modo Barça Atlethic e C. Questo per facilitare l’eventuale integrazione dei giovani in prima squadra. Abituati a giocare in un certo ruolo ed in un certo modo, infatti, si troveranno molto più a loro agio quando giocheranno in prima squadra, dovendo solo ripetere gesti e movimenti già arcinoti. Poi certo, un conto è farli in Segunda B, altro contro il Villareal (per ricollegarci a Jonathan), però il principio è realmente interessante.
Alla Juventus invece cosa succede? In prima squadra giochiamo col 4-3-1-2 (parlo di inizio stagione, quando si è impostato tutto), in Primavera, a seconda, 4-2-3-1 o 4-3-3. Ora che c’è Zaccheroni, poi, non parliamone dato che gioca con la difesa a tre. Se domani vogliamo promuovere Alcibiade o Bamba che si fa? Li si piazza in un ruolo in cui magari non hanno mai nemmeno giocato in vita loro? All’esordio in prima squadra?
Ah beh sì, questo è mettere un giovane nelle condizioni di imporsi in prima squadra.
Questo, insomma, per parlare di sistema Barcellona.
Venendo all’Arsenal beh, c’è da dire che le cose lì sono ulteriormente differenti.
Mentre al Barcellona parliamo di filosofia intrinseca che si basa sull’abbinare crescita del proprio settore giovanile e dei propri giovani all’orgoglio catalano (spesso) ed ai risultati della prima squadra all’Arsenal ci troviamo davanti ad esigenze diversissime: fondamentalmente la cosa, poi, si basa sull’operato di Wenger. Se domani arrivasse Benitez, per dire, inizierebbe a portare a Londra anziché a Liverpool la solita messe di spagnoli e si cambierebbe totalmente modo d’agire.
Cioè, qui la “politica” Arsenal è legata a doppio filo ad una persona specifica e non è detto che quando se ne andrà questa questa politica continuerà imperterrita. A Barcellona, invece, è una filosofia intrinseca alla società, che NON CAMBIA NEMMENO AL CAMBIARE DEL PRESIDENTE, non dell’allenatore.
Quindi non sono nemmeno lontanamente paragonabili le due cose (in questo senso la filosofia del Barcellona, unica nel suo genere comunque, è più accostabile a quella della Roma).
Tornando all’Arsenal comunque, senza fare paragoni fuori luogo, c’è da dire che sino ad un certo punto della “storia d’amore” tra il tecnico francese ed i Gunners le cose non erano così fortemente orientate sui giovani. Ad influire in tal senso è stata sicuramente la costruzione dello stadio che ha fortemente limitato i fondi disponibili per il mercato portando ad un normale indebitamente della società, che ha stretto i cordoni della borsa. A quel punto non si poteva che fare di necessità virtù puntando su di un settore giovanile comunque ottimo.
C’è da dire, innanzitutto, che la politica Arsenal non sta a guardare “in faccia” come quella del Barça. Nel senso che non verte sullo stesso senso di appartenenza che porta le giovanili del Barcellona a riempirsi di catalani.
Ovviamente, ma anche solo per una semplice questione logistica, le giovanili non sono zeppe di stranieri come le prime squadre, però se a Barcellona li si può contare sulle dita della mano di un monco a Londra più di metà dell’attuale rosa è composta da stranieri. Certo, questo anche perché rispetto all’anno scorso lo young gun di Stevenage è stato promosso in prima squadra e giocatori come Gilbert, Hoyte, Bartley, Randall, Lansbury e Murphy sono attualmente in prestito. Però il numero di stranieri è davvero importantissimo.
Ed è una differenza non da poco.
Poi vabbè anche a livello di campionato le cose sono molto diverse posto che loro giocano nel campionato riserve, se parliamo di “ultima squadra prima della prima squadra”, mentre in Spagna giocano, appunto, in C (vabbè il Barça, ci sono “squadre B” anche in Segunda) ed in Italia in Primavera.
A livello di giocatori c’è da dire che i già citati Randall e Lansbury con l’ormai dipartito Merida e il promosso Wilshere hanno formato, lo scorso anno, un centrocampo che a livello di Riserve non so quando si potrà ripetere, perché sono tutti e quattro giocatori dal notevole talento che messi tutti assieme erano un piacere per gli occhi.
Poi vabbè non so, posto che sono anche le due e mezza non posso mettermi a tirarla lunga come fatto con il Barcellona, però hanno diversi giocatori interessanti come il capitano dell’under 17 olandese Ozyakup, che è turco d’origine, come Luke Freeman, che è un altro under 17 – stavolta inglese – molto interessante che prima di arrivare all’Arsenal esordì nel Gillingham a 15 anni, l’ex NEC Barazite, l’ex Laval Coquelin, l’ottimo Frimpong, il campione del mondo under 17 Hajrovic ecc.
Però qui c’è anche da dire che ormai sembra aver preso piede l’arroganza, tipica francese (e lo posso dire dato che ho parenti francesi e ci vado tutti gli anni), di sentirsi un po’ gli inventori del calcio e sembra che Wenger sia convinto che possa arrivare a vincere il campionato con una squadra di 20enni, tanto che ormai sembra che la direzione sia quella.
Poi oh, tantissima stima per chi pesca i Ramsey ecc, però non si può vincere solo con quelli (a meno che non si aspetta che crescano tutti e poi si vince con un blocco cresciuto tutto in casa).
Vabbè della Roma cosa devo dire?
Che puntano talmente tanto sui giovani che avevano D’Alessandro e Brosco, due under 19, e li hanno mandati in B (cosa che dal tuo punto di vista non va fatta dato che vanno tenuti alla casa madre per valutarli) e Crescenzi, un under 20 (anche se in realtà è 91 pure lui) e gli han fatto fare la stessa fine?
O devo dire che hanno quello che viene definito da molti il miglior 94 d’Italia e pare che anche loro non riescano a trattenerlo, dato che si parla con insistenza di un Manchester – United – su di lui?
A lanciare i De Rossi e gli Aquilani (che potenzialmente è un giocatore di primissimo livello) son capaci tutti.
Però avevano Curci che era un portiere degnissimo ed invece che provare a farlo crescere in casa, come dici tu, hanno finito per scambiarlo – assieme a Galloppa, altro giocatore utile – con LORIA, che notoriamente è un giocatore a stento da Serie A.
E adesso avevano Frasca, che aveva fatto un record strepitoso di imbattibilità, e han dato via pure lui.
Il tutto per tenere TRE portieri brasiliani, che sono uno peggio dell’altro. Perché anche Doni per me ha sì buoni picchi di rendimento, ma come over all non è comunque un portiere da Roma, se pensiamo ad una Roma da Champions.
Oppure c’è Petrucci, giocatore che era un po’ la pietra miliare, assieme a D’Alessandro, delle giovanili Giallorosse e che è stato strappato dal Manchester.
Poi vabbè, sino a qualche anno fa avevano fatto un grandissimo lavoro con le giovanili e comunque continuano a mantenere un settore giovanile molto interessante. Anche perché poi ci investono e cercano sempre di pescare i migliori giovani della zona, quantomeno, quando non al di fuori della stessa.
Per dire, Malomo e D’Alessandro li han presi dalla Lazio… ora uno è, come sai, capitano della Primavera e l’altro, appunto, under 19 ed ex stella della Primavera, oltre che esordiente in prima squadra.
O, per fare un altro esempio, hanno preso dal Tor di Quinto tal Simone Sini – con cui ho per altro avuto la fortuna di poter chiacchierare e mi ha rilasciato una piccola intervista – che oggi è capitano dell’under 17 (l’ultima quella che s’è giocata l’Europeo e il Mondiale) nonché titolare della Primavera e che in passato ha vinto il campionato Allievi con la Roma. Campionato vinto anche grazie alle prestazioni di un altro giocatore proveniente dal Tor di Quinto, quel Paolo Frascatore che fece una doppietta decisiva nonostante fosse un terzino destro.
Quindi insomma, una Roma non è paragonabile ad una Lazio che mette i genitori di Macheda nelle condizioni tali da non poter far altro che accettare il Manchester (che magari avrebbe accettato lo stesso, ma pensare che il padre di uno dei migliori 15enni di Roma debba trovarsi un lavoro notturno apposta per poter portare durante il giorno il proprio figlio agli allenamenti è pazzesco). Però non è comunque nemmeno paragonabile a Barcellona ed Arsenal.
Tanto che poi se guardi anche quanto fatto agli ultimi due Viareggio, posto che è da questo Torneo che è iniziata la discussione, noterai, ma sicuramente l’hai già notato, che a livello qualitativo la qualità media della squadra si è abbassata rispetto a pochi anni fa.
Ed è un peccato.
Vabbè, tutto questo per dire che non sono appassionato di calcio solo quando si parla di Champions League, sono appassionatissimo anche di calcio giovanile.
Cerco sempre di mantenermi il più informato possibile sul campionato primavera, parlando di Italia, e su come vanno le cose all’estero, quantomeno nelle squadre principali. Tanto che quando c’è la possibilità, per dire, non disdegno di guardarmi una bella partita delle squadre “Reserves” inglesi, e una volta ero riuscito anche a beccarmi il Barcellona Atlethic. Però sono occasioni rare.
Seguo poi sempre il Viareggio, più facile da seguire vista la copertura garantita dalla RAI.
Quest’anno ho visto TUTTE le 19 partite trasmesse dalla TV di stato.
In più seguo assiduamente l’under 21 da 15 anni almeno, partite di qualificazione ed amichevoli comprese.
Ultimamente, sempre grazie ad una copertura TV che fino a poco tempo fa non esisteva, seguo inoltre anche le under minori. Boh, per dire… conosco a memoria i convocati dal grande Pasquale Salerno – che un giorno non lontano spero di poter intervistare – per l’ultimo Mondiale under 17… Mondiale che ho seguito in riferimento all’Italia e non solo.
Così come ho parlato, per dire, di diversi giocatori impostisi alla mia attenzione nel corso dell’Europeo under 17 precedente… sì, quello giocato dai vari Muniesa, Freeman ed Ozyakup… ma anche dai vari Fossati, Perin, Castaignos, Ben Khalifa, ecc.
Quindi insomma, dire che non conosco bene la realtà del calcio giovanile europeo è un tantino azzardato.
Poi vabbè, non conoscendoti non posso certo dire, né mi interessa tra l’altro, che non la conosca tu o che io la conosca meglio di te, anche perché per quanto ne so potresti essere l’allenatore di una Primavera, un dirigente, ecc.
Mi sono semplicemente limitato a farti notare che Palladino ha avuto un GROSSO numero di partire per dimostrare d’essere da Juve e non ci furono alzate di scudi quando partì (“Non so se sono chiaro” (cit.)) e che Sculli ha ormai 29 anni ed in 10 anni di professionismo direi che ha dimostrato in più occasioni di non essere da Juve, a meno che tu non intenda dire che prenderesti un giocatore che tra un mese ne fa 29 per fargli fare la quinta punta (perché giusto il posto di Paolucci potrebbe prendere a Torino).
E che se dici il contrario sei slegato dalla realtà per il semplice fatto che io ti sto parlando di fatti, non di opinioni. Perché se parliamo di Immobile, che non ha 20 anni, si può stare a discutere se sia pronto o meno per un salto. Ma se parliamo di Sculli, che ne ha 29, c’è poco da dire. Le sue capacità sono sotto gli occhi di tutti, non dovremmo nemmeno star qui a parlarne.
In tutto questo, comunque, non mi sono permesso di valutare la tua competenza, proprio perché non ti conosco.
Ma se dici una cosa che è palesemente smentita dai fatti mi pare solo il caso di fartelo notare.
Poi ripeto: tu potrai continuare a pensarla a tuo modo, e come ho già detto è legittimassimo e non farò assolutamente nulla per convincerti del contrario, ci mancherebbe.
Però stiamo parlando di un VENTINOVENNE che sono 10 anni che è professionista e di un VENTISEIENNE che ha fatto quasi 60 partite nella Juventus ed è stato bocciato dal 99% dei tifosi in primis.
Davvero stiamo parlando di qualcosa che non sussiste.
– Mi fa piacere anche scoprire oggi che mi manca il contatto col campo. Del resto hai ragione tu, c’è sempre da imparare. Anche su sé stessi.
Non si scopre l’acqua calda, comunque, nel dire che i giocatori vadano inseriti nel giusto contesto per rendere al massimo, posto che ci sono anche giocatori che rendono più del loro effettivo valore se inseriti in un determinato contesto.
Qui vedrò di essere breve davvero perché ho perso già più di un paio d’ore per rispondere e penso non ne valesse nemmeno la pena posti i giudizi espressi nei confronti miei e della mia preparazione.
Comunque… si scopre l’acqua calda, appunto, perché il Valencia di Cuper, per dirne una, l’abbiamo visto tutti: squadra capace di raggiungere traguardi incredibili (certo, in fin dei conti non vincente però) nonostante non avesse giocatori di livello assoluto proprio perché si trovò un amalgama perfetto, una macchina senza praticamente intoppi o falle ed anche un Farinos, un Gerrard o un Mendieta (l’unico comunque di livello superiore, anche se poi non si ripetè nemmeno lui) qualsiasi diventavano pressoché dei fenomeni nel giocare lì, salvo poi tornare giocatori mediocri o quasi una volta decontestualizzati.
E questo è solo un esempio, perché ci sono centinaia di giocatori come questi (anche se lì era proprio tutta la squadra intera, cosa più rara) che in un contesto davano il 150% del loro rendimento massimo ed in un altro contento il 50% e, comunque, non avrebbero mai potuto dare più del 100%. Però vabbè, fare una lista della spesa è anche inutile, ti basti sapere che non sono arrivato al 16 febbraio del 2010 per scoprire che ci sono giocatori che rendono in maniera particolare in un determinato contesto.
Così come non sono arrivato ad oggi per scoprire una delle banalità più grosse che sia mai riuscito a sentire nel parlare di calcio, ovvero sia il calcio non è fatto di soli top player. Davvero, è una cosa così scontata e banale che mi mancano anche le parole per commentarla.
Però del resto qui piuttosto che pensare al mio contatto con il campo (alleno… ma grazie del pensiero… ed è tanto per dirne una, perché poi io vivo di calcio quindi di contatti col calcio ad ogni livello ne ho in continuazione) avresti potuto ragionare su quanto avevo scritto in precedenza così da capire che intendevo dire che per imporsi in una squadra come la Juventus fin da giovani si devono avere potenzialità da top player altrimenti gli Sculli ed i Paro della situazione non potranno far altro che girare l’Italia per qualche anno per poi, AL LIMITE, tornare utili come riserva della riserva.
Di certo non intendevo dire che solo i top players esistono nel mondo del calcio o che solo loro hanno diritto di esistere. Io stesso, nel mio piccolo ovviamente, sono stato – prima che i problemi fisici mi imponessero una prematura fine alla carriera – un classico portaborracce, un giocatore che non guiderebbe mai, da solo, una squadra da nessuna parte ma che se inserito in un contesto con giocatore tecnicamente validi dava il suo apporto alla squadra proprio perché volenteroso ed instancabile.
Quindi vabbè, so che non ci sono solo i top players nel calcio.
Tornando alla questione contesto: Criscito è esploso a livelli ragguardevoli in quel di Genova in special modo quando è stato portato a fare il fluidificante, ruolo MOLTO diverso rispetto a quello che occupava nella nostra primavera. E ruolo che non era nemmeno previsto, tra l’altro, fino a due partite fa, nella nostra squadra.
Quindi la possibilità che decontestualizzandolo possa tornare a dimostrarsi un giocatore non all’altezza è alta. Anche se sicuramente ora col modulo di Zac potrebbe trovarsi meglio e tornare più utile alla causa. Però parliamo di due partite.
– Hai comunque aperto mille fronti inutilmente, nel senso che il tutto era partito da un concetto molto semplice: il livello medio del nostro settore giovanile. Che è medio-cre, appunto. Nel senso che oh, fanno un lavoro pazzesco che mediocre non è, in realtà. Ma che se non sforna giocatori adatti alla prima squadra (solo Marchisio negli ultimi anni lo è senza se e senza ma… De Ceglie e Giovinco sono ancora lì da testare, e finisce che ci invecchiano in questa situazione… Sculli non è nemmeno nominabile, Palladine le sue chance le ha avute, Criscito sarebbe un ritorno di fiamma che ci potrebbe stare ma comunque ancora da ri-testare, niente di certo) allora aiuta ad innalzare il livello medio del calcio italiano ed aiuta a sopravvivere a buoni livelli squadre come Siena e Genoa, ma non aiuta certo la prima squadra.
Il discorso è molto semplice e si esaurisce qui, non c’era assolutamente bisogno di tirare in ballo la mia conoscenza del calcio giovanile europeo (come se centrasse qualcosa ciò che combinano in Spagna con le capacità, inadeguate ad un certo livello, di Sculli), il mio contatto col campo e tutta una serie di altri discorsi che ti sei sentito in dovere di tirare fuori.
Il discorso è proprio semplice, però ovvio che se poi tu reputi Sculli da Juve (ripeto, oggi non può fare più della quinta punta… avessi detto… proprio un ingranaggio importante), Palladino che non ha avuto chance per imporsi (dopo quasi 60 partite), ecc allora non ci “incontreremo mai”, perché i punti di partenza sono realmente troppo diversi.
Il dato di fatto resta che mentre noi aiutiamo il Genoa ad andare in Europa League l’Inter ha 2 ragazzi che non ha il timore di schierare titolari e Santon prima di montarsi un po’ la testa, anche se il problema oggi sembra essere rientrato, aveva rubato la maglia da titolare a Maxwell, che oggi è comunque al Barcellona (riserva ok, ma al Barça…) e veniva preferito a Chivu, che nacque terzino.
Quindi insomma… io spero che la nostra Primavera continui a restare ai vertici in Italia. Ma spero anche che nei prossimi dieci anni tireremo fuori più “punte” di valore, perché oggi potresti sì fare una panchina con Sorrentino, Criscito, Masiello, Paro, Palladino, Sculli, Chiumento (che sembrava un fenomeno eh), ecc ma non sarebbe certo superiore ad avere Manninger, Zebina, Grosso, Camoranesi (posto che oggi in ‘sto modulo non penso sarebbe titolare inamovibile come sarebbe con un 4-4-2), Poulsen (non l’avrei comprato, ma meglio di Paro è, e di diverse piste), Trezeguet e Iaquinta (o Amauri e Del Piero).
Per altro tutto partì da una tua uscita infelice: “E’ da 10 anni che sforniamo i migliori giovani ITALIANI e non del panorama nazionale” cui risposi chiedendoti quanti nostri ragazzi fossero in nazionale. Questo non certo per dire che o riempiamo la nazionale di nostri ragazzi oppure possiamo considerarci dei falliti in quanto a lavoro sui giovani, ma semplicemente per sottolineare come se davvero sfornassimo tutti ‘sti giocatori così capaci tanto da essere I MIGLIORI allora la nazionale dovrebbe essere piena di nostri ragazzi.
Poi però vai a vedere chi sono ‘sti MIGLIORI GIOVANI ITALIANI e scopri che i nomi sono PALLADINO, SCULLI, CRISCITO… voglio dire, attualmente mi pare che in Italia ci siano giocatori più forti di questi.
I migliori? “Ma che stai a dì? 😀 :D” (cit.)
– Termino quindi con Fabregas: scarto di che? A Barcellona faceva il fenomeno e l’Arsenal lo pagò salato (rispetto all’età e soprattutto al periodo storico… perché adesso che tutti iniziano a muoversi sui giovani i prezzi stanno lievitando e se vai a chiedere Crisetig all’Inter ti chiederanno 5 o 10 milioni, ma nel 2003 le cose non stavano così). Era consideratissimo ed ha giocato nelle nazionali giovanili. Ha solo 22 anni e già quasi 50 presenze in nazionale. SCARTO SPAGNOLO?
Resto basito perché forse la tua ampia conoscenza del calcio giovanile europeo non si estende fino alle stagioni passate da Cesc nelle giovanili del Barcellona, in quei sei anni passati tra l’arrivo dal Matarò alla partenza per Londra.
Ma del resto immagino che tra qualche anno, se riuscirà ad esplodere come ci si aspetta, ci sarà qualcuno che un po’ come te porrà a qualcun altro la domanda: “MASSACCI SCARTO DELLE GRANDI D’ITALIA E’ PER TE UN TOP PLAYER?” (semi-cit.)
E tutto perché? Perché a 16 anni arriva una squadra che ti riempie di soldi e ti convince a cambiare paese, abitudini, ecc promettendoti un grande futuro.
Diverse cose mi hanno lasciato con la bocca aperta, ma questa forse più di tutte.
Comunque, per quanto non abbia senso rispondere, sì. Fabregas, che non è uno scarto ma un giocatore strappato come ce ne sono stati tanti altri (Massacci è uno di questi, Macheda di cui abbiam parlato prima un altro e tanti altri giocatori già citati), è un top player.
“PETRUCCI SCARTO DELLE GRANDI D’ITALIA E’ PER TE UN TOP PLAYER?” (semi-cit.)
Tre ore. Beh, potevo impiegarle indubbiamente molto meglio.
Non ci metterò tre ore… tranquillo… Noto solo con piacere che hai un pò corretto il tiro perchè in pratica su balotelli, santon, criscito abbiamo la stessa opinione o quasi, su palladino no! i modelli di arsenal, barca e roma da te ben descritti sono l esempio di come si possa fare calcio con i giovani cosa che ti ho detto per primo che è quello che contesto all' attuale juventus! Io dico solo che se invece di kenzevic tieni ariaudo (per dirne uno), se invece di tiago punti forte su marchisio, se invece di grosso tieni criscito, il risultato non cambia anzi… e se sei bravo cresci come squadra e crescono loro è ovvio che non si possono tenere tutti i giovani ma bisogna fare delle scelte… risparmi qualche soldo e non compri MELO a 25 mln magari li spendi meglio…
Detto questo devo dire che ti do ragione potevi impiegarle meglio queste 3 ore non serviva mostrarmi tutto il tuo sapere nozionistico del panorama europeo. Ti invito campo vienimi a trovare forse di persona ci si intende meglio…. io non sono bravo come te a scrivere. CIAO
Corretto il tiro?
Dico la stessa cosa dal primo post.
Comunque io e le mie nozioni ti salutiamo.
A buon rendere!
"il settore giovanile è importante perché fornisce giocatori alla prima squadra ma è anche un forno per tirare fuori giocatori da mettere sul mercato"
firmato PESSOTTO-CASTAGNINI….
devo aggiungere altro?
p.s. non scherzo vienimi a trovare ti faccio vedere un bel 97…. vedrai che ci intendiamo.